Migranti, Martello soddisfatto dell'incontro con Conte - QdS

Migranti, Martello soddisfatto dell’incontro con Conte

Pietro Crisafulli

Migranti, Martello soddisfatto dell’incontro con Conte

giovedì 03 Settembre 2020

Ma Musumeci parla di "differenze di vedute". Nel vertice decisi per Lampedusa svuotamento dell'hotspot entro domani, sistemazione della struttura e aiuti a imprese e cittadini. Il Sindaco, "tra due settimane un incontro di verifica"

“Ai miei concittadini dirò che possiamo ritenerci soddisfatti”.

Totò Martello, il sindaco-pescatore di Lampedusa, l’isola più a Sud d’Italia che più di ogni altra ha subito gli sbarchi di migranti, lo raggiungiamo per telefono alle otto del mattino mentre sta per imbarcarsi, a Roma, alla volta di Palermo per poi raggiungere le Pelagie.

Ieri, con il presidente della Regione Nello Musumeci, Martello ha preso parte, nel Palazzo Chigi, a un vertice sul dossier migranti presieduto dal premier Giuseppe Conte e protrattosi per oltre due ore.

Una vittoria del sindaco-pescatore

Un vertice convocato da Conte dopo la minaccia di Martello di attuare sull’isoletta uno sciopero generale e che può essere considerato una vittoria del sindaco-pescatore.

Quello di ieri non è stato un Consiglio dei ministri come chiesto dal presidente della Regione Nello Musumeci, ma quasi.

Erano presenti infatti i responsabili dell’Interno Luciana Lamorgese, degli Esteri Luigi Di Maio, dell’Economia Roberto Gualtieri, delle Infrastrutture Paola De Micheli e della Difesa Lorenzo Guerini, oltre al capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.

Il problema dei migranti tutto a Lampedusa

“Tutti si sono resi conto – ha spiega Martello – che il problema dei migranti in Sicilia è al 95% Lampedusa. Così è passata tutta la nostra linea: svuotamento centro già entro domani, navi-quarantena sempre a disposizione, rifacimento e messa in sicurezza dell’hotspot. E proprio stamattina, mi dicono, dovrebbe cominciare lo sgombero del porto dalle decine di barchini, barche e barconi giunti in questi ultimi mesi nella mia isola”.

“Inoltre – ha aggiunto il Sindaco lampedusano – il Governo sta studiando delle misure economiche per sostenere le attività e i cittadini di Lampedusa che sono state accennate e che saranno perfezionate e si dovranno mettere nero su bianco nel Cdm di domani. Poi, così come del resto del programma riguardante l’isola, si parlerà in una nuova riunione a Palazzo Chigi con il premier Conte prevista tra due settimane. Una garanzia che l’esecutivo ha compreso l’importanza di intervenire tempestivamente e ha tutta l’intenzione di portare a termine questo progetto”.

Martello, da domani svuotato l’hotspot

“Possiamo dire – ha concluso Martello, tirando le somme – che già da domani sarà svuotato il centro d’accoglienza, dove saranno effettuati dei lavori per la messa in sicurezza anche dal punto di vista sanitario. Ci saranno poi le navi-quarantena sempre pronte dove spostare, immediatamente dopo il loro arrivo a Lampedusa, i migranti. I tamponi saranno fatti direttamente sulle navi”.

Forse Conte a Lampedusa

“Il mio impegno – ha aggiunto il Sindaco – sarà massimo e incessante per far sì che gli impegni assunti vengano rispettati. Il Governo nazionale ha intrapreso una direzione nuova non solo sul tema dei migranti, che è quanto mai complesso, ma anche e soprattutto nei confronti di Lampedusa e Linosa e della nostra comunità che, come ha ribadito il presidente Conte, ‘merita rispetto e sostegno per quanto ha fatto fino ad ora e per quanto sta continuando a fare'”.

Martello ha inoltre dichiarato che nelle prossime settimane il Premier potrebbe recarsi di persona a Lampedusa, come da lui chiesto in una lettera aperta inviatagli nelle scorse settimane.

Non solo. Conte presto potrebbe anche recarsi in Tunisia per un bilaterale con il suo nuovo omologo. E non è escluso che il premier ponga la questione, di persona, anche a Bruxelles.

Conte, la Tunisia e i pattugliamenti in mare

Nella prima parte della riunione Conte aveva illustrato le misure per contenere flussi e sbarchi.

“Si è appena formato – ha detto – il governo tunisino e ora ci sono le premesse per intensificare i rimpatri. Confidiamo di rafforzare il programma dei rientri in Tunisia utilizzando anche sistemi più flessibili, inclusi trasporti marittimi. Rafforziamo il pattugliamento delle acque internazionali, intensificando le unità navali dell’operazione Pelagie, da poco riavviata per il contrasto dei traffici illeciti. Abbiamo già predisposto il rafforzamento di questa operazione, che vede il coinvolgimento della nostra Marina, Guardia costiera e Guardia di finanza. In accordo con le autorità tunisine miriamo a ottenere un effetto deterrente rispetto a eventuali nuove partenze”.

Dalla Tunisia la maggior parte dei migranti

Dalle coste tunisine è arrivata negli ultimi mesi gran parte dei migranti che a migliaia sono sbarcati a Lampedusa, fino a riempire in più occasioni l’hot spot sull’isola fino a otto volte la capienza consentita.

“Vi è poi – ha aggiunto Conte – il livello di gestione europeo: abbiamo coinvolto la Commissione europea e i ministri Di Maio e Lamorgese sono stati in Tunisia con i Commissari europei Johansson e Várhelyi proprio per impostare soluzioni europee. “Sul fronte della gestione interna, invece, arriveranno due navi di grandi dimensioni e contiamo così di svuotare Lampedusa”.

“E siamo pronti – ha concluso – a rafforzare la sorveglianza sanitaria dei migranti per garantire la massima sicurezza della popolazione”.

Lamorgese, collaborazione istituzionale

“L’incontro – ha detto oggi a Palermo a margine della commemorazione del prefetto Dalla Chiesa, la ministro dell’Interno Luciana Lamorgese , mi pare che sia stato proficuo”.

“Certamente – ha aggiunto, con un’indiretta critica all’ordinanza del Governatore della Sicilia – con la collaborazione istituzionale si trova sempre la sintesi a ogni problema”.

Musumeci, con il Governo resta diversità di vedute

Decisamente meno soddisfatto di Martello il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, che al termine del vertice ha dichiarato: “Restano diversità di vedute con il Governo, che ha proposto alcune iniziative ma slegate da un calendario, al di fuori di scadenze precise”.

“A parole – ha affermato ieri, come se non si fidasse – c’è la volontà del governo di risolvere il problema degli hotspot. Abbiamo detto che tutti vanno svuotati per essere adeguati alle norme anti-covid. Da parte del governo c’è la volontà di svuotare quello di Lampedusa, hanno accreditato questo intervento addirittura ai prossimi giorni”.

Scettico, Musumeci, anche sul sostegno finanziario alla comunità di Lampedusa: “Se i provvedimenti non arrivano o saranno acqua fresca lo vedremo tra qualche giorno”.

“Noi non arretriamo di un solo millimetro” ha aggiunto, e riferendosi alla sua ordinanza di chiusura di tutti gli hotspot siciliani sospesa dal Tar – secondo il quale esulava dai poteri di un Governatore -, ha aggiunto: “abbiamo aperto una breccia in un muro che sembrava di cemento armato”.

Basta polvere sotto al tappeto

Un fatto, questo, riconosciutogli anche da Martello, che ieri, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha detto: “Musumeci chiede cose che riguardano la Sicilia, io cose specifiche per Lampedusa. E sull’ordinanza non si tratta di essere d’accordo o meno, ma di sicuro ha contribuito a mettere al centro dell’attenzione il problema dell’immigrazione, fino adesso nascosto come la polvere sotto al tappeto”.

Manifestazione della Lega Nord

Da segnalare infine che, prima e durante la riunione, parlamentari della Lega Nord hanno manifestato davanti a Palazzo Chigi contro la politica del governo sull’immigrazione.

Intanto ieri sulla nave Allegra, al largo di Palermo, sono state trasbordate le persone soccorse dalla Sea Watch 4. Si tratta di 353 migranti.

“Sono passate quasi due settimane dal nostro primo soccorso e le persone a bordo, fra cui donne e bambini, sono ormai stremate”, ha affermato la Ong tedesca su Twitter, “siamo felici che sia stato loro assegnato un luogo sicuro, ma l’attesa è stata troppo lunga e molto dura per tutti”.

Save The Children e i minori stranieri

Save The Children nel suo nuovo rapporto calcola che oltre duecentomila minori stranieri non accompagnati siano arrivati negli ultimi cinque anni in Europa per chiedere asilo e “sono stati abbandonati a un destino incerto, molti senza sicurezza e protezione”.

Il report “Protection Beyond Reach” è stato diffuso nell’anniversario della morte del piccolo Alan Kurdi in un naufragio di fronte alla costa turca nel tentativo di raggiungere la salvezza in Europa.

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