L'ultimo barchino carico di tunisini. L'hotspot scoppia, trecento persone sulla nave quarantena Azzurra. Tre europarlamentari leghiste, "situazione fuori controllo". Torna la favola dei porti chiusi
Diciannove tunisini, fra cui due donne, sono stati bloccati dai militari della tenenza della Guardia di finanza ieri a tarda sera nel piazzale di Porta d’Europa a Lampedusa.
I migranti erano appena scesi da un barchino di sei metri che avevano abbandonato nella cala sottostante.
Era il ventunesimo sbarco della giornata di ieri a Lampedusa, con oltre quattrocento persone giunte sull’Isola che avevano portato a oltre milletrecento il numero dei migranti ospitati nell’hotspot di contrada Imbriaccola.
Per fortuna ieri 302 persone sono state imbarcate dall’hotspot sulla nave quarantena Azzurra secondo le disposizioni della Prefettura di Agrigento, che procede in sinergia con il ministero.
Trecento saranno trasferiti a Crotone e due resteranno sull’imbarcazione perché risultati positivi al Covid-19.
“La situazione immigrazione nel Mediterraneo è fuori controllo” hanno affermato ieri le europarlamentari della Lega Susanna Ceccardi, Francesca Donato, Annalisa Tardino, a margine del sopralluogo effettuato nell’hotspot di Lampedusa.
Il problema è però il metodo: come sottolinea da anni il sindaco di Lampedusa – che ha persino dato pubblicamente a Matteo Salvini del “mentitore seriale” quando, da ministro dell’Interno, parlava di sbarchi zero mentre i barchini continuavano ad arrivare a Lampedusa – poiché non si può sparare sui migranti, ma occorre lavorare, di concerto con l’Europa, a una soluzione diplomatica.
E finalmente, dopo anni di rifiuti da parte di Salvini, le rappresentanti della Lega riconoscono che “serve un cambio di rotta, una politica seria che preveda l’istituzione di centri di identificazione nella sponda Sud del Mediterraneo e misure per disincentivare le partenze e colpire i trafficanti di esseri umani”.
Certo, Susanna Ceccardi, Francesca Donato, Annalisa Tardino, hanno ripetuto la favola che “Salvini, da ministro dell’Interno, era riuscito a fermare gli sbarchi”, ma questo fa parte della propaganda, come la chiosa: “difendere i propri confini, affinché l’Italia non si trasformi nel campo profughi d’Europa e la splendida Lampedusa non debba più convivere con il dramma degli sbarchi quotidiani”.