Migranti, i relitti e il "Mediterraneo come cimitero" - QdS

Migranti, i relitti e il “Mediterraneo come cimitero”

redazione web

Migranti, i relitti e il “Mediterraneo come cimitero”

lunedì 14 Giugno 2021

Durissime parole del Papa parlando del relitto di Augusta "simbolo di tante tragedie". Nuovi arrivi a Lampedusa, dove ieri il sindaco ha avviato una pulizia dei fondali dalle carrette del mare

Nuovi arrivi di migranti a Lampedusa, isola simbolo di questa vicenda che ha riguardato negli ultimi decenni un numero incredibile di persone, grazie anche alle condizioni meteo favorevoli alle traversate.
Una tragedia che Papa Francesco ha voluto ricordare ieri durante l’Angelus pronunciando parole durissime: “il Mediterraneo è diventato il cimitero più grande d’Europa!”.
E la dimostrazione è nei relitti che affollano le acque attorno alla Sicilia.
Ieri a Lampedusa è partita l’operazione “responso” : sette imbarcazioni e dieci sommozzatori hanno dedicato diverse ore alla pulizia dello specchio d’acqua e dei fondali di Cala Galera e della Tabaccara, recuperando rottami in legno e ferro derivanti dalle “carrette del mare”, ben due motori fuoribordo, oltre a svariata quantità di plastica e micro plastica.
Sempre ieri, ad Agusta, nel Siracusano, è stato solennemente accolto il relitto della barca naufragata il 18 aprile del 2015.
Quel naufragio costò la vita a un migliaio di migranti e sopravvissero soltanto 28 persone.
Proprio a quel relitto ha fatto riferimento il Papa, parlandone come di un “simbolo di tante tragedie nel Mar Mediterraneo” che deve continuare “a interpellare la coscienza di tutti e favorisca la crescita di una umanità più solidale che abbatta il muro dell’indifferenza”.
Ad Augusta si è scelto di tenere una cerimonia interreligiosa con preghiere sia cristiane che musulmane per ricordare tutte le vittime di quella tragedia consumata nel Canale di Sicilia.
Ieri, complice il bel tempo, si sono registrati novi sbarchi a Lampedusa: tre gli arrivi, con una cinquantina di migranti. Tutti, dopo un primo triage anti-Covid effettuato direttamente sul molo Favarolo, sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola, che in questi giorni è arrivato a ospitare oltre 1.200 persone. Poi 192 ospiti del centro, dodici dei quali risultati positivi al tampone, sono stati imbarcati sulla nave quarantena Adriatico.
Intanto, come detto, si svolgeva la pulizia dei fondali, promossa dall’amministrazione comunale in collaborazione con i sub dell’isola, l’associazione Pescatori e il CoGePa.
I volontari torneranno in mare nelle prossime due domeniche, ripartendo da Cala Pulcino e dalla rimozione delle “reti fantasma” presenti nei fondali dell’isola.
“Abbiamo il dovere di prenderci cura del nostro mare – dice il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello – iniziative come questa hanno grande valore perché aiutano i nostri fondali a respirare, ma al tempo stesso dimostrano quando sforzo sia necessario da parte delle istituzioni per tutelare le risorse naturali”.

Intanto continuano gli sbarchi di migranti dopo un week-end piuttosto intenso. Nella notte a Lampedusa si registra uno sbarco con 23 persone tra cui 8 donne e 2 minori, tratti in salvo dalla Guardia di Finanza.

Inoltre, la “Geo Barents”, la nave i Medici senza Frontiere, chiede un porto sicuro per 410 migranti salvati in sette interventi negli ultimi giorni. Malta, secondo quando sostengono, avrebbe respinto le loro richieste.

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