Musumeci “Quirinale, no ad esclusione a priori dei candidati” - QdS

Musumeci “Quirinale, no ad esclusione a priori dei candidati”

Raffaella Pessina

Musumeci “Quirinale, no ad esclusione a priori dei candidati”

mercoledì 29 Dicembre 2021

Musumeci sul toto Colle: “I partiti continuano a giocare a scacchi”. “Prima definire perimetro entro il quale muoversi e poi fare nomi”

PALERMO – Il toto Quirinale infiamma anche la politica siciliana a cominciare dal presidente della Regione, Nello Musumeci: “Io non credo sia questo il momento di fare i nomi – ha detto – perché ogni nome fatto è bruciato. È un’anomalia che si parli da due mesi di Draghi, come lo è il fatto sia il Presidente del Consiglio perché in un sistema democratico normale il governo è formato da chi vince e all’opposizione chi perde. In Italia questo non avviene col governo Draghi. È un governo di emergenza? Va benissimo, ma allora se Draghi va al Quirinale finisce l’emergenza? Perché altrimenti vuol dire che non è un governo di emergenza”.

Il governatore ritiene una patologia per una democrazia non riuscire a fornire una rosa di quattro-cinque nomi, affermando di essere seriamente preoccupato se da due mesi si parla di un nome solo: “Siamo alla frutta in Italia. Chi ha detto che deve essere per forza un presidente eletto con una larga maggioranza? È auspicabile – continua Musumeci – ma chi conosce la storia del Quirinale sa perfettamente che anche senza l’ampia maggioranza alcuni presidenti hanno dimostrato di avere doti di equilibrio, saggezza e di sapere rappresentare le esigenze del Paese”. Sull’ipotesi che possa essere Berlusconi il nome per il Quirinale, il presidente della Regione ha ribattuto dicendo che si tratta di un ragionamento di lana caprina, quello di fare nomi senza avere prima definito il perimetro entro il quale muoversi.

“Sembra che chi è di centrodestra debba essere escluso a priori e debba passare necessariamente un candidato del centrosinista, o necessariamente Draghi. A me sembra responsabile l’atteggiamento del presidente Berlusconi che non ha ancora posto alcuna candidatura ufficiale. Corretta è anche l’idea di Meloni e Salvini che dicono prima di parlare di nomi verifichiamo qual è l’orientamento all’interno delle forze politiche più rappresentative, anche se oggi il gruppo più rappresentativo sia quello misto, e anche questo è un dato patologico della politica italiana. Sono fermamente convinto che il candidato presidente uscirà fuori 2-3 giorni prima dell’inizio del voto”.

Musumeci ha colto l’occasione per puntare l’accento sull’ipotesi che si verifichi nuovamente la speculazione sulle mascherine anticovid in questo periodo in cui la pandemia si è fatta di nuovo avanti con l’aumento dei contagi. “Dobbiamo evitare le speculazioni e che qualcuno possa lucrare sulle necessità di tanta gente. Occorre che il governo intervenga immediatamente per potere dotare strutture sanitarie e tutti gli altri dei dispositivi per evitare che il furbo di turno possa lucrare sulla pelle delle gente”.

Ed ha specificato che in passato “è mancata una politica di previsione e prevenzione per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza. Lo scorso anno nei mesi di marzo e aprile si andava con i sacchetti di plastica perché non arrivavano i dpi. Noi in Sicilia abbiamo acquistato 15 tonnellate di dpi oltre oceano per renderci autonomi”. Per il governatore la situazione in Sicilia non è grave come in altre regioni: “L’85% dei siciliani ha almeno una dose di vaccino – ha detto – il ciclo completo ha raggiunto l’81,73%. Stiamo notando una crescita di prime dosi, segno evidente che l’area del no vax si stia frantumando e limitando ai pochi irriducibili. Adesso in parecchi si sono convinti che non ci sia alternativa. Abbiamo 81 ricoverati in terapia intensiva, non è un numero allarmante perché la popolazione ha compreso che col vaccino anche se arriva il contagio diventa una fastidiosa influenza da tenere sotto controllo. Nella gente prevale questa idea: se facciamo il vaccino non escludiamo il contagio ma non finiamo in terapia intensiva e qualche volta non soltanto in terapia intensiva”.

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