Migranti, quelli di Open arms sulla nave-quarantena - QdS

Migranti, quelli di Open arms sulla nave-quarantena

redazione web

Migranti, quelli di Open arms sulla nave-quarantena

sabato 19 Settembre 2020

Ieri autorizzato il trasbordo a dieci giorni dai salvataggi da parte della Ong. Che con Emergency ha sottolineato come far "attendere così a lungo persone già vittime di violenze e abusi" sia "una violazione dei diritti umani fondamentali". Nuovi arrivi nelle Pelagie

“Dopo aver raggiunto una situazione limite a bordo, l’Italia ha autorizzato lo sbarco dei naufraghi, che trascorreranno la quarantena sulla nave Allegra”.
Con questo tweet la ong spagnola Open Arms ha reso noto che i naufraghi sulla nave davanti al porto di Palermo, avrebbero finalmente trovato sistemazione.

Il trasbordo delle ultime 140 persone – le altre 123, che si erano gettate in mare ieri e l’altroieri, erano già state portate sulla Allegra – si è concluso poco dopo le 19 di ieri.

Si è conclusa così, dopo 22 giorni, la missione 76 di Open Arms ed Emergency, che dall’otto settembre ha soccorso 276 naufraghi in tre operazioni distinte, due in Sar maltese e una in Sar libica.

“Dopo il rifiuto reiterato – hanno sottolineato i portavoce della Ong – da parte di Malta e Italia di assegnare un porto sicuro di sbarco e di evacuare i casi medici gravi, Open Arms era rimasta in attesa di approdo con a bordo 258 uomini, di cui 54 ragazzi non accompagnati al di sotto dei 18 anni, due bambini di 2 e 3 anni, 16 donne di cui 2 incinte, evacuate poi d’urgenza la sera del 15 settembre”.

Tra le nazionalità presenti, Mali, Costa d’Avorio, Guinea, Burkina, Egitto, Ghana.

I naufraghi, secondo lo staff medico di Emergency, ” erano estremamente provati dal viaggio e dalle condizioni di vita, e spesso di detenzione, precedenti. Dopo dieci giorni senza risposte sull’assegnazione di un porto, a bordo in spazi ristretti e all’aperto con mare mosso, tra ieri e oggi 123 naufraghi si erano buttati in acqua nel tentativo di raggiungere la costa a nuoto”.

“Ora – hanno confermato – sono tutti in salvo”, recuperati dalla Guardia Costiera italiana, sono stati sottoposti a screening sanitario e tampone e condotti sulla nave Allegra, dove rimarranno per la quarantena.

“Far attendere così a lungo un porto sicuro a persone già vittime di violenze, abusi e viaggi lunghissimi alla ricerca di un futuro migliore è una violazione dei diritti umani fondamentali, dei diritti del mare e delle nostre costituzioni democratiche”, hanno dichiarato congiuntamente Oper Amrs ed Emergency.

A Lampedusa e Linosa nuovi arrivi

Intanto sono stati registrati tre sbarchi di migranti a Lampedusa e uno a Linosa, con complessivi ottanta tunisini.

Sei persone fra cui un minore la notte scorsa sono stati bloccati dopo essere approdati con un barchino a Cala Pisana.

Una motovedetta della Guardia costiera, nel frattempo, ha intercettato nelle acque antistanti l’isola un’imbarcazione con 54 tunisini fra cui cinque minori.

I carabinieri, a Linosa, hanno invece bloccato nove tunisini.

Il gruppetto, già all’alba, è stato trasferito, con una motovedetta della Guardia di finanza, a Lampedusa.

Nuovo sbarco autonomo poi, in mattinata, sull’arenile della Guitgia, davanti il porto di Lampedusa, dove sono giunti altri undici tunisini.

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