Migranti, sbarchi a Lampedusa, "mandate nave-quarantena" - QdS

Migranti, sbarchi a Lampedusa, “mandate nave-quarantena”

Pietro Crisafulli

Migranti, sbarchi a Lampedusa, “mandate nave-quarantena”

martedì 05 Maggio 2020

Lo ha chiesto il sindaco Martello dopo lo sbarco di 146 migranti. Il primo cittadino alla ministro Lamorgese, "Aiuti agli imprenditori se non vogliamo che cadano nelle mani del malaffare". Appello di Mediterranea, "Il governo non li lasci soli"

“Mandateci subito una nave-quarantena”.

Il sindaco di Lampedusa Totò Martello ha ribadito, parlando con il Qds.it, la necessità di far stazionare nei pressi dell’isoletta un traghetto attrezzato come il Raffaele Rubattino della Tirrenia dove opera personale della Croce rossa e dove i migranti vengono tenuti in sicurezza in quarantena.

La richiesta è stata espressa dopo che, ieri a tarda sera e alle tre di questa mattina, sono giunti a Lampedusa con barche di ogni dimensione, prima 72, poi 64 e infine dieci migranti, per un totale di 146.

Tutto questo con l’Hotspot di contrada Imbriaccola già pieno da tempo (116 gli ospiti), con 44 migranti in quarantena nella “Casa della fraternità” gestita dal parroco, e i controlli per il coronavirus svolti nella tenda attrezzata posta da qualche giorno sul molo Favarolo.

“Soltanto 64 persone – ha aggiunto Martello – sono rimaste a Lampedusa, mentre le altre sono partite per Porto Empedocle a bordo di una nave di linea. Cerchiamo di risolvere ogni situazione ma è evidente che alle emergenze si continuano a sommare emergenze: i migranti, il coronavirus e adesso il fatto che gli imprenditori dell’Isola sono allo stremo delle forze e soprattutto non vedono alcuna ripresa all’orizzonte”.

“Mi ha molto colpito – ha aggiunto – l’allarme della ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a evitare che l’imprenditoria, per mancanza di risorse, cada nelle mani del malaffare. Ecco perché chiedo a lei stessa e al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di sostenere concretamente l’imprenditoria lampedusana.

Mediterranea, Italia e Ue non abbandonino Lampedusa

Intanto Mediterranea Saving Humans ha espresso “solidarietà alla parrocchia di San Gerlando, a Lampedusa, che ha aperto le porte della Casa della fraternità per dare ospitalità dignitosa a 44 dei migranti e profughi che sono riusciti a salvarsi attraversando il mare e che erano stati lasciati all’aperto sul pontile d’approdo”.

“Il governo italiano e le istituzioni europee – ha aggiunto Mediterranea – non lascino da sola Lampedusa: se l’isola viene considerata la ‘Porta d’Europa’, tutti devono farsi carico di soluzioni rispettose dei suoi abitanti e dignitose per i migranti. Ci uniamo alle richieste avanzate del sindaco Salvatore Martello e dal parlamentare europeo Pietro Bartolo”.

“Chiediamo con forza – ha concluso l’organizzazione – che il governo predisponga immediate soluzioni per poter dare assistenza dignitosa ai naufraghi e ai migranti che approdano in fuga dall’inferno libico, assistenza che sia anche efficace dal punto di vista della prevenzione e del contrasto al contagio. Non si abdichi mai al dovere morale e legale del soccorso in mare, utilizzando come alibi il sovraffollamento a Lampedusa: si possono e devono trovare soluzioni che tengano insieme il rispetto dei diritti umani e l’applicazione dei protocolli di sicurezza sanitaria”.

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