PALERMO – Il Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, intende puntare sul potenziamento delle infrastrutture nell’Isola rivolgendosi ad altri settori per lo sviluppo economico che non siano quelli tradizionali legati al turismo.
Nel corso di un incontro svoltosi a Palazzo d’Orleans con i vertici delle Camere di commercio siciliane, Musumeci ha ribadito come tra gli obiettivi ai quali guarda il governo regionale ci sia quello di “avere un ruolo nella logistica internazionale per consentire alle merci di muoversi con celerità”.
In questa logica non può “non esserci in Sicilia un porto-hub che intercetti il traffico mercantile che attualmente va al Nord Europa attraverso lo Stretto di Gibilterra”. L’obiettivo, dunque, è quello elaborare un modello di sviluppo per i prossimi venti anni che metta la Sicilia al centro del Bacino euroafroasiatico: “Non possiamo più pensare di far crescere il Pil della nostra Isola – ha detto Musumeci agli intervenuti – puntando solo sui tradizionali settori produttivi e sul rilancio del turismo. Non basterebbe. Per recuperare la marginalità rispetto al continente europeo dobbiamo lavorare tutti insieme per rendere la nostra regione competitiva nel Mediterraneo ed anche base logistica per le navi che arrivano dal Canale di Suez”.
Ma le richieste avanzate al governo romano di inserire nel Recovery Plan gli investimenti infrastrutturali per la Sicilia sono rimasti fino ad oggi inascoltati, nonostante la proposta di un Tavolo di confronto al ministero dei Trasporti già dallo scorso giugno, e il governatore ha detto che il prossimo martedì incontrerà nuovamente il premier Conte per sottoporre ancora una volta le proprie richieste.
Per Musumeci sono dunque prioritarie le infrastrutture strategiche come il “collegamento stabile nello Stretto di Messina, la velocizzazione del trasporto ferroviario, il completamento dell’anello autostradale da Castelvetrano a Gela e un porto-hub: poche opere, ma necessarie allo sviluppo dell’Isola”.
I rappresentanti delle Camere di commercio hanno condiviso la linea di Musumeci, dichiarandosi disponibili a redigere e sottoscrivere un documento comune da inviare al governo centrale per un confronto sulle opere essenziali da realizzare, a supporto di un modello di sviluppo sostenibile e compatibile con il nuovo ruolo centrale che la Sicilia è chiamata ad assumere nel bacino mediterraneo.
Si registra l’intervento polemico dell’opposizione. Il segretario del Pd siciliano, Anthony Barbagallo parla di fantastoria proposta da Musumeci. “La verità 3.0 sullo sviluppo della Sicilia: adesso siamo – non solo al centro del Mediterraneo – ma, addirittura, secondo lui, dovremmo concentrarsi su un campo ancora più vasto, il bacino euroafroasiatico – ha detto Barbagallo – Quando parlerà della campagna di espansione sulla luna? Giusto elaborare un modello di sviluppo per la nostra Isola ma – come sempre, Musumeci racconta la ‘sua verità’, slegata dalla realtà – prosegue Barbagallo – Butta fumo negli occhi per confondere e non assumersi le sue responsabilità. Prima di batter cassa col governo nazionale, che ha già dimostrato disponibilità nei confronti del Mezzogiorno e della Sicilia in particolare, pensi a spendere le risorse della finanziaria di guerra varata ad aprile scorso: 1 miliardo e 400 milioni di cui non un solo euro è arrivato nelle tasche dei siciliani, di intere categorie produttive e commerciali in sofferenza a cui, a parole, oggi come ieri, il governatore ha promesso mari e monti, di tutto e di più”.