A una nave della Guardia Costiera italiana viene negato dal Viminale di attraccare e dunque resta fuori dal porto etneo con oltre 130 naufraghi a bordo
Cresce l’emergenza a bordo della nave della Guardia Costiera Gregoretti, ferma davanti al porto di Catania con circa 130 naufraghi a bordo mentre il capo della Lega Nord e ministro dell’Interno Matteo Salvini continua con la sua propaganda antieuropea. E che sia propaganda è inequivocabilmente dimostrato dal fatto che, mentre su certi casi come quelli che vedono coinvolti le ong il Viminale accende i riflettori, tace sulle migliaia di sbarchi fantasma, quelli sì illegali e pericolosissimi, che negli ultimi mesi hanno riguardato le coste italiane.
Ieri sera, dalla nave Gregoretti che in due distinte operazioni il 26 luglio recuperò i naufraghi, viste le sue condizioni, è stata fatta sbarcare una donna all’ottavo mese di gravidanza insieme al marito e i due figlioletti.
Ancora, però, si attende che il Viminale indichi il luogo di sbarco.
Salvini continua a portare avanti le sue “dimostrazioni di forza” a beneficio di chi ancora crede in questo gioco, e ha chiestoe che dalla Commissione europea arrivino garanzie certe sulla presa in carico dei migranti.
Il Governo italiano ha inviato una lettera a Bruxelles chiedendo alla Commissione di coordinare le operazioni di ricollocazione dei migranti e, come accade in questi casi, da Bruxelles sono partiti i contatti con i Paesi membri per raccogliere le disponibilità. Ma poiché ci troviamo in una fase di “vacanza istituzionale” visto che la nuova Commissione, dopo le elezioni di maggio, non si è ancora insediata, i tempi potrebbero allungarsi.
Se solo Lega Nord e M5s non avessero scelto, fin dall’insediamento del loro governo, di disertare le riunioni europee su Dublino, degli accordi sulla ripartizione automatica dei naufraghi e dei rifugiati sarebbesto stati stretti senza problemi. Ma non si sarebbe potuta fare propaganda convincendo larghe fasce di italiani che il Belpaese viene costantemente invaso dall’Uomo nero.
Così, anche ieri, Graziano Delrio (Pd) ha accusato Salvini di fare “propaganda come sempre sulla pelle delle persone”.
“E’ intollerabile – ha detto l’esponente dem – che non sia concesso l’ingresso in porto a una nave della guardia costiera italiana ‘colpevole’ per il nostro governo di avere a bordo 135 naufraghi soccorsi da un peschereccio al largo della Libia”.
Un nuovo caso Diciotti, insomma. Con una nave militare italiana trattata al pari di una nave umanitaria battente bandiera olandese, tedesca o francese.
Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, da cui dipende la Guardia costiera, finora si è adeguato al diktat del collega leghista di Governo: la Gregoretti è così ferma aspettando l’indicazione del porto sicuro da parte di Salvini.
Nell’agosto scorso, per lo stop della Diciotti, il ministro dell’Interno finì indagato con l’accusa di sequestro di persona aggravato da parte della Procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio. Ma la Giunta per le immunità del Senato non concesse poi il via libera a procedere nei confronti del ministro chiesto dal Tribunale dei ministri di Catania.
La Gregoretti ora da Lampedusa (che ricade sotto la competenza della procura agrigentina) è stata fatta dirigere guarda caso a Catania, dove potrà essere un altro procuratore – Carmelo Zuccaro – a decidere come muoversi, nel caso avvenga lì lo sbarco.
Difficile ipotizzare che il braccio di ferro possa durare diversi giorni con la conseguenza di tenere “in ostaggio” non solo i naufraghi ma anche l’equipaggio della Guardia costiera.
Quella che si è venuta a creare è insomma un’ennesima “situazione assurda ed inumana”, come l’ha definita Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana.
“Il Presidente del Consiglio Conte – ha detto il deputato – è forse in vacanza? Perchè non agisce? Le più alte cariche dello Stato non hanno nulla da dire su questa vicenda? Capisco che Salvini pur di far dimenticare gli affari moscoviti, evochi la pena di morte, ispiri istinti razzisti, continui a giocare sulla pelle di 135 naufraghi e dei militari della Guardia Costiera. Ma tutto ha un limite, persino l’indecenza di un ministro. L’Italia faccia attraccare subito al porto una nave della propria marina militare.”.
Tra i migranti, tra l’altro, ci sono anche i cinquanta soccorsi in acque maltesi dal peschereccio di Sciacca “Accursio Giarratano”. E ieri all’Ars il comandante del motopesca è stato ringraziato pubblicamente dall’Assemblea regionale siciliana.