Migranti, in Sicilia sindaci del Pd e del M5s contro il premier Conte - QdS

Migranti, in Sicilia sindaci del Pd e del M5s contro il premier Conte

Pietro Crisafulli

Migranti, in Sicilia sindaci del Pd e del M5s contro il premier Conte

venerdì 21 Agosto 2020

Dura "lettera aperta" del primo cittadino di Lampedusa, Martello, mentre quello di Trapani, Tranchida, vieta l'attracco della nave-quarantena. E lo stesso fa la sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro, che attacca Musumeci. Il quale manda a dire al Governo, no alla Sicilia campo profughi 

“Presidente Conte, quanti migranti devono ancora essere ammassati nel Centro di accoglienza per potere avviare i trasferimenti? Quanto pensa ancora possa durare la pazienza degli isolani?”.

La “lettera aperta” del sindaco di Lampedusa Totò Martello che ha accusato il premier Giuseppe Conte di “assordante silenzio” è giunta ieri, al termine di una giornata in cui non è stato effettuato alcun trasferimento dall’isola e ci sono stati altri sei sbarchi, per complessivi duecentocinquanta migranti. E nella notte ne sono arrivati altri 276 .

Adesso, fra l’hotspot di contrada Imbriacola e la Casa della fraternità – i locali della parrocchia gestiti da don Carmelo La Magra – ci sono quasi millecinquecento persone.

Le regioni del nord non vogliono i migranti

Il Ministero dell’Interno, che progettava di trasferire quote di migranti nelle altre diciannove regioni italiane, è in difficoltà per le protesta dei giorni scorsi dei governatori del centrodestra.

Due giorni fa, quando ha appreso che dalla Sicilia appena settantasei migranti sarebbero stati trasferiti nell’hub di Castello d’Annone (Asti), il governatore del Piemonte Alberto Cirio (Lega Nord), ha protestato: “Il Piemonte non ce la fa, soprattutto in questo momento”.

Sulla stessa posizione il governatore del Molise, Donato Toma (Forza Italia), che, appreso dell’invio di un gruppo di migranti nel Centro di accoglienza di Campolieto (Campobasso), ha fatto sapere che il trasferimento “creerebbe motivi di tensione e preoccupazione”.

Persino il presidente della Sardegna, Christian Solinas (Lega Nord), ha protestato contro lo spostamento di migranti dal Cpa di Monastir in un’altra struttura di Tonara (Nuoro): “Queste persone che non scappano da nessuna guerra devono essere rimpatriate immediatamente”.

Insomma, il solito scaricabarile che penalizza la Sicilia, mentre il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci è tornato a chiedere al premier Giuseppe Conte di dichiarare lo Stato d’emergenza per Lampedusa.

La rivolta dei sindaci del Pd di frontiera

E stavolta anche i sindaci del Pd hanno puntato l’indice contro un Governo. A cominciare da Totò Martello che nella sua lettera a Conte ha scritto: “Non è più accettabile che la nostra isola sia abbandonata a se stessa e che il peso dell’accoglienza sia scaricato tutto sulle nostre spalle: noi siamo i primi a voler garantire il rispetto dei diritti umani, ma non è più accettabile che per questo Lampedusa sia lasciata in balia delle più feroci speculazioni politiche”.

Divieto di attracco a Trapani per la nave-quarantena

E ieri sera un altro sindaco dem, Giacomo Tranchida, primo cittadino di Trapani, con un’ordinanza ha disposto il divieto di attracco della nave-quarantena Aurelia, in rada davanti alla città con a bordo duecentocinquanta migranti e il personale.

Per la cronaca, la nave Aurelia ha lasciato nella notte la rada di Trapani per dirigersi verso Augusta e Tranchida ha revocato il provvedimento. Ma la polemica resta.

Il plauso di Salvini a Tranchida

Tranchida ha ricevuto il plauso del capo della Lega Nord Matteo Salvini che ha annunciato l’intenzione di “denunciare l’attuale governo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”, che sta cercando di riguadagnare terreno in vista del processo che lo attende il tre ottobre a Catania per aver violato le norme internazionali sul soccorso in mare.

Anche ad Augusta divieto di sbarco

Ma anche la sindaco di Augusta (Siracusa), Cettina Di Pietro del M5s, informata del fatto che per domattina è atteso ll’arrivo in porto della nave Aurelia, ha disposto con un’ordinanza il divieto assoluto di sbarco.

“Per tutelare la salute dei miei concittadini – ha detto -, nessuna delle persone a bordo, che siano equipaggio o migranti, potrà scendere a terra ad Augusta – spiega il sindaco -. Può apparire una decisione forte, ma ho la responsabilità di assicurare le massime condizioni di sicurezza sanitaria agli augustani”.

Un’altra sindaco del M5s, Ida Carmina, di Porto Empedocle, era stata fortemente critica con il sistema che lasciava sempre e soltanto a certe aree della Sicilia il peso dei migranti.

Tranchida, “Così non si può andare avanti”

“Lascia basiti – ha scritto su Facebook Tranchida – apprendere la notizia dell’ennesimo arrivo di nave-quarantena al porto di Trapani .. mentre non è dato ancora al momento capire, nella fase post quarantena, dove il governo intenda traferire i migranti della nave Azzurra risultati negativi al tampone. Ovvia e conseguente sarà l’ennesima ordinanza sindacale di divieto di sbarco, ma così comunque non può andare”.

Marginalizzazione territoriale

“Non pensi il Governo – ha aggiunto Tranchida – di considerare Trapani e il territorio trapanese periferia del Paese, anche perché la formazione culturale e sociale delle nostre comunità è sì accogliente e aperta, ma a tutto ci sta un limite e temo che la sottovalutazione del governo cominci a superarlo”.

Sulla stessa linea Martello, secondo il quale “Un presidente del Consiglio ha il dovere di rispettare tutti gli italiani compresa Lampedusa, che ha la sola colpa di trovarsi nel centro del Mediterraneo, al 35° parallelo”.

Migranti e questione meridionale

La questione migranti, sta insomma facendo esplodere ancora una volta antiche questioni, a cominciare dalla rapina da 840 miliardi di euro perpetrata in diciassette anni dalle Regioni del Nord a quelle del Sud che è stata certificata da Eurispes e la conseguente marginalizzazione socioeconomica della Sicilia, sulla quale adesso vengono scaricate tutte le problematiche relative ai migranti.

Impossibile spostare il problema da Lampedusa a Trapani

“Si ha l’impressione – ha osservato Tranchida – che il Governo, al quale i sindaci e le parti socio-economiche del trapanese, denunciando ancora una volta la marginalizzazione territoriale per carenza di collegamenti infrastrutturali, hanno da mesi chiesto aiuto, anche valorizzando la destinazione covid free, sia invece proprio a corto d’idee: da un lato financo incapace di rimettere i voli della ‘partecipata’ Alitalia a Birgi”.

Tranchida si rivolge anche lui a Conte spiegandogli che è impossibile pensare “di ‘risolvere’ il problema di Lampedusa… ma spostandolo su Trapani, al porto turistico” e suggerisce di “utilizzare porti con approdi militari”.

Di Pietro, assente anche la Regione siciliana

“Questo è un territorio accogliente – ha detto la sindaco di Augusta – e che nei recenti anni segnati dal fenomeno migratorio non si è mai tirato indietro, svolgendo funzioni e ruoli spesso non opportunamente riconosciuti da governi e ministri. Ma ciò non vuol dire che sia sempre Augusta la sacrificabile”.

“Il governo Musumeci – ha aggiunto – non ha fornito alcuna indicazione certa sul da farsi: tante parole roboanti sui social ma, nei fatti, non ha adottato misure idonee a tutelare il territorio. Per questo ho deciso di intervenire, per difendere Augusta come ieri ha fatto anche il collega di Trapani”.

“Noi sindaci – ha concluso – siamo soli davanti all’emergenza. Non è accettabile che la responsabilità sia demandata a noi primi cittadini, senza coordinamento e controlli regionale, con il risultato di spostare il problema da un territorio ad un altro”.

Musumeci, no alla Sicilia campo profughi

Dal canto suo il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha affermato, in un’intervista in tv, “Non si può consentire che migliaia e migliaia di migranti, autonomi o con le navi delle ong, possano sbarcare in una terra che è rimasta per mesi in ginocchio e che adesso guarda con una certa prospettiva per potersi riprendere”.

Musumeci ha aggiunto di esser stato “irremovibile nell’esigenza di avere delle navi per la quarantena, perché non vorremmo che il migrante mettesse piede sulla Sicilia, ma potesse essere assistito sulla nave e nel caso di positività dovrebbe essere ricoverato in apposite strutture. Speriamo che da Roma si rendano conto che la Sicilia non vuole essere un campo profughi”.

“Roma da questo punto di vista – ha aggiunto – è stata molto impreparata, perché ha affrontato con approssimazione un fenomeno che si preannunciava sin dai mesi di aprile e marzo. Se dipendesse da me, se avessi l’autorità per farlo, io chiuderei i porti, che non significa non dover approntare le necessarie assistenze per chi è in mare, ma questo deve essere fatto tenendo conto della tutela dei cittadini siciliani”.

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