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Migranti, giovane fugge dal centro, viene investito e muore

redazione web

Migranti, giovane fugge dal centro, viene investito e muore

venerdì 04 Settembre 2020

Un ragazzo eritreo fuggito con altri dal centro d'accoglienza è stato travolto e ucciso da un suv insieme a tre poliziotti, rimasti feriti. Investite anche altre persone scappate dal centro d'accoglienza di Siculiana, nell'Agrigentino. Arrestato il conducente. I commenti politici

Un giovane migrante in fuga dal centro d’accoglienza Villa Sikania di Siculiana, nell’Agrigentino, è morto dopo esser stato investito da un suv, una Volkswagen Touareg, lungo la strada statale 115.

La vittima è un ragazzo eritreo di vent’anni giunto nella struttura lo scorso primo agosto.

Feriti, perché investiti dalla stessa vettura, anche tre poliziotti che stavano cercando bloccarlo il fuggitivo: sono stati trasferiti all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.

Due degli agenti hanno riportato traumi e contusioni, il terzo una brutta frattura, per cui dovrà essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

La protesta di ieri

Ieri pomeriggio, nell’hotspot di Siculiana, una ventina di tunisini si era arrampicata sul tetto di Villa Sikania, protestando e chiedendo di andare via dalla struttura, presidiata, come sempre, da Esercito e Forze dell’ordine.

Il giorno prima c’era stata un’altra fuga e la Polizia da poco era riuscita a riportare nel centro due dei migranti allontanatisi.

E proprio perché nessun altro era riuscito a fuggire dalla struttura per via del massiccio spiegamento di forze dell’ordine, ha preso il via la protesta, poi sedata.

La fuga nel cuore della notte

Ma alcuni migranti stavano aspettando il momento propizio per scappare e il tentativo di fuga lungo la statale 115, all’ingresso di Siculiana, era avvenuto nel cuore della notte.

Un gruppo di migranti dal numero imprecisato era riuscito a scappare, raggiungendo la strada.

A inseguirli, per cercare di bloccarli e riportarli indietro, i poliziotti che erano in servizio di sorveglianza a Villa Sikania.

Il suv su migranti e poliziotti

Sui migranti in fuga e sui poliziotti è piombata però la Volkswagen Touareg che li ha travolti, uccidendo il ragazzo eritreo e ferendo i tre agenti.

Sul posto, per l’intera notte, hanno lavorato la Polizia (presente anche il Questore di Agrigento) e i Carabinieri, che si sono occupati dei rilievi per ricostruire la dinamica dell’incidente.

All’alba l’arresto per l’automobilista

All’alba di oggi, poi, è scattato l’arresto per l’automobilista che, a quanto pare, non si è fermato immediatamente dopo l’impatto.

L’uomo, un trentaquattrenne di Realmonte (Agrigento), dovrà rispondere di omicidio stradale e fuga.

Lamorgese, la tragedia non si ripeta

“Il ministero dell’Interno è impegnato quotidianamente per gestire in sicurezza una rete molto complessa di centri di accoglienza e tragedie come quella della morte del migrante investito da un’auto, non devono più ripetersi”.

Lo ha detto la ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sulla vicendi di Siculiana (Agrigento).

“Esprimo la mia vicinanza – ha aggiunto – e formulo gli auguri di pronta guarigione ai tre poliziotti rimasti feriti e il mio ringraziamento va a tutti gli operatori di Polizia impegnati sul fronte della complessa gestione del fenomeno migratorio in una fase di emergenza sanitaria, chiamati anche a svolgere delicati e gravosi servizi di vigilanza a tutela della salute dei cittadini”

“E’ già stato disposto – ha aggiunto la Ministro – un significativo alleggerimento delle presenze nel centro di Siculiana che, negli anni precedenti, ha raggiunto anche punte di quattrocento migranti ospitati contemporaneamente”.

“Sono attualmente 65 per turno – ha spiegato poi Lamorgese – gli operatori di polizia e militari impegnati nell’attività di vigilanza del centro”.

Ieri, si legge in una nota del Ministero, erano presenti a Siculiana 237 migranti, tra i quali tunisini (55), marocchini (24) e bengalesi (44), tutti sottoposti a tampone lo scorso 31 agosto: 16 sono risultati positivi e 19 esami rinofaringei hanno avuto un esito incerto. Per questi ultimi migranti è stato ripetuto il tampone, il cui esito si conoscerà nella giornata di oggi, e sono stati posti in isolamento.

Per tutti i migranti presenti nella struttura l’Asp ha disposto la ripetizione del periodo di quarantena.

Non appena conosciuto l’esito dei tamponi per i casi dubbi, i migranti risultati positivi sono destinati a essere trasferiti su una nave traghetto, previo parere favorevole dell’Usmaf.

M5s contro Pd su Lamorgese

Intanto, ai deputati del M5s nell’Assemblea regionale siciliana che hanno chiesto oggi un passo indietro alla ministro dell’Interno, ha risposto il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna (Pd), affermando: “Nel vuoto istituzionale dello Stato e della Regione Sicilia sul problema immigrazione, ci mancherebbe soltanto che fosse sostituita l’unica persona, Luciana Lamorgese, che insieme alla Prefettura è stata un referente istituzionale affidabile e concreto in questa emergenza”.

“Invece di pensare – ha aggiunto Ammatuna – a inopportune scelte avventuristiche che potrebbero portare al caos istituzionale, bisogna lavorare a testa bassa e in sinergia per cercare soluzioni”.

Centri Astalli, cambiare i “Decreti sicurezza”
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del Centro Astalli, il padre gesuita Camillo Ripamonti.

“Le ventimila persone arrivate via mare nel 2020 – ha detto – non possono mettere in crisi, neanche in questa fase di pandemia, il sistema di accoglienza di un Paese che in un recente passato ha gestito numeri fino a dieci volte superiori”.

Per il Centro Astalli “è urgente che il governo stabilisca anche misure sul medio e lungo periodo che prevedano la distribuzione di piccoli numeri di migranti in tutte le regioni. Per questo è necessaria una modifica tempestiva dei decreti sicurezza in modo da consentire una presa in carico progettuale dei migranti fin dal primo giorno”.

Si torni inoltre “a chiedere una maggiore corresponsabilità nella gestione dei flussi all’Unione europea: mai come ora è necessaria la riforma del trattato di Dublino che consentirebbe una equa distribuzione dei migranti in tutti gli Stati membri”.

Musumeci, suona a monito

Sulla vicenda è intervenuto il presidente della Regione Nello Musumeci, in un post su Facebook, parlando della “tragica morte del giovane eritreo scappato dal centro di accoglienza” e affermando che “suona a monito: questa situazione emergenziale non può essere trattata come ordinaria e la sensazione è proprio questa”.

Anci Sicilia, solidarietà alla Polizia e dolore per vittima

“Esprimiamo solidarietà alla Polizia e ai tre agenti feriti e dolore per la morte del giovane eritreo investito mentre cercava di fuggire” ha detto Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia commentando quanto accaduto.

“Questi episodi – ha aggiunto – sempre più frequenti e drammatici, ci devo far riflettere sull’assoluta necessità di tornare a un sistema di accoglienza quanto più di diffuso sul territorio con l’obiettivo di evitare mega centri che diventano ingestibili e creano forti tensioni sociali tra chi è ospite della struttura e le comunità che vivono nel territorio”.

Catanzaro, avviare distribuzione richiedenti asilo

Michele Catanzaro, deputato regionale del Pd, commentando la fuga dal centro di accoglienza di Siculiana, ha sottolineato che “la provincia di Agrigento non può essere lasciata sola a gestire l’accoglienza dei migranti, è indispensabile che le istituzioni avviino un percorso di collaborazione che serva a organizzare anche là ridistribuzione dei richiedenti asilo tutelando i cittadini ed il territorio senza ledere la dignità di chi arriva lungo le nostre coste in fuga da guerre e povertà”.

“Quello dei migranti è un dramma di proporzioni epiche – ha aggiunto Catanzaro – e abbiamo il dovere di affrontarlo con urgenza e responsabilità. Avvierò nei prossimi giorni un’interlocuzione con istituzioni locali per monitorare le esigenze dei territori che per primi pagano le conseguenze del fenomeno e avviare ogni iniziativa utile a salvaguardare la sicurezza dei cittadini”.

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