Il primo e unico sindaco nero di New York, David Dinkins, è morto all’età di 93 anni. Democratico è stato sindaco di New York dal 1990 al 1993 dopo aver vinto contro Rudy Giuliani ed Edward Koch.
Il suo mandato è stato segnato da disordini razziali e antisemiti, in particolare nel 1991 a Crown Heights, nel distretto di Brooklyn, e dalla morte di uno studente ebreo. David Dinkins, che aveva ereditato una città colpita dal razzismo, dalla povertà e dalla violenza, fu oggetto di pesanti critiche all’epoca. Nato nel 1927 a Trenton, nel New Jersey, è morto per cause naturali nella sua casa meno di due mesi dopo la morte di sua moglie Joyce, secondo quanto riportato dal New York Times.
In una città sotto stress, nell’aprile 1989 cinque giovani sono stati accusati ingiustamente di aver violentato e ferito una ragazza bianca di 28 anni, Trisha Meili, a Central Park. Avevano presentato una denuncia contro New York City e ottenuto un risarcimento. Pochi mesi dopo, un adolescente nero, Yusuf Hawkins, è stato ucciso da un gruppo di giovani bianchi a Brooklyn. Un milione di newyorkesi all’epoca ricevevano indennità di sopravvivenza e ogni anno a New York venivano registrati un migliaio di omicidi. La Cocaina crack aveva invaso la città e stava seminando il caos.
David Dinkins era il capo di uno dei municipi più aperti nella storia di New York, comprese molte donne, il primo portoricano a capo dei vigili del fuoco della città e uno psichiatra nero apertamente gay a capo del Salute mentale.
Noto per sua cortesia, Denkins era considerato “troppo carino” per correre e dirigere una città come New York. Sconfitto alle elezioni municipali da Rudy Giuliani dopo un solo mandato, Dinkins ha dichiarato: “Amici miei, quello che abbiamo fatto è storico. Nessuno ce lo può togliere”.
