Morta nel burrone, il fidanzato "Distrutto dalla perdita" - QdS

Morta nel burrone, il fidanzato “Distrutto dalla perdita”

redazione web

Morta nel burrone, il fidanzato “Distrutto dalla perdita”

martedì 26 Gennaio 2021

Secondo quanto riferito dall'avvocato di Pietro Morreale. Oggi l'udienza per la convalida del fermo per omicidio del giovane. Il parroco di Caccamo, "nulla lasciava presagire questa tragedia"

Giornata cruciale per le indagini sull’assassinio di Roberta Siragusa, la ragazza di 17 anni il cui cadavere, parzialmente bruciato, si trovava in un burrone nelle campagne di Caccamo, nel Palermitano, dove il fidanzato ha condotto i Carabinieri.

Oggi infatti sarà celebrata l’udienza di convalida del fermo del fidanzato di Roberta, Pietro Morreale, di 19 anni, indagato per omicidio dai pm della Procura della Repubblica di Termini Imerese, e i medici legali effettueranno, nel Policlinico di Palermo, l’autopsia sul corpo della ragazza.

Intanto l’avvocato Giuseppe Di Cesare, che insieme alla collega Angela Maria Barillaro difende Pietro Morreale, ha dichiarato ieri a tarda sera che “Davanti al pm che lo interrogava, Pietro era distrutto per la perdita della sua fidanzata. Così come è distrutta tutta la sua famiglia”.

Morreale però, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, non ha dato alcuna spiegazione su quanto è avvenuto dopo che, con la fidanzata, aveva lasciato poco prima della mezzanotte del sabato sera la villetta in campagna dove, in violazione delle normative anti-covid, si erano incontrati con altre coppie.

Ricostruzioni più o meno fantasiose che sarebbero frutto di indiscrezioni sono state riportate da vari organi d’informazione, ma la verità è che soltanto l’autopsia e le dichiarazioni di Morreale potranno dare concretezza alle indagini dei magistrati.

Intanto, sui profili social di Pietro Morreale e di Roberta Siragusa, vanno in scena da una pare un processo sommario e dall’altra un ricordo dolente.

E don Domenico Bartolone, parroco della chiesa Santissima Annunziata di Caccamo, ha scritto sul suo profilo Facebook che il paese “si è svegliato con una brutta e triste notizia”.

“Un’immane tragedia – ha scritto sul suo post – ha colpito la nostra comunità. Confidiamo nella magistratura affinché venga fatta giustizia per una giovane vita spezzata”.

“Li conoscevo – ha raccontato il sacerdote -, ero docente di entrambi. Ma li conoscevo pure perché la loro comitiva si riuniva davanti alla chiesa. Adolescenti normali e niente lasciava presagire una tragedia”.
“Roberta – ha concluso don Bartolone – era una ragazza sensibile. C’eravamo incontrati qualche giorno fa perché voleva consigli sul suo percorso, sul suo futuro”.

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