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Migranti, Musumeci, “via tutti!”. Fava, ordinanza illegittima

La notizia era stata battuta dalle agenzie di stampa intorno alle 21 di sabato sera: il governatore Musumeci aveva deciso di chiudere gli hot spot perché “la Sicilia – aveva dichiarato – non può continuare a subire questa invasione di migranti”.

“Si attivi un ponte-aereo immediatamente – aveva aggiunto – e si liberi la Sicilia da queste vergognose strutture, iniziando da Lampedusa”. Questo perché, secondo Musumeci, le regole europee e nazionali erano state “stracciate”.

“L’Europa fa finta di niente – aveva dichiararo – e il governo nazionale ha deciso, malgrado i nostri appelli, di non attuare i decreti vigenti e di non chiudere i porti, come invece ha fatto lo scorso anno con il decreto interministeriale Interno-Difesa-Trasporti. C’è una colpevole sottovalutazione del fenomeno senza precedenti. E non capiscono quanto stia crescendo la tensione. Vogliono far diventare razzisti i siciliani, che sono il popolo più accogliente di tutto il mondo?”.

E infine la sfida al Governo nazionale: “Adesso se vogliono a Roma impugnino pure la mia ordinanza. Basta: abbiamo avuto fin troppo rispetto istituzionale su questa emergenza, ricambiato da silenzi, indifferenza e omissioni”.

Appena qualche minuto ed era arrivato l’intervento del capo della Lega Nord Matteo Salvini, che elogiava il Governatore perché, “ascoltando la Lega e i cittadini”, aveva detto “stopo all’invasione!”.

Entro la mezzanotte di oggi tutti via

L’indomani mattina, ieri, la firma del provvedimento-diktat di Musumeci: “Entro le 24 di domani (ossia di oggi, lunedì) tutti i migranti presenti negli hot spot e in ogni centro di accoglienza della Sicilia dovranno essere improrogabilmente trasferiti in strutture fuori dall’isola”. La misura è stata presa, ha dichiarato Musumeci, perché “allo stato non è possibile garantire la permanenza nell’Isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio”.

“La Regione Siciliana, mediante le Asp territorialmente competenti, – si legge nell’ordinanza – mette a disposizione delle autorità nazionali il personale necessario ai controlli sanitari per consentire il trasferimento dei migranti in sicurezza”.

Il provvedimento di 33 pagine firmato da Musumeci dispone inoltre che “al fine di tutelare e garantire la salute e la incolumità pubblica, in mancanza di strutture idonee di accoglienza, è fatto divieto di ingresso, transito e sosta nel territorio della Regione Siciliana da parte di ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle Ong”.

E conclude: “la mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza comporta le conseguenze sanzionatorie previste dalla legge vigente”.

Fava, provvedimento illegittimo

Il fatto è che non si comprende chi dovrebbe sanzionare chi. A sentire il presidente dell’Antimafia regionale, Claudio Fava, il provvedimento di Musumeci è infatti “totalmente privo di alcuna legittimità costituzionale”.

“Non è nei suoi poteri – ha spiegato Fava al Qds.it – perché un simile provvedimento può essere proposto solo dal Ministro dell’Interno al Presidente del Consiglio dei ministri. Non si capisce poi chi dovrebbe far rispettare quest’ordinanza. Non è che la Forza pubblica prende ordini da Musumeci. O i Prefetti prendono ordini da un presidente di regione”.

Il Viminale, la competenza è Statale

Dal Viminale è stato spiegato che non c’è neanche bisogno di impugnare l’ordinanza, perché quella dei migranti “è una materia di competenza Statale e un’ordinanza regionale dunque non può incidervi”.

L’immigrazione, come anche l’ordine pubblico, sono “materie di competenza nazionale”. Ecco perché “un presidente di Regione o un sindaco possono anche firmare ordinanze su questi temi, ma esse verranno disattese da Palazzo Chigi rimanendo senza validità”.

Le stesse fonti del Ministero dell’Interno hanno sottolineato che “non si vuole polemizzare con Musumeci, sapendo anche che la Sicilia è sottoposta ad una pressione migratoria eccezionale che si sta facendo il possibile per alleggerire”.

Regione, ordinanza Musumeci su materia sanitaria

La Regione ha dunque tentato ieri di replicare al Viminale, affermando che l’ordinanza di Musumeci è stata adottata “sotto il profilo sanitario e quale soggetto attuatore dell’emergenza Covid-19. Quindi non incide sulla materia ‘migranti’, che è competenza statale, ma sulla idoneità delle strutture sotto il profilo sanitario a rispettare le misure e linee guida scientifiche sulla pandemia”.

Musumeci, 58 positivi a Lampedusa

E per ribadire che la sua ordinanza era solo “Sanitaria”, Musumeci ha reso noto stamattina che ci sono 58 migranti positivi a Lampedusa e altri tamponi arriveranno in giornata sul secondo controllo.

“Dal Viminale attendiamo risposte, non altro” ha scritto, su Facebook, il Governatore.

Il Viminale, sicurezza sanitaria è priorità dello Stato

La risposta del Ministero dell’Interno è stata netta: “la sicurezza, anche sotto il profilo sanitario, delle comunità locali è obiettivo prioritario del Viminale”.

“La gestione di un fenomeno complesso come quello migratorio – è stato sottolineato in una nota – richiede la proficua collaborazione tra i diversi livelli di governo e grande senso di responsabilità per dare risposte concrete alle esigenze e alle preoccupazioni manifestate dalle comunità locali”.

Da luglio 3.500 migranti trasferiti fuori Sicilia

Il Viminale ha ricordato inoltre che da “luglio scorso sono stati trasferiti in altre regioni circa 3500 migranti sbarcati sulle coste siciliane e ospitati nei centri di accoglienza dell’isola”.

“Il ministero dell’Interno è da sempre direttamente impegnato – prosegue la nota – per ridurre l’impatto della forte pressione migratoria sulla Sicilia, dovuta ai numerosi sbarchi autonomi legati alla crisi tunisina, rispetto alla quale il governo si è attivato per trovare ogni utile soluzione”.

“In ogni caso, la situazione attuale – conclude la nota – richiede lo sforzo comune da parte di tutte le istituzioni secondo il principio costituzionale di leale collaborazione, che si ritiene oggi più che mai indispensabile”.

Musumeci come Cateno De Luca

Insomma, il provvedimento di Musumeci potrebbe non avere alcun risultato concreto. Però…

“E’ come quando – ha sottolineato Fava – il sindaco Cateno De Luca dice che impedirà che i traghetti attracchino a Messina. Non può farlo, però, intanto, crea un po’ di rumore”.

De Luca, “Musumeci guidi la sommossa”

La vicenda si è venata d’ironia quando proprio De Luca ha dichiarato: “Non posso sopportare che il Presidente della Regione Siciliana passi per un pessimo imitatore del sindaco De Luca: era tempo che si svegliasse, firmando l’ordinanza, io ho iniziato oltre un mese fa”.

“Caro Musumeci – ha aggiunto il sindaco di Messina – tu e la tua Giunta dovete guidare il popolo siciliano alla sommossa. Uniti, tutti insieme, aspettiamo da te quali saranno le proteste eclatanti che metterai in campo contro il Governo centrale, che con scellerata indifferenza nei confronti dei siciliani, mette a repentaglio la pubblica e privata incolumità”.

Scaricare sui migranti le proprie colpe

Ma secondo il deputato dei Cento Passi, la realtà è ben diversa da quella dipinta dai populisti: “Musumeci prova a scaricare sui migranti responsabilità per l’aumento dei contagi la realtà di queste ore ci parla di controlli disorganizzati nei porti e negli aeroporti dell’Isola, di casi di contagio generati dalla promiscuità su pullman e aliscafi per le isole”.

“Sarebbe il caso – ha detto Fava – che il presidente Musumeci si occupasse di questo, ma capiamo come sia molto più facile spostare l’attenzione sul comodo tema dei migranti, sicuramente più semplice che spiegare dove siano finiti i settantacinque milioni promessi per il turismo o i fondi per le attività produttive dell’isola”.

Barbagallo (Pd), “ora dichiarerà guerra a Roma”

“Musumeci – ha ironizzato il segretario regionale dem Anthony Barbagallo – si affaccerà dal balcone di palazzo d’Orleans per proclamare l’indipendenza della Sicilia, dichiarare guerra a Roma e consegnare le chiavi dell’Isola alla Lega Nord di Salvini”.
Barbagallo ha definito l’ordinanza “una bieca provocazione, un semplice acchiappa clic ad uso e consumo dei social” e ha invitato Musumeci a pensare “alla Finanziaria d’emergenza fantasma, per cui nessun siciliano ha ancora percepito un solo euro, alle categorie deboli e agli operatori turistici in difficoltà, ai tamponi anti covid che scarseggiano così come i dispositivi di sicurezza al personale medico: si rimbocchi le maniche e, se ne è capace, provi almeno a fare uscire i bandi previsti per il sostegno ai siciliani dai cassetti degli uffici”.

La “dichiarazione di guerra” oggi a Catania

E la conferenza stampa di stamattina del Governatore nella sede catanese della Regione aveva davvero i toni di una dichiarazione di guerra.

“Invece di rispondere con atti concreti sull’emergenza immigrazione – ha detto Musumeci -, il governo centrale trova la soluzione: creare campi di concentramento, che chiamano tendopoli in un deposito militare a Vizzini, abbandonato da anni. Ci troviamo con tende che ci ricordano luoghi e scene da dimenticare assolutamente”.

“Sono – è tornato a ripetere – soggetto attuatore per l’emergenza covid-19: ho il diritto e dovere di agire per ciò che avviene dentro e fuori gli hotspot? A meno che non siano zona franca, come le ambasciate. Noi ci stiamo occupando di emergenza sanitaria, non di migranti. Se la competenza sanitaria è dello Stato, allora lo Stato è fuorilegge”.

Miceli (Pd), ordinanza contraddittoria e ineseguibile

Carmelo Miceli, Responsabile Sicurezza della Segreteria nazionale del Pd, dopo aver letto l’ordinanza, l’ha definita “confusionaria, tecnicamente fragile, contraddittoria, ineseguibile, illegittima e palesemente in contrasto con diverse norme di rango superiore. Insomma, un fallimento. Il prodotto perfetto dell’esperienza Musumeci”.

“Qualcuno dica a #Musumeci che la gestione dell’immigrazione compete allo Stato non a lui” ha scritto su Twitter la vicepresidente del Senato Paola Taverna (M5s).

Musumeci “telecomandato” da Salvini

A sinistra, inoltre Francesco Laforgia, senatore di LeU ha definito l’ordinanza “disumana e profondamente incivile”, Fabrizio Ferrandelli, della segreteria di Più Europa, “grave e insensata” e il capogruppo dem all’Ars Giuseppe Lupo ha parlato di provvedimento “farlocco” e di un Musumeci “telecomandato” da Salvini.

A destra coro di consensi per Musumeci

A destra, intanto, si è levato un autentico coro di dichiarazioni-fotocopia di sostegno per Musumeci: dalla presidente dei senatori di Fi Anna Maria Bernini, dalla capogruppo dei berlusconiani alla Camera dei deputati, Mariastella Gelmini, dal senatore forzista Maurizio Gasparri, da Giorgio Mulé, portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato, dalla deputata di FdI Carolina Varchi, da Nino Germanà, ex Fi in cerca di collocazione.

Da registrare poi l’intervento della leader di FdI Giorgia Meloni che, volendo superare a destra Musumeci, è tornato a parlare di blocco navale.

E il vicepresidente della Regione Gaetano Armao, come l’assessore della Lega Nord alla Cultura e all’Identità siciliana Alberto Samonà, ha affermato che “l’intero governo è con lui”.

“La Sicilia – ha detto invece Samonà riprendendo uno dei temi cari a Salvini – non può continuare a essere trattata come il campo profughi d’Europa. La palese indifferenza di Conte e del ministro dell’Interno Lamorgese rispetto all’emergenza dovuta ai continui sbarchi di migranti, molti dei quali positivi al covid, suona come un’intollerabile offesa al popolo siciliano, i cui sforzi e i sacrifici di questi mesi rischiano di essere vanificati da scelte politiche irresponsabili”.

“Bene ha fatto – ha affermato l’Assessore – il presidente della Regione Nello Musumeci a predisporre un’ordinanza di sgombero di tutti gli hotspot: la misura è colma (la medesima espressione la ritroviamo in quattro o cinque comunicati diversi), la Sicilia e i Siciliani, popolo tradizionalmente accogliente, meritano rispetto da un governo nazionale che in questi ultimi mesi si è voltato dall’altro lato, rendendosi così corresponsabile di questa invasione annunciata”.

La Lega Nord “meridionalista”

E’ insomma una Lega Nord “meridionalista” quella che si propone come paladina del Sud dopo i tanti “Forza Etna”. E infatti ieri a Foggia, dove ha ufficializzato il passaggio da Forza Italia al Carroccio del sindaco Franco Landella, Salvini ha dichiarato: “Sicilia, Calabria e Puglia non sono i campi profughi d’Europa. Sono terre di: bellezza, ricchezza, lavoro e cultura. Se io andrò a processo a Catania per aver bloccato gli sbarchi, penso che dopo di me dovranno andare processo quelli che hanno agevolato e organizzato gli sbarchi”.

Il processo di Catania sullo sfondo

Il clamore attorno al provvedimento di Musumeci, che, se ha ragione Fava dovrebbe produrre effetti pratici piuttosto esigui, potrebbe comunque essere utile a smuovere il premier Giuseppe Conte che, nonostante gli sforzi della ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, sembra non avere ancora compreso la portata del fenomeno migratorio e soprattutto l’impatto sulla Sicilia (anche ieri tre barchini con a bordo quarantuno migranti tunisini sono stati agganciati nelle acque antistanti Lampedusa).

Ma il clamore causato dal decreto avrebbe anche un effetto collaterale non indifferente: da giorni ormai, Matteo Salvini, dispiega la massima potenza di fuoco con la sua “Bestia” sulla vicenda del processo di Catania, che prenderà il via il prossimo tre ottobre e che evidentemente lo preoccupa parecchio.

E la dichiarazione di ieri a Foggia sembrerebbe confermare questa tesi.