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Musumeci, “Zone rosse, preoccupano Palermo, Messina e Catania”

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Musumeci, “Zone rosse, preoccupano Palermo, Messina e Catania”

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mercoledì 13 Gennaio 2021

Il governatore: "Aspettiamo domani il dpcm nazionale, abbiamo già dichiarato dieci zone rosse in Sicilia, ma non escludiamo di poterne dichiarare altre"

“Aspettiamo domani il dpcm nazionale, abbiamo già dichiarato dieci zone rosse in Sicilia, ma non escludiamo di poterne dichiarare altre, d’accordo con i sindaci e con i dipartimenti prevenzione.

Ma crediamo che l’allarme arrivi essenzialmente dalle tre aree urbane Palermo, Catania e Messina. Ed è lì che dobbiamo concentrare in modo particolare la nostra attenzione, cosa che faremo”.

Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci in un’intervista a Tgcom 24.

“Da lunedì – ha aggiunto – decideremo quale condotta assumere sul fronte scolastico in base al dato epidemiologico che per ora rimane sospeso in tutti gli ordini e gradi”.

“Abbiamo chiesto misure restrittive e interventi dello Stato a favore degli operatori economici, sia quattro mesi fa che adesso. Abbiamo sottoscritto una lettera alcuni presidenti di regione per chiedere al presidente Conte di adottare le stesse misure delle regioni rosse”, ha continuato Musumeci.

“Possiamo chiedere agli imprenditori di chiudere, e sono consapevoli delle necessità di dover prima di tutto salvaguardare la salute – ha proseguito – sono disposti a tirare la cinghia per 2 o 3 mesi, ma alla fine anche gli imprenditori devono poter portare un pezzo di pane a tavola. I lavoratori devono avere la stessa, indispensabile risorsa.

Se lo Stato impone, come è giusto che faccia, che le imprese chiudono, per evitare mobilità esterna – ha sottolineato – è altrettanto doveroso che si consenta agli imprenditori di vivere con il minimo essenziale fin quando non usciremo dal tunnel”.

“Cosa è cambiato rispetto a prima? C’è meno paura da un lato e dall’altro cresce il bisogno – ha continuato – E’ l’eterno dilemma tra la salute e il lavoro. Abbiamo bisogno di maggiore rigore, ma abbiamo bisogno per le nostre imprese di poter disporre dell’essenziale altrimenti il ricorso all’usuraio per aver 2-3 mila 5 mila euro, per tirare a campare qualche mese diventa assolutamente ricorrente e pericoloso”.

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