Migranti: Mediterraneo, un'immane tragedia - QdS

Migranti: Mediterraneo, un’immane tragedia

redazione

Migranti: Mediterraneo, un’immane tragedia

giovedì 09 Maggio 2019

Mentre l'Unicef ha diffuso gli agghiaccianti dati sulle morti silenziose, Alarm Phone ha segnalato il rischio di un naufragio e un altro gommone è stato avvistato dai piloti del Moonbird al largo della Libia

Un barcone del quale non si sa più nulla, un gommone avvistato dall’alto ma che le Ong non possono soccorrere, ma soprattutto i dati diffusi dall’Unicef che dimostrano come nel Mediterraneo si stia perpetrando, nel disinteresse generale, un’immane tragedia.

La situazione dei migranti che tentano la traversata su imbarcazioni di fortuna, spesso gestite da trafficanti di uomini, è sempre più terribile. Gli ultimi episodi sono di poche ore fa.

Alarm Phone, il sistema di allerta telefonico utilizzato per segnalare imbarcazioni in difficoltà, al comando generale della Guardia costiera, a Roma, ha segnalato un barcone in avaria e a rischio di affondamento in acque territoriali libiche.

A bordo c’erano circa 150 persone e tra loro molte donne e bambini.

La ong Mediterranea Saving Humans ha dato la propria disponibilità a intervenire con la nave Mare Jonio – a cui, tra l’altro, è vietato, entrare in acque libiche – benché si trovasse a circa cento miglia.

Sempre secondo le informazioni di Alarm Phone, che Mediterranea ha rilanciato attraverso i social, il natante ha imbarcato acqua da una falla.

“Le autorità di Roma, Valletta e Tripoli sono informate. A bordo urla e panico. I migranti stanno usando vestiti per cercare di bloccare il buco. Urge soccorso immediato!”, è stato il messaggio di allarme lanciato dalla piattaforma di soccorso. Questa, qualche ora più tardi ha dichiarato di aver perso i contatti con l’imbarcazione: “Non riusciamo più a metterci in contatto con la barca”.

“L’ultima comunicazione – ha riferito – é stata alle 13.49 e ci hanno informato che due persone sono svenute e sono in condizioni mediche critiche. La cosiddetta Guardia Costiera Libica non reagisce più alle nostre chiamate”.

Nella tarda serata di ieri, poi, un gommone con un’ottantina di migranti a bordo è stato avvistato dai piloti del Moonbird, l’aereo che collabora con le Ong per monitorare il Mediterraneo centrale.

Lo ha scritto su twitter Sea Watch sottolineando che il gommone si trova a 45 miglia al largo della Libia e che i centri di soccorso “sono già stati informati”.

“La Mare Jonio di Mediterranea Saving Human – aggiunge la Ong tedesca – è vicina e pronta a intervenire ma non ha ricevuto comunicazioni ufficiali”.

Ma a essere tragico è soprattutto il quadro descritto da Unicef.
Nei primi tre mesi del 2019, 365 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo, oltre il 60% del numero totale di vittime registrate in tutto il 2018.

Allarmanti le cifre sui bambini: 3.800 hanno raggiunto le coste europee nel primo trimestre dell’anno.

A questi si aggiungono i circa 41.000 bambini già presenti nelle strutture di accoglienza in Grecia, Italia e Balcani all’inizio del 2019.

Se gli arrivi totali di migranti sulle coste europee, 16mila, segnano una lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2018, la percentuale di bambini è aumentata da un arrivo su cinque a uno su quattro.

In Italia al 28 febbraio, erano presenti 8.537 minorenni stranieri non accompagnati.

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