Migranti, il Viminale, o la nave-quarantena oppure le caserme - QdS

Migranti, il Viminale, o la nave-quarantena oppure le caserme

redazione web

Migranti, il Viminale, o la nave-quarantena oppure le caserme

martedì 14 Luglio 2020

Il Ministero stringe i tempi sul bando: scade il 16 luglio. Lamorgese ringrazia i Siciliani, annuncia una visita a Pozzallo, dove ci sono undici positivi, e dialoga con Ue e Africa. Musumeci, il Governo scherza col fuoco. A Lampedusa analisi rapide sui tamponi

Una nave-quarantena subito a disposizione, nel giro di pochi giorni – la gara scade il sedici luglio – oppure il Viminale farà scattare il Piano B: i migranti positivi al Covid verranno accolti a terra in strutture che danno adeguate garanzie di isolamento, come le caserme. E negli ospedali militari.

“Non vogliamo gravare sulle comunità”, ha sottolineato la ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, dopo le proteste e i blocchi stradali di Amantea (Cosenza).

Attualmente c’è un traghetto nella rada di Porto Empedocle, il Moby Zaza, che ospita migranti contagiati. La concessione (si parla di un milione e duecentomila euro al mese) è in scadenza ed è stata prorogata per altri dieci giorni in modo da consentire la conclusione del periodo di quarantena per le persone a bordo.

Poi servirà una nuova nave, da dislocare tra Sicilia e Calabria, per accogliere gli eventuali positivi che sbarcheranno nei prossimi giorni. Ma la ricerca non è facile.

Pozzallo, undici positivi, Sindaco rassicurato da Lamorgese

Allarme anche per gli undici positivi tra i 64 migranti di nazionalità pakistana arrivati a Pozzallo (Ragusa) a bordo della nave Fiorillo della Guardia Costiera.

Prima di essere trasferiti nell’azienda agricola Don Pietro, tra Comiso e Ragusa i medici dell’Asp iblea hanno effettuato i prelievi per il tampone naso-faringeo.

L’arrivo dei migranti asiatici ha messo in allarme il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna che oggi a Roma è stato rassicurato dalla ministro Lamorgese.

Lamorgese ringrazia la comunità pozzallese

La responsabile del Viminale ha voluto ringraziare il primo cittadino e l’intera comunità pozzallese che in questi anni hanno mostrato “senso di umanità e solidarietà e offerto fattiva collaborazione per l’accoglienza dei migranti”.

La ministro ha ribadito al sindaco Ammatuna che il governo è impegnato a “rafforzare tutte le misure necessarie per rassicurare anche la sua comunità sui rischi sanitari legati alla presenza sul territorio di strutture di accoglienza per persone risultate positive al test Covid 19”.

“La Ministro mi ha preannunciato una sua visita” a Pozzallo ha poi reso noto Ammatuna, sottolineando di averla invitata “a stilare delle linee guida, di concerto con le autorità competenti, che consentano di effettuare gli esami necessari a bordo delle navi in maniera molto celere”

Musumeci, il Governo Conte scherza col fuoco

Per il presidente della Regione Nello Musumeci, “continua a emergere un quadro sconfortante nel quale si erge il silenzio del ministero dell’Interno e ciò mi impone di adottare in giornata una ordinanza”.

“Inutile dire che se a largo di Pozzallo – aggiunge il governatore – fosse stata individuata una nave per la quarantena, come invano richiediamo da settimane, queste persone non sarebbero mai sbarcate fino alla conclamata negatività. Stanno giocando con il fuoco!”.

La prima gara è andata deserta

Ma per il periodo estivo, con le navi quasi tutte già impegnate e per la tipologia che serve, con spazi e presidi sanitari adeguati, trovare una nave-quarantena non è facile.

Una prima gara, ha spiegato la ministra, “è andata deserta. Ora l’abbiamo fatta con procedura accelerata e nel giro di due giorni dovremmo vedere se c’è qualcuno. Penseremmo di sì perché ci è arrivata notizia di qualche società interessata”.

L’alternativa sono sedi militari, come le caserme, che saranno vigilate con un dispositivo rafforzato cui contribuiranno anche le forze armate.

Il problema contingente del coronavirus si inserisce naturalmente nel più ampio problema della crescita dei flussi migratori, dall’Africa e dall’Est (sono novemila gli arrivi nel 2020, il triplo del 2019, ma decisamente inferiori al 2018 e soprattutto al 2017).

Sbarchi autonomi e “porti chiusi”

Gli sbarchi autonomi e, dunque, non controllabili, sono aumentati come al tempo della “chiusura dei porti” di Salvini, che in realtà aveva bloccato soltanto le navi delle Ong.

Il problema, come sottolineato da tempo dal sindaco di Lampedusa Totò Martello, va risolto in sede europea e mediterranea.

La teleconferenza con Ue e Africa

Per questo la ministro Lamorgese cerca alleati sia in Europa che nella sponda Sud del Mediterraneo e ieri ha promosso una videoconferenza con i Commissari europei Ylva Johansson e Olivér Várhelyi, i ministri dell’Interno di Germania, Francia, Spagna e Malta e gli omologhi di Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania.

Una dichiarazione congiunta alla fine ha messo nero su bianco l’impegno a “ridurre la sofferenza umana, combattere lo sfruttamento delle persone vulnerabili e la perdita di vite in mare e a terra”.

Saranno utilizzati, ha spiegato la Ministro, “tutti gli strumenti disponibili, compresi i partenariati bilaterali per individuare e perseguire le reti criminali che sfruttano le persone più vulnerabili”.

Salvini continua con la propagando definendo “surreale chiudere gli aeroporti e non i porti” scordando che il maggior numero di contagiati, finora, è giunto in aereo.

A Lampedusa macchina per analisi rapida tamponi

Tra i fronti più caldi dell’emergenza migranti c’è Lampedusa, dove ieri a tarda sera è giunta da Palermo la macchina per l’analisi rapida dei tamponi rinofaringei.

La strumentazione, dell’Asp di Palermo da cui dipende l’assistenza sanitaria delle Pelagie, sarà adoperata per i test sui migranti che approdano nell’isola. Giunti anche mille tamponi e altrettanti test sierologici e un approvvigionamento di mascherine, visiere, guanti, calzari.

“Sabato scorso, durante il sopralluogo con il presidente Musumeci – ha detto l’assessore alla Salute, Ruggero Razza -, avevamo assunto questo impegno con il sindaco Martello. Un’azione che conferma la presenza della Regione Siciliana in un ambito, quello dell’assistenza sanitaria ai migranti, che non è di stretta pertinenza regionale. Noi, comunque, continuiamo a fare la nostra parte proprio garantire sicurezza ai lampedusani, fornendo ogni contributo utile nella gestione dei flussi migratori. Certo, resta assordante e imbarazzante il silenzio di Roma sulla richiesta di stato d’emergenza per Lampedusa formulata dalla Sicilia già due settimane fa”.

Oggi l’incontro sui “Decreti Sicurezza”

Infine, per oggi pomeriggio – salvo rinvii per impegni di Governo o d’Aula – è prevista la quarta riunione tra la ministro dell’Interno ed esponenti della maggioranza per riscrivere i cosiddetti “Decreti Sicurezza” di Salvini.

Un accordo politico di massima dovrebbe esserci sul testo di mediazione che presenterà Lamorgese, con l’impegno di rimandare l’approvazione del decreto a settembre per evitare che la pausa estiva e l’ingorgo parlamentare ne faccia saltare la conversione.

“Siamo a buon punto”, ha fatto sapere la Ministro.

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