Migranti, la crisi in Tunisia e gli sbarchi a Lampedusa - QdS

Migranti, la crisi in Tunisia e gli sbarchi a Lampedusa

redazione web

Migranti, la crisi in Tunisia e gli sbarchi a Lampedusa

lunedì 26 Luglio 2021

Il timore di una nuova ondata di arrivi dopo che il presidente tunisino Saied ha licenziato il premier e sospeso il Parlamento. Ieri il sindaco Martello e Musumeci invocavano un intervento diplomatico

Il presidente della Tunisia Kais Saied ha annunciato la sospensione per un mese del Parlamento e il licenziamento del premier Hichem Mechichi dopo le proteste popolari contro il sistema politico.

E il timore è che l’esplosiva situazione politica tunisina possa portare a un incremento esponenziale degli sbarchi a Lampedusa, dove negli ultimi giorni gli arrivi di barchini dalla Tunisia si sono moltiplicati a dismisura.

Martello e la soluzione diplomatica

“Stiamo fronteggiando la situazione – aveva detto ieri al Qds.it il sindaco dell’Isola, Totò Martello -, ma una miriade di barchini è in arrivo: Italia ed Europa, dunque, si facciano sentire al più presto con la Tunisia dopo l’incontro del maggio scorso”.

Martello si riferiva al vertice di Tunisi di fine maggio tra il ministro dell’Interno italiano, Luciana Lamorgese e il commissario europeo per gli Affari interni, Ylva Johansson, con il presidente della Repubblica, Kais Saied e il premier Hichem Mechichi.

In quell’occasione la ministro Lamorgese aveva ribadito “il comune interesse dell’Italia e della Tunisia a smantellare il business criminale dei trafficanti di migranti” e si era parlato di una “linea diretta dedicata” per lo scambio di informazioni sui natanti partiti dalla Tunisia.

Musumeci, nuovi accordi con Tunisia

E ieri sera anche il governatore Nello Musumeci ha affermato che “I numerosi sbarchi nelle ultime ore a Lampedusa impongono ancora una volta al governo nazionale nuovi e tempestivi accordi con i Paesi frontalieri, Tunisia in testa”.

“E’ chiaro – ha aggiunto – che non possono restare isolati sia i nostri sforzi, con i trasferimenti continui sulle navi quarantena (per garantire la salute anche di chi si trova nell’Isola) e sia l’incessante lavoro della nostra Guardia costiera. Servono interventi immediati. Chiediamo che di Lampedusa, porta d’Europa, Bruxelles non si occupi soltanto per l’esternazione, dopo ogni naufragio, di una solidarietà ipocrita, che dalle parole non approda mai ai fatti”.

Crisi tunisina e sbarchi

Con la crisi tunisina, il pericolo è dunque, come detto, che si assista a una moltiplicazione degli sbarchi senza poter contare sull’intervento delle autorità di Tunisi.

Intanto Lampedusa scoppia di migranti: sono 1.085 quelli ospiti dell’hotspot nonostante il trasferimento sul pattugliatore Diciotti di 300 persone che raggiungeranno Crotone. E oggi altri 150 verranno imbarcati sulla nave quarantena Adriatico.

I migranti presenti nel centro di primissima accoglienza sono stati tutti già pre-identificati, di fatto pronti per essere trasferiti.

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