Migranti, Sea Watch, sempre più difficile la situazione a bordo - QdS

Migranti, Sea Watch, sempre più difficile la situazione a bordo

redazione

Migranti, Sea Watch, sempre più difficile la situazione a bordo

domenica 23 Giugno 2019

Ieri un altro sbarco di un ammalato. E la portavoce della Ong sottolinea il dilemma per la comandante, combattuta tra sbarcare subendo una legge ingiusta o rispettare l'interdizione. Intanto c'è un'altra emergenza in acque maltesi

“E’ sempre più difficile mantenere la situazione sostenibile a bordo, non sappiano per quanto ancora possiamo continuare”.
Lo ha detto Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch, mentre la nave si trova ormai da undici giorni al largo di Lampedusa con 42 persone soccorse senza avere l’autorizzazione ad entrare in porto.

Ieri un altro naufrago, ammalato, è stato fatto sbarcare.

Linardi ha parlato di un “dilemma” per la comandante della nave, Carola Rackete: “esercitare il proprio dritto ad entrare in porto per via della situazione di emergenza a bordo o rispettare l’interdizione” disposta dalle autorità italiane?.

Nel primo caso scatterebbe il decreto sicurezza bis, con la possibilità di sequestro della nave e una multa fino a cinquantamila euro per la stessa comandante e la ong.

Cioè, spiega la portavoce, “un altissimo rischio di criminalizzazione”.

Nel secondo caso, però, le condizioni a bordo sono sempre più difficili, senza la prospettiva di una soluzione a breve termine.

“E’ disumano – sottolinea Linardi – che il comandante di una nave venga costretto a fare queste considerazioni per una legge ingiusta”.

Intanto della “chiusura dei porti” utilizzata come “arma di distrazione di massa” dal governo italiano per coprire tutti i grandi problemi del Paese, a cominciare dall’altissima disoccupazione nel Sud, hanno parlato a Reggio Calabria i Sindacati confederati, nel corso di una manifestazione alla quale hanno preso parte ben venticinquemila persone.

Intanto una barca con quaranta persone a bordo “in preda al panico” è in attesa di soccorso nel Mediterraneo.

Lo segnala su Twitter la Alarm Phone: “Siamo stati chiamati da una barca in pericolo nella zona #SAR maltese. Abbiamo avvisato le autorità maltesi poco dopo, alle 22.33. Rimaniamo in contatto diretto con la barca”.

“All’1:07 Malta ci ha inviato un’email di conferma che invierà una risorsa per salvare le persone in difficoltà. La barca è ancora in movimento, ma la gente è stanca ed esausta. Chiedono ripetutamente aiuto e quando arriverà qualcuno a salvarli”, ha poi scritto Alarm Phone chiedendo di intervenire in fretta.

“Dov’è il salvataggio? – si è chiesta – Barca ancora in mare e persone in preda al panico. Dicono che alcuni sono vicini alla morte e hanno bisogno di cure mediche immediate! La situazione è urgente ma Malta non ci sta informando sulle procedure #SAR. Sono stati informati di questo disagio nella zona della SAR maltese oltre sei ore fa!”.

Il 20 giugno scorso, in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, Sea Watch aveva diffuso una foto dei migranti che tenevano dei fogli che formavano la scritta “Don’t forget about us”, ossia non dimenticatevi di noi.

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