Migranti, “Stato sopraffattore, pensa solo a Lampedusa” - QdS

Migranti, “Stato sopraffattore, pensa solo a Lampedusa”

Patrizia Penna

Migranti, “Stato sopraffattore, pensa solo a Lampedusa”

mercoledì 23 Settembre 2020

La sindaco di Porto Empedocle Carmina (M5s) ha chiesto un incontro urgente con il premier Conte parlando di “Situazione terribile”. Riattivata temporaneamente la tensostruttura: “Lo Stato non c’è, scaricano tutta l’emergenza su di noi”

PORTO EMPEDOCLE (AG) – ““Lo Stato non c’è e in questo caso si rivela sopraffattore nei confronti della mia città. Pensano solo a Lampedusa, si sono occupati di risolvere il problema dell’isola e hanno riversato tutta l’emergenza su Porto Empedocle, gravata già nei mesi scorsi dalle Ong e dai casi di positivi al Coronavirus”.

A dirlo è il sindaco di Porto Empedocle, Ida Carmina, che nelle ultime 24 ore si è vista sbarcare nella sua cittadina più di 1.000 migranti. 

A Porto Empedocle sono arrivati da Palermo i 750 migranti che erano a bordo della nave quarantena Rhapsody. Poi altri 150 con il traghetto di linea Sansovino “e ora – racconta il primo cittadino – ci sono in rada altre due motovedette della guardia costiera con altre 300 persone circa”.

Arrivi di cui il primo cittadino non era stato messo a conoscenza. “Voglio capire perché non sono scesi a Palermo visto che la nave era lì” aggiunge. I 150 scesi dal traghetto di linea sono stati portati nella tensostruttura del paese chiusa il mese scorso proprio per le precarie condizioni igienico-sanitarie.

La Prefettura di Agrigento ha ufficializzato la riattivazione temporanea della tensostruttura per assicurare una zona di transito e riparo ai migranti in arrivo da Lampedusa (Ag) e in attesa di essere accolti sulla nave quarantena Rhapsody, “che è già al porto di Porto Empedocle, per il periodo di sorveglianza sanitaria. “Tutti coloro che sono all’interno della tensostruttura saranno tempestivamente trasferiti a bordo della nave quarantena” – hanno garantito dalla Prefettura – .

“Questa situazione non può andare avanti – continua Carmina -. Ci sono 500 migranti a cui hanno dato il foglio di via e che vagano per il paese. Ci possono essere problemi sanitari, di ordine pubblico. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) mi sono già arrivate telefonate perché gli autobus erano stati presi d’assalto e gli studenti pendolari hanno avuto problemi per andare a scuola. Così per i sindaci è un massacro”.

I migranti a cui fa riferimento Carmina, hanno ricevuto l’ordine del questore di Agrigento di lasciare entro cinque giorni il territorio italiano e ieri, a piedi, si sono diretti verso Agrigento dove, fra la stazione ferroviaria e il terminal degli autobus interurbani, hanno preso i primi mezzi disponibili per raggiungere il nord. La maggior parte di loro vuole raggiungere la Francia per ritrovare i familiari che si sono trasferiti da tempo.

Carmina ha fatto sapere di aver già parlato con il viceministro dell’Interno, Vito Crimi, ma che questa volta vuole avere un colloquio direttamente con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“A Lampedusa i migranti arrivano perché primo punto di approdo ma qui arrivano per scelte del Governo che li avrebbe potuti e dovuti spalmare sulle varie città e, in ogni caso, evitare di caricare il porto più piccolo di questo peso enorme – afferma con forza – In passato ho tentato più volte di parlare col premier e col ministro Lamorgese ma invano. Adesso voglio essere ascoltata direttamente da Conte”.

E aggiunge: “Questa situazione non può andare avanti. I diritti dei miei cittadini sono messi in grave pregiudizio: i diritti dei ragazzi di andare a scuola, il diritto alla sicurezza. Stanno disagiando un paese che è già fragilissimo, in dissesto finanziario. Sono a mani nude a fronteggiare una situazione terribile creata dal governo italiano e alla quale devono assolutamente porre rimedio”.

A Licata, sempre ieri, un barchino di circa sei metri è stato ritrovato nella zona della Playa di Licata, sempre nell’Agrigentino. Ci deve essere stato uno sbarco “fantasma”, durante la notte o all’alba, sulla spiaggia dove sono stati ritrovati vestiti, scarpe e un bidone con residui di carburante. A bordo della piccola lancia c’erano forse una decina, o poco più, di persone che si sono date alla fuga.

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