Migranti, prima vittoria di Martello, da Conte con Musumeci - QdS

Migranti, prima vittoria di Martello, da Conte con Musumeci

Pietro Crisafulli

Migranti, prima vittoria di Martello, da Conte con Musumeci

martedì 01 Settembre 2020

Il sindaco di Lampedusa domani a Roma dal Premier con il Governatore. Ci saranno anche i ministri Lamorgese e Gualtieri. In arrivo due grandi navi. Sospeso lo sciopero generale. La mediazione di Cancelleri. La benzina della Lega Nord

“Ho ricevuto una telefonata da Palazzo Chigi”.

Con queste parole Totò Martello, sindaco di Lampedusa, ha interrotto ieri la riunione con gli imprenditori dell’Isola per discutere dello sciopero generale deciso dall’Amministrazione comunale nel tentativo di sensibilizzare il governo nazionale sull’emergenza migranti sull’Isola.

Una vittoria per il sindaco-pescatore, che nelle scorse settimane aveva scritto una lettera aperta al premier Conte per spiegargli come la comunità lampedusana – seicento abitanti – fosse stremata per la continua pressione dovuta agli sbarchi dei migranti.

Analoga telefonata è stata ricevuta dal presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, che dopo l’ordinanza – sospesa dal Tar secondo il quale esulava dai suoi poteri – con cui disponeva la chiusura di tutti gli hotspot della Sicila, era “rinsavito”, per usare le parole del sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna, e aveva chiesto a Giuseppe Conte di convocare sulla questione migranti nell’Isola una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri. Con la presenza del Presidente della Regione che, come prevede lo Statuto speciale, in questi casi ha il diritto di parteciparvi con il rango di ministro.

La mediazione di Cancelleri

Domani a Roma, però, non si svolgerà un vero e proprio Cdm, quanto una riunione con la presenza di Conte, Martello, Musumeci, dei ministri dell’Interno Luciana Lamorgese e dell’Economia Roberto Gualtieri e, probabilmente, anche del viceministro Giancarlo Cancellieri, che ieri ha mediato per far sì che l’incontro avvenisse.

“Ho personalmente chiamato Conte – ha scritto Cancelleri su Fb – affinché fosse valutata la possibilità di incontrare Martello e Musumeci per trovare soluzioni operative e tecniche sui migranti. Il Governo c’è e il presidente Conte intende risolvere e fronteggiare questa emergenza al fianco di chi in prima linea lavora ogni giorno per i disagi che la sicilia e i siciliani stanno vivendo”.

“Con gli slogan da palcoscenico – ha concluso, con una venatura polemica – non si risolve niente, i proclami senza fatti stanno a zero. Determinati e uniti lavoriamo per i siciliani”.

Musumeci, da Conte decisioni forti

Musumeci ha ribadito di attendersi da conte “decisioni forti”. Ossia, prima di tutto, quello Stato di emergenza per Lampedusa, più volte invocato. E poi non meglio precisati provvedimenti come un ponte- aereo e un “vero controllo del Canale di Sicilia”.
Il Presidente della Regione ha ribadito il suo no “alle tendopoli e a soluzioni similari” ma non ha formulato proposte.
“La Sicilia – ha concluso – non può pagare da sola il prezzo dell’indifferenza dell’Europa. Basta”.

Musumeci ha puntato l’indice sulla situazione sanitaria, ma gli ha indirettamente risposto il viceministro della Salute Sileri affermando: “al momento non sono preoccupato per i migranti che possono portare il virus, perché sono controllati. Sono più preoccupato di coloro che non danno il nome o danno il nome sbagliato se vanno in un ristorante”.

Martello soddisfatto dalle navi

Martello, dunque, ha sospeso lo sciopero generale “in attesa di conoscere cosa dirà lo Stato e il Governo, che comunque, con questa telefonata, si è assunto la responsabilità del problema da noi sollevato”.

Il Sindaco inoltre ha avuto conferma dell’arrivo, domani, di due grandi navi-quarantena “inviate a Lampedusa per essere costantemente in aiuto dell’isola: una probabilmente riusciranno a riempirla con i migranti attualmente nell’hotspot, l’altra sarà lasciata qui nel caso ne arrivino altri”.

Martello ha spiegato che per la gara delle navi-quarantena è stata adottata “una procedura più veloce e la gara verrà chiusa subito”.

“Nessuno vuole accogliere”

Il sindaco di Lampedusa, parlando oggi alla radio, ha sottolineato come la scelta delle navi-quarantena sia obbligata “perché nessuno vuole accogliere”.

Nella stessa trasmissione ha ricordato come di navi “delle Ong in questo periodo a Lampedusa non ne sono venute” mentre si sono moltiplicati gli sbarchi autonomi, affollando con trecento barche il porto, che dev’essere liberato.

Con gli slogan non si affronta il problema

“In quest’ultimo periodo – ha poi detto Martello – abbiamo sentito soltanto slogan, nessuno ha parlato effettivamente del problema dell’immigrazione. In Italia c’è paura di affrontare l’argomento: uno pensa, gridando, di risolvere il problema, un altro pensa di nasconderlo. E tutto resta come prima”.

AnciSicilia, ok a navi-quarantena

E la scelta del Governo nazionale “di dislocare nuove navi per la quarantena di cittadini migranti” è stata apprezzata anche dal presidente di AnciSicilia Leoluca Orlando, che si è augurato “si prosegua sulla strada intrapresa, garantendo così condizioni di sicurezza e rispetto dei diritti per tutti, anche coinvolgendo sindaci e comunità locali”.

“È lo strumento migliore per disinnescare – ha aggiunto – polemiche pretestuose che rischiano di alimentare paura, tensioni e intolleranza che non risolvono ma aggravano i problemi”.

Lo slogan dei “porti chiusi”

Il riferimento di Orlando, così come quello di Cancelleri, riguarda ovviamente l’atteggiamento della Lega Nord, da sempre di protesta senza proposta. Matteo Salvini – accusato dalla sinistra di aver messo in moto la sua macchina della propaganda in vista del processo di Catania in cui, il prossimo tre ottobre, sarà imputato di sequestro di persona e abuso d’ufficio per la vicenda Open Arms – a parte diffondere la bufala dei porti chiusi, si era sempre rifiutato di portare a termine il confronto con l’Ue da una parte e i Paesi africani dall’altra avviato dal Governo Gentiloni con il ministro dell’Interno Marco Minniti. Accordi che avevano consentito di passare dal centodiciassettemila sbarchi del 2016 ai poco meno di cinquemila del 2019. Sbandierati da Salvini come una vittoria della sua – in realtà inesistente – politica.

La tecnica di comunicazione della Lega Nord è quella di ridurre un problema complesso a uno slogan, come nel caso dei “porti chiusi”. Ridicolo visto che l’Italia ha quasi ottomila chilometri di coste, che i respingimenti violano le normative marittime internazionali e si rischia, appunto, l’accusa di sequestro di persona. Non si spiega poi fino a che limite si dovrebbe giungere per fronteggiare il fenomeno. Forse sparare addosso ai migranti per fermare quella che ancora viene definita “invasione”?

La Lega Nord e la benzina

Intanto un like da parte di Tiziano Genovesi, candidato sindaco della Lega Nord alle elezioni di Avezzano (L’Aquila), ha fatto scoppiare nuove polemiche.

Un “cittadino”, commentando l’arrivo ad Avezzano di una ventina di migranti sbarcati a Lampedusa, ha scritto in un post che per risolvere il problema sarebbe bastata “una tanica di benzina e via”.

Accusato di “barbarie nazista”, Genovesi ha scaricato la responsabilità del like a un componente del suo staff, “già rimosso dall’incarico”.

La Maraventano scrive a Trump

Ma le prese di posizione della Lega Nord continuano a oscillare tra l’orrido e il ridicolo.

L’ex senatrice lampedusana Angela Maraventano, attiva sull’isoletta nell’inscenar proteste piuttosto sparute nonostante la gravità della situazione, ha minacciato Conte: “Se entro la prossima settimana non sarà chiuso l’hotspot scriverò al presidente Trump per chiedere l’indipendenza dell’isola”.

Anche ieri si è svolta una protesta con una diecina di persone e Attilio Lucia, coordinatore della Lega Nord nell’isola più a Sud d’Europa, ha chiesto al sindaco Martello di dimettersi.

Mare mosso, si fermano gli sbarchi

Intanto il mare mosso ha dato tregua a Lampedusa, dove ieri non sono registrati sbarchi.

C’è stato mare mosso e forte vento specie nel Canale di Sicilia. Condizioni proibitive dunque che già un paio di settimane fa avevano fatto registrare la stessa situazione.

Per questo i 217 migranti, tutti negativi al tampone, trasferiti da Lampedusa a Porto Empedocle con il pattugliatore Dattilo della Guardia costiera, non sbarcheranno.

La nave è arrivata ieri a Porto Empedocle e avrebbe dovuto rimanere in rada, ma a causa del mare mosso s’è optato per farla entrare in porto e attraccare alla banchina Sciangula.

I migranti sbarcheranno solo quando – verosimilmente in giornata – saranno trovati i posti necessari per ospitarli. C’è infatti difficoltà a trovare centri d’accoglienza che abbiano posti vuoti.

Due fuggitivi bloccati sul traghetto

E ieri due migranti sono riusciti – probabilmente nascondendosi su dei camion telonati – a imbarcarsi sul traghetto di linea “Lampedusa”. Scoperti, sono stati messi sotto sorveglianza.

Non è stato ancora possibile accertare se siano fuggiti dall’hotspot di Lampedusa o se siano arrivati nei giorni scorsi su un piccola barca, sfuggita ai controlli.

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