Migranti, Musumeci al premier Conte, "Non lasciateci soli" - QdS

Migranti, Musumeci al premier Conte, “Non lasciateci soli”

redazione web

Migranti, Musumeci al premier Conte, “Non lasciateci soli”

sabato 27 Giugno 2020

Il Governatore, "porre la questione al centro del dibattito nazionale e intermazionale". I "viaggi della disperazione" che minacciano il Turismo. Sbarcati i negativi dalla nave-quarantena. La nave Mare Jonio e le "catture" dei libici

“Desidero manifestarle la mia personale preoccupazione per quanto sta avvenendo, ormai da giorni, lungo le coste della Sicilia: un esodo di disperati che assume connotati più seri nella concomitanza con una pandemia ancora in atto. In Africa il virus circola purtroppo senza alcun controllo e i viaggi della disperazione verso le nostre coste costituiscono una seria minaccia sia per gli sfortunati protagonisti sia per la comunità che rappresento”.

Lo ha scritto il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, in una lettera inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

“Sono noti – si legge nella lettera – i fatti della nave Moby Zazà, con 28 migranti positivi a bordo, ma già solo immaginare di destinare centinaia di persone in malsani hotspot o in altre strutture dell’Isola diventa una pericolosa insidia e desta allarme diffuso anche tra i nostri sindaci”.

“Umanamente – ha sottolineato Musumeci -, non posso non essere vicino alle persone che fuggono da fame e disperazione, ma il presidente della Regione ha il dovere, come lei, di tutelare la salute di ogni italiano in Sicilia”.

“La nostra gente, con grande senso di responsabilità – ha rimarcato il Governatore – ha superato i momenti difficili della fase più restrittiva della epidemia e adesso, senza poche fatiche, sta provando a ritornare alla normalità. E mentre, con grande determinazione, gli imprenditori del settore turistico stanno tentando di rialzarsi e salvare una stagione già fortemente ridimensionata, la nuova sequela di sbarchi rischia di tradursi in una batosta economica ancora peggiore di quella determinata dal Coronavirus e di provocare ulteriori incontrollati focolai, come sta avvenendo in altre parti della Nazione”.

“Faccio appello alla sua sensibilità – si legge ancora nella lettera del Governatore – affinché, quanto prima, si ponga finalmente la questione migrazione al centro del dibattito politico nazionale e internazionale: la Sicilia, che è la porta dell’Europa, non può essere lasciata ancora da sola”.

“Nell’immediato, però – ha concluso Musumeci – serve che il suo Governo disponga ogni decisa ed efficace misura, compreso l’utilizzo di altre idonee navi da destinare alla quarantena dei migranti. E’ fondamentale scongiurare il consolidarsi, in Italia e nel mondo, dell’idea che la Sicilia stia diventando un triste e sconfortante campo profughi del Mediterraneo”.

Nave-quarantena in porto, sbarcano 47 negativi

Ieri la Moby Zazà è giunta a Porto Empedocle (Agrigento) e dalla nave-quarantena sono sbarcati quarantasette migranti, tutti tunisini.

Del gruppo facevano parte le ventotto persone che avevano terminato la quarantena in sorveglianza sanitaria e che ieri, esasperati per essere rimasti rinchiusi in spazi angusti, avevano protestato con uno sciopero della fame.

Poi la Prefettura di Agrigento è riuscita a trovare una struttura con il numero di posti disponibili per trasferirli e la protesta si è conclusa.

Sbarcate anche diciannove persone giunte a Lampedusa nei giorni scorsi e risultate negative al doppio tampone rino-faringeo. Il gruppo era stato isolato in uno dei tanti scompartimenti della nave-senza venire in contatto né con i migrati imbarcati domenica scorsa dalla Sea Watch, né con altri.

Ieri anche il personale sanitario della Croce Rossa ha lasciato la Moby Zazà per il cambio turno.

Cuoco Sea Watch negativo, test per l’equipaggio

Ieri, inoltre, tutto l’equipaggio della Sea Watch è stato sottoposto al test del tampone.

A richiedere l’esame era stata la Ong tedesca dopo che ventotto dei migranti – salvati proprio dalla Sea Watch e imbarcati sulla nave-quarantena “Moby Zazà” in rada a Porto Empedocle – erano risultati positivi.

“La Sea Watch ha richiesto il test – scrive la stessa ong su twitter – a un laboratorio privato, con la mediazione dell’autorità sanitaria. Il nostro cuoco, segnalato perché febbricitante – aggiunge – è risultato negativo al tampone effettuato”.

Mare Jonio contro “Guardia costiera libica”

Intanto la nave Mare Jonio, che ieri stava dirigendo verso un gommone in difficoltà – con a bordo un centinaio di persone, tra cui otto bambini e venti donne una delle quali aveva appena partorito a bordo – ha denunciato la “cattura di oltre settanta migranti” da parte della “cosiddetta Guardia costiera libica”.

“Abbiamo ricevuto alle 12:22 di ieri – hanno raccontato i responsabili di Mediterranea Saving Humans – un Sos inviato da Alarm phone riguardante un gommone in difficoltà, partito da Al Khoms e abbiamo subito offerto disponibilità a intervenire. Alle 23.18 però una motovedetta libica ha completato l’operazione di intercettazione e cattura di oltre settanta persone. La nostra Mare Jonio, a poche miglia di distanza, ha offerto la propria disponibilità, rifiutata dai miliziani libici e il comando della motovedetta ha negato informazioni sulla presenza di otto persone decedute e di una donna che avrebbe partorito a bordo”.

“Ancora una volta soldi e mezzi erogati dall’Italia alla Libia, con la cooperazione degli altri governi europei, hanno portato alla deportazione di profughi in un Paese in guerra” ha concluso Mediterranea Saving Humans.

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