Migranti, oltre trecento arrivi, cede il castello di carte di Salvini dopo tre sbarchi fantasma - QdS

Migranti, oltre trecento arrivi, cede il castello di carte di Salvini dopo tre sbarchi fantasma

redazione

Migranti, oltre trecento arrivi, cede il castello di carte di Salvini dopo tre sbarchi fantasma

lunedì 02 Settembre 2019

Sbarcano in 164 da Eleonore, Mare Jonio e Cassiopea, ma soprattutto altri 145 arrivano sulle nostre coste in poche ore con sbarchi fantasma smentendo la bufala dei porti chiusi e la presunta riduzione degli arrivi. La Procura di Ragusa apre un'inchiesta su Eleonore in base al cosiddetto Decreto sicurezza bis definito da Mediterranea "illegittimo e incostituzionale, basato sulla presunzione del pericolo di ingresso delle persone rispetto alla sicurezza dello Stato"

Quello di oggi è stato per il capo della Lega Nord e (ancora) ministro dell’Interno Matteo Salvini, il giorno del tracollo.

Dalle navi Eleonore e Cassiopea a Pozzallo (Ragusa) e dalla Mare Jonio a Lampedusa sono infatti sbarcati 164 naufraghi.

Ma soprattutto altri 145 migranti sono arrivati sulle nostre coste in poche ore con sbarchi fantasma smentendo la bufala dei porti chiusi propalata per mesi dal leader del Carroccio e la conseguente presunta riduzione degli arrivi: come rivelato al Qds.it dall’associazione MareAmico Agrigento, il numero ufficiale degli sbarchi diffuso dal Viminale, ossia circa cinquemila persone, andrebbe addirittura raddoppiato per via degli arrivi “fantasma” non conteggiati dal Ministero.

Ore nove, Eleonore di Mission Lifeline dichiara l’emergenza

La giornata nera di Salvini si è aperta poco dopo le nove del mattino quando la Eleonore, nave della ong Mission Lifeline, con oltre cento naufraghi a bordo, esposti al forte temporale scoppiato stamattina, ha dichiarato lo stato di emergenza entrando in acque italiane e dirigendosi verso il porto di Pozzallo.

“La situazione pericolosa per la vita delle persone a bordo mi costringe a dirigere verso il porto più vicino”, ha spiegato il capitano della Eleonore, Claus Peter Reisch.

Ore 9,30, Cento tunisini “fantasma” a Lampedusa e Cassiopea

Pochi minuti dopo è giunta la notizia che cento tunisini erano sbarcati autonomamente a Cala Spugne, a Lampedusa. I migranti, bloccati dalle forze dell’ordine, sono stati accompagnati all’hotspot di contrada Imbriacola.

Intorno alle dieci del mattino è arrivata a Pozzallo con 29 migranti a bordo il pattugliatore d’altura della Marina militare italiana Cassiopea con a bordo 29 persone (cinque uomini, cinque donne e 19 minori), tutte di nazionalità libica, sbarcate intorno alle 15.

“Erano in mare – ha affermato Marco Rotunno dell’Unhcr – da almeno quattro giorni su un barchino senza motore e in difficoltà a sud di Lampedusa: in quel tratto di mare quest’anno ci sono stati già 630 morti. E le persone soccorse in mare non possono tornare in Libia perché non è un posto sicuro, come dimostra il fatto che gli stessi libici fuggono dalla loro terra. Secondo le nostre stime vi sono almeno cinquemila rifugiati ancora detenuti in campi libici e mezzo milione di persone scappa dalla Libia perché c’è una guerra feroce in corso”.

Salvini, i soliti proclami contro le Ong, nulla sugli sbarchi fantasma

Salvini, ignorando come sempre gli sbarchi fantasma, se l’è cavata attaccando le Ong con i soliti proclami: “Leggi e confini vanno rispettati e se qualcuno pensa di fregarsene senza conseguenze ha sbagliato di grosso e ha sbagliato ministro: faccio e farò di tutto per difendere l’Italia”.

La Guardia di finanza, dopo essere salita a bordo della nave, ha disposto il sequestro amministrativo cautelare della Eleonore contestando al capitano il divieto d’ingresso in acque territoriali “in tono molto calmo e amichevole”.

La stessa cosa accadde lo scorso nove maggio a Lampedusa, quando la capitana Carola Rackete, alla guida della Sea Watch 3, forzò il divieto e portò la nave sull’isola.

A pronunciarsi sul decreto di sequestro – per un’eventuale convalida o meno – sarà ora la procura di Ragusa, competente su Pozzallo. Una volta a terra, al comandante ed all’armatore potrebbe essere contestato, come atto dovuto, il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Sciopero della fame sulla Mare Jonio dopo una notte sotto il temporale

Ma le cattive notizie per Salvini non erano finite: al quinto giorno dal salvataggio operato dalla nave Mare Jonio, bloccata fuori dalle acque territoriali di Lampedusa, i 31 migranti ancora a bordo hanno smesso di bere e di mangiare dopo che la notte scorsa “il temporale li ha terrorizzati”.

La Ong italiana ha chiesto “una revoca del divieto di ingresso in acque territoriali” e un porto sicuro definendo il cosiddetto Decreto sicurezza bis “illegittimo e incostituzionale, basato sulla presunzione del pericolo di ingresso delle persone rispetto alla sicurezza dello Stato”.

“Queste donne e questi uomini – ha scritto la Ong – non devono essere il nuovo oggetto di liti politiche e propaganda, ma rappresentare il simbolo di un cambiamento culturale possibile, che restituisca l’anima a questo Paese rimettendo al centro l’umanità e i diritti”.

L’Onu sulle Ong nel Mediterraneo, “Ruolo vitale”

L’Unhcr, l’organizzazione dell’Onu per i rifugiati, a Pozzallo per assistere i migranti fatti sbarcare, ha sottolineato come “Il ruolo delle ong è vitale nei soccorsi in mare, fondamentale per il salvataggio delle vite umane che rimane una priorità legale e morale”.

Dalla Procura Ragusa un fascicolo, senza indagati, sulla Eleonore

All’arrivo della Eleonore a Pozzallo la procura di Ragusa ha aperto un fascicolo, senza indagati, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Su eventuali sanzioni per aver violato il divieto d’ingresso in acque italiane della nave si pronuncerà il prefetto di Ragusa, come prevede il cosiddetto Decreto sicurezza bis.

Sulla nave c’erano 104 uomini, provenienti da da Sudan, Egitto, Nigeria e Ciad. Secondo il medico del porto erano in buone condizioni di salute a parte qualche caso di scabbia, febbri o disidratazione

Due di loro sono stati portati via dalla polizia per accertamenti.

Il comandante e il responsabile di bordo della Eleonore sono stati sentiti dalla squadra mobile di Ragusa in qualità di persone informate sui fatti.

“Non bisogna criminalizzare le organizzazioni non governative che salvano vite in mare: Stati e Ue devono prendere delle iniziative per aiutare persone in pericolo di vita” ha commentato il vicepresidente del Parlamento Bavarese, Markus Binderspacher, (Spd), che era a bordo della nave Eleonore della on tedesca Mission Lifeline.

Alla domanda dei giornalisti se fosse preoccupato per eventuali ripercussioni penali o amministrative risponde: “No, perché salvare vite non è un atto illegale: siamo pronti a ripartire tra un paio di settimane…”.

La bufale dei porti chiusi e gli sbarchi fantasma

Parlando del Caso Eleonore Salvini ha dichiarato: “La nostra linea ha portato meno sbarchi, meno sprechi, meno reati e meno morti. Speriamo che nessuno stia inventando a tavolino un governo che faccia ripartire il business dell’immigrazione clandestina perché sarebbe un delitto contro l’Italia e contro gli italiani”.

Neanche il tempo di parlare e il leader del Carroccio è stato smentito da altri due sbarchi fantasma a Lampedusa: in tutto, considerando quello della prima mattinata, 145 persone.

Diventa sempre più evidente che quella di Salvini sia stata propaganda: il numero di arrivi sarebbe doppio rispetto ai dati ufficiali, senza contare che le associazioni umanitarie parlano di quasi mille morti dall’inizio dell’anno nel Mediterraneo a causa degli ostacoli frapposti al lavoro delle navi delle Ong.

Il Governo ha ceduto sul Caso Mediterranea

E intorno alle 13 Mediterranea ha diffuso un messaggio: “Ci hanno appena comunicato che tra poco la Guardia Costiera farà sbarcare ‘per motivi sanitari’ le ultime 31 persone rimaste a bordo della Mare Jonio. La loro odissea è finita ed all’orizzonte si intravede un po’ di umanità. Benvenuti in Europa!”.

E alle 16 lo sbarco è cominciato.

“Salvini, hai già perso contro di noi”

“Hai già perso un processo contro di noi” ha scritto su twitter Mission Lifeline, la ong tedesca della nave Eleonore, rivolta a Salvini, ricordandogli la pronuncia del Tribunale distrettuale di Francoforte che lo scorso 12 agosto ha emesso un’ingiunzione preliminare con la minaccia di una multa fino a 250mila euro nei confronti del titolare del Viminale per aver pubblicato senza permesso sul suo profilo Facebook la foto di un membro dell’equipaggio della nave della ong.

La sanzione scatterebbe nel caso di nuova pubblicazione della foto da parte di Salvini.

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