Migranti, pressing diplomatico italiano sulla Tunisia - QdS

Migranti, pressing diplomatico italiano sulla Tunisia

redazione web

Migranti, pressing diplomatico italiano sulla Tunisia

venerdì 31 Luglio 2020

Il ministro degli esteri Di Maio ha convocato l'Ambasciatore chiedendo di fermare le partenze e accelerare i rimpatri. L'Unione europea finalmente disponibile a risolvere il problema. Il lavoro sottotraccia della ministro Lamorgese

Comincia a essere palese l’offensiva diplomatica dell’Italia sulla Tunisia – finora lasciata sottotraccia dalla ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – dopo il boom di sbarchi del mese di luglio: oltre seimila persone quasi tutte tunisine, rinnovando il fenomeno del 2011 quando a Lampedusa ne sbarcarono oltre diecimila.
Al viaggio di lunedì scorso della Lamorgese a Tunisi è seguito ieri il gesto forte del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ha convocato l’ambasciatore tunisino, Moez Sinaoui, per chiedere ogni misura necessaria a contrastare le partenze illegali e l’accelerazione dei rimpatri.

E, grazie al lavoro sottotraccia della ministro dell’Interno, con le videoconferenze e i colloqui telefonici dei giorni scorsi, finalmente si è fatta sentire anche la Commissione europea, dicendosi pronta ad aiutare l’Italia e sollecitando gli Stati membri ad accogliere i migranti salvati in mare.

Parla la Commissione europea

“Siamo al corrente – ha detto un portavoce della Commissione – dell’intensificarsi degli sbarchi in Sicilia”, e “seguiamo da vicino” anche quanto accade anche nei centri di accoglienza.

“A Lampedusa in particolare – ha sottolineato – le difficoltà sono significative e se in prima battuta è chiaramente compito dello Stato membro occuparsi di tali difficoltà, la Commissione europea, che ha già dato sostegno all’Italia, resta disponibile se ci saranno ulteriori richieste”.

Oggi Lamorgese incontra l’omologo francese

Da Bruxelles, viene assicurato, ci sono contatti in corso con gli Stati per i ricollocamenti dei migranti salvati, ma “non c’è un numero sostanziale di Paesi che partecipano: vista l’urgenza di continuare a trovare soluzioni nel periodo estivo, incoraggiamo fortemente tutti gli Stati a partecipare”.

In attesa che si manifestino disponibilità, Luciana Lamorgese – che si è recentemente recata anche in Libia – oggi vedrà il nuovo ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin.

L’obiettivo è cercare alleati e strategie comuni nell’Unione per distribuire in modo più sostenibile il peso degli arrivi via mare.

La Francia è inoltre Paese storicamente vicino alla Tunisia e potrebbe assistere lo sforzo diplomatico avviato dall’Italia con Tunisi per contenere le partenze.

Presto, inoltre, anche dalla Commissione Europea potrebbe partire una missione verso il Paese nordafricano per mettere in campo risorse e aiuti concreti.

Preoccupazione per le partenze dalla Tunisia

La Farnesina ha fatto presente all’ambasciatore Sinaoui la grande preoccupazione del Governo italiano per l’intensificarsi delle partenze dal Paese africano.

Ha anche ricordato che la Tunisia è nella lista dei Paesi cosiddetti sicuri auspicando l’attivazione di attività di più stretta vigilanza costiera nell’area di Sfax, quella maggiormente interessata dalle partenze.

Sinaoui, da parte sua, ha riferito che dal sei agosto riprenderanno, dopo i quattro di luglio già effettuati, i rimpatri dei tunisini via aerea (ottanta per ogni volo charter, per il distanziamento), mentre è stato disposto il trasferimento di due pattugliatori al largo di Sfax per arginare ulteriori partenze.

Si punta ad avere due navi-quarantena

Il Viminale intanto punta ad avere presto a disposizione due grandi navi di seicento posti l’una per far svolgere in mare la quarantena a chi arriva, evitando così problemi e proteste a terra.

Proprio oggi si aprono le buste con le offerte del nuovo bando, dopo che i primi tre sono andati deserti.

E’ inoltre in corso di bonifica un’area militare che ospiterà i migranti destinati all’isolamento.

La vigilanza sui centri attualmente operativi è stata rafforzata con l’invio di militari, ma non si tratta di strutture di detenzione e dunque non è semplice impedire che gli ospiti si allontanino.

Rilasciato motopesca siciliano sequestrato in Tunisia

Da registrare infine, a margine dell’offensiva diplomatica italiana, il dissequestro da parte delle autorità tunisine del peschereccio marsalese “Nuova Maria Lucia”, che la mattina dello scorso 23 luglio scorso è stato bloccato da una motovedetta della Marina del Paese nordafricano, con a bordo l’armatore, Giuseppe Michele Fumusa, e altri tre membri dell’equipaggio.

I pescatori erano accusati di gettare le reti nelle acque territoriali tunisine.

Il peschereccio ha lasciato il porto di La Goulette ieri pomeriggio dopo il pagamento di una multa di trentamila dinari.

Dovrebbe arrivare nella giornata di oggi nel porto di Trapani (come disposto dalle autorità marittime italiane), e non a Marsala da dove era partito.

Le trattative per il rilascio sono state condotte dal console italiano a Tunisi, Elettra Verrone, e seguite dall’avvocato marsalese Massimiliano Tranchida, legale dell’armatore.

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