L’epidemia da Covid-19 ha messo in crisi la stragrande maggioranza dei settori produttivi della società attuale, come sottolineato da più parti e a più riprese. Eppure c’è chi non ha risentito di questa decrescita: sono aumentate, difatti, le richieste nei cantieri navali relativamente alla grande nautica di lusso (navi da diporto, yacht e megayacht dai 30 metri in su).
È bene chiarire, in tal senso, che l’industria internazionale della nautica si compone della piccola e grande nautica da diporto, due mondi certamente differenti. Se il mercato delle piccole imbarcazioni già da anni non registra un incremento significativo, di contro la nautica d’eccellenza mette nelle condizioni i cantieri navali di sfornare ogni anno grandi yacht, dal minimo di 30 al massimo di 222 metri.
Una tendenza diametralmente opposta, dunque, ovvero una richiesta sempre maggiore da parte di imprenditori – o armatori – certamente non intaccati dalla crisi in virtù delle disponibilità economiche di base. Conseguenza ne è stata che la grande nautica di lusso ha mantenuto alti gli standard, garantendo quel turismo d’eccellenza (comunque ridimensionato ugualmente e inevitabilmente nell’ultimo anno in termini di approdi nei porti turistici, numeri alla mano, per via di una stagione ridotta a causa dei blocchi e restrizioni verso l’extra UE) che fa girare vorticosamente l’economia e porta con sé un indotto di milioni di Euro.
I numeri della Sicilia, comunque, sono in forte ascesa già da diversi anni, Covid-19 escluso. Abbiamo confrontato questa tendenza con i dati messi a disposizione dall’Agenzia raccomandataria marittima “Luise Associates Sicily”, operante sugli oltre 1500 chilometri di coste siciliane con ufficio centrale al porto di Riposto. Ebbene, è emerso che negli ultimi 15 anni circa la nostra isola ha incrementato esponenzialmente e in modo determinante il numero di visite e approdi di grandi yacht proprio in Sicilia: si è passati dai soli 40 del 2005 agli attuali 350, che producono oltre 1000 scali intorno all’isola, che vengono veicolati verso le maggiori mete turistiche siciliane.
Da ciò, chiaramente, si innesca un meccanismo economico di grande rilevanza per tutto il territorio regionale, che genera milioni di euro ogni anno! La Sicilia, oltre a essere la più grande isola del Mediterraneo, può confidare sulla sua posizione strategica, ma soprattutto sulle sue innumerevoli bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche. Tutto questo, in sintesi, genera un incremento verticale dell’economia dell’isola, con aumento di posti di lavoro e sviluppo di nuove maestranze e professionalità.
Giovanni Pietro Puglisi, agente raccomandatario marittimo in Sicilia, figura di riferimento proprio della Luise Associates Sicily, ha analizzato insieme a noi l’aspetto non indifferente della grande crescita del turismo d’eccellenza nell’isola: “Ho sempre avuto un sogno nel cassetto, quello di portare in alto il nome della Sicilia e di renderla protagonista del turismo di alto profilo in tutto il mondo. A questo, difatti, sono serviti i chilometri e chilometri percorsi a piedi, anno dopo anno, quel sali e scendi da ogni singolo super-yacht per la promozione della nostra Trinacria, nei più importanti boat shows dell’industria di settore.
La nostra splendida isola è espressione del Mediterraneo, principalmente per le bellezze e la storia che racchiude in sé. Andando a snocciolare i numeri dell’ultimo decennio in Sicilia, si può affermare con orgoglio che l’aumento costante è pari a circa il 25-30% in relazione al turismo di lusso. Se prima le nostre coste erano principalmente destinate a fungere da scalo tecnico per rifornimenti e assistenza, adesso la musica è cambiata perché i grandi armatori e gli ospiti che passano dalla Sicilia si innamorano di questa realtà, simbolo di grande cultura e bellezza. Confido che la nostra isola – ha chiosato lo stesso Puglisi – possa sempre più divenire destinazione turistica d’eccellenza, di approdo e soprattutto ricovero e svernamento invernale. Io ci credo fermamente!”.
Francesco Ricca