Migranti, Richard Gere per Open Arms, scrive il Garante - QdS

Migranti, Richard Gere per Open Arms, scrive il Garante

redazione

Migranti, Richard Gere per Open Arms, scrive il Garante

venerdì 09 Agosto 2019

L'attore, che domani parteciperà alla conferenza stampa prevista alle 11 all'aeroporto dell'isola, è a Lampedusa per sostenere la causa dell'Ong spagnola. Una sua nave, con 121 persone a bordo, non riesce ad avere assegnato un porto sicuro. L'Autorità per i diritti dei detenuti richiama il Comandante della Guardia Costiera

“Richard Gere ci ha raggiunti a Lampedusa per dare il suo sostegno al nostro equipaggio e a tutte le persone a bordo”.

Lo ha scritto Open Arms, la Ong spagnola che lo scorso primo agosto ha salvato nel Canale di Sicilia 124 persone che si trovavano su due imbarcazioni alla deriva e da otto giorni è in mare senza aver ottenuto l’autorizzazione ad approdare in alcun porto sicuro.

Domani l’attore parteciperà alla conferenza stampa prevista alle 11 all’aeroporto dell’isola.

“Riteniamo inaccettabile che la vita di uomini, donne e bambini continui ad essere ignorata e che i diritti sanciti dalle Convezioni internazionali continuino ad essere sistematicamente violati”, ha concluso Open Arms in una nota.

Il Garante scrive alla Guardia Costiera

Intanto il Garante dei diritti dei detenuti ha scritto al Comandante della Guardia Costiera Giovanni Pettorino chiedendo chiarimenti in merito alla situazione di Open Arms in seguito alla richiesta arrivata dai responsabili della Ong.

“Ancora un situazione di stallo di una nave che ha effettuato un attività di soccorso in mare rispetto all’individuazione del luogo di approdo – scrive il garante – Un’impasse che ha un impatto rilevante sui diritti fondamentali delle persone soccorse, impossibilitate allo sbarco e in quanto tali impedite nella propria libertà di movimento, ed esposte al rischio di trattamenti contrari sia al senso di umanità sia alla dignità delle persone stesse”.

Nella lettera il Garante ricorda quanto sia “alta” in questa situazione la responsabilità dei paesi Ue e in particolare della Spagna, paese di bandiera della nave, e di Malta, che ha rifiutato l’approdo. Nonostante ciò, sottolinea ancora, “la situazione può e deve essere vista come ambito di competenza” dell’Italia “in virtù del preventivo divieto d’ingresso nelle acque nazionali”.

Il divieto, dice ancora il Garante, costituisce “esercizio della sovranità e implica che ai migranti soccorsi e a bordo della nave debbano essere riconosciuti tutti i diritti e le garanzie che spettano alle persone nei confronti delle quali l’Italia esercita la propria giurisdizione”.

A dimostrazione di ciò anche il fatto che la Guardia Costiera nei giorni scorsi abbia evacuato tre donne, di cui una incinta: un’azione “indicativa di una ‘presa in carico’ della situazione delle persone ospitate” a bordo della Open Arms.

Secondo il garante c’è dunque il rischio di una duplice violazione del principio di non refoulement e del divieto di espulsioni collettive.

Riguardo al principio di non refoulement, dice il Garante, proprio in seguito al no di Italia e Malta, “per i migranti soccorsi è forte il rischio del loro ritorno nel luogo da cui sono partiti, la Libia”.

Inoltre “il divieto di ingresso può essere visto come azione di respingimento collettivo delle persone soccorse, se esercitato – come in questo caso – senza un preventivo esame delle condizioni individuali delle stesse”.

Richard Gere a Lampedusa per Open Arms da ieri

Richard Gere è arrivato a Lampedusa ieri pomeriggio e la sua presenza, così come accadde per la sua prima visita nel giugno del 2016, non è passata inosservata.

L’attore e attivista per i diritti umani domattina, chiederà nella conferenza stampa che la nave con i migranti a bordo – ormai a corto di viveri e acqua – sia fatta approdare.

Richard Gere e chef Rubio (Gabriele Rubini), che si trova a Lampedusa già da qualche giorno, sono attivisti e sostenitori della missione di soccorso della Ong spagnola.

Alla conferenza stampa saranno presenti Oscar Camps, fondatore di Open Arms e Riccardo Gatti, presidente di Open Arms Italia. Gere è già stato – era l’11 giugno del 2016 – a Lampedusa. Allora, non appena sceso dall’aereo volle subito incontrare gli immigrati che erano ospiti dell’hotspot.

Sull’isola, già da ieri sera, è scattata la “caccia” all’attore: isolani ma anche turisti, stanno setacciando Lampedusa per cercare di incontrarlo.

E Gere ha già avuto un assaggio di sapori di Lampedusa: ieri sera, nella trattoria Terranova, ha cenato con burrata, gnocchi con gamberetti e pesto, spaghetti alla norma, fettuccine al nero di seppia. E ad accompagnare il tutto il vino bianco.

“Richard Gere sei un vero gentiluomo, è stato un onore e un piacere averti a casa nostra”, hanno scritto i titolari della trattoria.

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