Se ne parla e basta: non accade nulla e l'immobilismo della sanità siciliana, purtroppo, si conferma. Ecco cos'è la Neurochirurgia Pediatrica, assente in Sicilia ma fondamentale per la sanità locale.
“Non accade nulla, nessuno arriva, nessuno se ne va, è terribile”: con queste parole Samuel Beckett, nel suo romanzo “Aspettando Godot”, ha rappresentato quell’immobilismo fisico e mentale che impedisce alla base ogni possibilità di progressione ed evoluzione verso migliori società, organizzazioni e stili di vita personali. Lo stesso immobilismo di cui da sempre i siciliani vengono tacciati da letterati e registi, poeti e scrittori, che si manifesta prepotentemente quando è necessario rivoluzionare alcuni aspetti critici, vissuti come prassi alle nostre latitudini. Ma in breve, il problema è sempre lo stesso: la sanità siciliana non è ancora in grado di offrire dei servizi altamente specializzati e la popolazione è spesso costretta a ricorrere ai viaggi della speranza per potersi curare. Entrando nello specifico, da anni si discute sulla possibile costituzione di una Neurochirurgia Pediatrica in Sicilia, ma appunto se ne parla e basta.
Nessun Governo nazionale e regionale, che fosse di destra o di sinistra, si è finora mai preoccupato di risolvere questo genere di problematiche, e i tentativi di risoluzione, sporadicamente portati avanti da qualcuno, sono stati troppo blandi o poco realizzabili.
Cosa è la Neurochirurgia Pediatrica?
Il reparto di Neurochirurgia Pediatrica – in Sicilia come ovunque – non è una struttura che si realizza dall’oggi al domani. Parliamo infatti di una branca della medicina molto complessa, che comprende la valutazione, la diagnosi, il trattamento (chirurgico e non), la terapia intensiva e la riabilitazione di bambini con disturbi del sistema nervoso.
Il bambino non è un piccolo adulto: è un mondo a sé, che richiede competenze specifiche e attrezzature adatte per essere trattato, motivo per cui in Italia ci sono solo tre realtà altamente specializzate per questo genere di attività: il “Gaslini” di Genova, il “Bambin Gesù” di Roma e il “Meyer” di Firenze.
“È giusto considerare che una neurochirurgia infantile è una cosa complessa, nel senso che per attivarla non serve solo il neurochirurgo pediatrico, ma anche i neuro-rianimatori pediatrici, i neuro-anestesisti pediatrici e, volendo realizzare una struttura seria, ovviamente l’expertice deve essere anche di tipo infermieristico, nel senso che la neurochirurgia pediatrica è una peculiarità per cui servono dei professionisti formati specificatamente per questo genere di attività, per quello che mi riguarda tutto ciò non si può improvvisare”, ha precisato a Qds Massimiliano Sanzo, neurochirurgo pediatrico, con un’esperienza ventennale maturata presso il centro di eccellenza di Neurochirurgia dell’Ospedale “Anna Meyer” di Firenze con collaborazioni attive internazionali nella cura e nello studio dei tumori cerebrali, nelle malformazioni congenite del sistema nervoso, nella spina bifida occulta e nell’utilizzo della neuroendoscopia.
Attualmente si trova in forza all’azienda ospedaliera “Villa Sofia-Cervello” di Palermo.
“Aspettando Godot”, in Sicilia Neurochirurgia Pediatrica assente
Ritorniamo, quindi, al discorso iniziale sull’immobilismo e sui tentativi, veri o presunti, di costituire una Neurochirurgia Pediatrica a Palermo, che possa costituire un importante Hub in Sicilia e per tutto il Sud Italia.
Se ne parlò la prima volta quando si tentò di costituire a Palermo il Cemi (Centro di Eccellenza Materno Infantile) di Fondo Malatacca, che avrebbe dovuto ospitare anche le discipline di alta specializzazione come la Neurochirurgia Pediatrica. Il progetto prese avvio nel 2002 sotto il Governo Cuffaro, con Ettore Cittadini all’assessorato alla Salute. Da subito alcune scelte politiche scatenarono polemiche e nel frattempo la struttura diventò Ismep (Istituto Mediterraneo di Eccellenza Pediatrica).
A creare preoccupazione tra istituzioni e sindacati furono poi i costi lievitati dai 24 milioni del 2008 ai 37 milioni del 2012. L’Ismep è attualmente una delle più grandi opere incompiute d’Italia ed è al centro di un’inchiesta per mafia portata avanti dalla Procura di Palermo.
“Questa esigenza di creare un centro di neurochirurgia pediatrica è fortemente sentita dalla scuola di specializzazione di neurochirurgia del Policlinico Giaccone di Palermo, considerando la possibilità di inviare gli specializzandi a svolgere l’attività pediatrica in una rete formativa affinché possano acquisire quelle competenze che permetteranno loro di lavorare in campo neurochirurgico pediatrico”, ha riferito Giovanni Grasso, Giovanni Grasso docente di Neurochirurgia al Dipartimento di Biomedicina, Neuroscienze e Diagnostica Avanzata (BiND) dell’Università di Palermo. “Noi stiamo quindi cercando di serrare i ranghi e ci vogliamo far trovare pronti anche con le nuove generazioni, ma se non arrivano le strutture abbiamo poco da fare. Ci vuole un reparto costruito ad hoc in un centro pediatrico”.
Nasce il comitato spontaneo Co.Sma.Nn: ecco cos’è
Nel 2014 è scesa in campo Cira Maniscalco, a cui nacque una bambina affetta da due malattie neurologiche rare, motivo per cui cominciò a battersi per la costituzione di un reparto a Palermo, costituendo l’associazione Co.Sma.Nn (malattie rare neurologiche e neurochirurgiche in Sicilia)
e interrogando le istituzioni preposte alla sua realizzazione.
In questi anni, Cira e la sua famiglia, hanno dovuto affrontare i viaggi della speranza per curare la bambina al Meyer di Firenze, spendendo negli anni circa 30.000 euro. L’allora direttore generale dell’Arnas Civico, Giovanni Migliore, ha cercato di smuovere la situazione chiamando in comando all’ospedale dei Bambini di Palermo il neurochirurgo infantile Massimiliano Sanzo, che dal Meyer di Firenze è tornato nella sua città a settembre del 2017.
Il reparto, però, non era ancora pronto e Sanzo ha potuto, quindi, svolgere soltanto attività ambulatoriale. Vista l’irrealizzabilità del reparto, il rapporto tra l’azienda civico e Cristina è stato interrotto dal dottore Sanzo nel marzo 2018, che è tornato a Firenze. Questo blando tentativo finì qui. Nel 2021, l’attuale direttore generale dell’Arnas Civico, Roberto Colletti, ha pubblicato un bando per la costituzione della Neurochirurgia Pediatrica all’ospedale dei Bambini di Palermo, ma è andato deserto.
I bandi dell’Arnas Civico di Palermo
L’Arnas Civico non demorde e pubblica un nuovo bando per la costituzione del reparto di Neurochirurgia Pediatrica all’ospedale Di Cristina. Il mese scorso, infatti, ha rilasciato una nuova procedura telematica per l’affidamento del Servizio di assistenza medica, infermieristica e consulenza medica specialistica di supporto alla neo-costituenda UOC.
L’importo complessivo quinquennale dell’appalto a base d’asta è 6.250.000 euro e la durata del servizio di fornitura prevista è di 36 mesi, con possibilità di rinnovo per ulteriori 24 mesi. Questo polo pediatrico è stato appunto individuato dalla direzione dell’Arnas Civico nell’ospedale dei Bambini di Palermo, ma molti esperti del settore sono contrari, così come le associazioni: “È impossibile fare una struttura del genere all’interno dell’ospedale dei bambini perché l’ospedale è fatiscente e non presenta le caratteristiche ideali per una Neurochirurgia Pediatrica”, precisa Cira Maniscalco.
“Anche la sala operatoria stessa non ha le dimensioni sufficienti per contenere quello che occorre per la Neurochirurgia Pediatrica, in cui è fondamentale la multidisciplinarità e ci vogliono le attrezzature specifiche. Proprio per questo motivo, la possibilità che il bando vada di nuovo deserto, facendoci perdere ulteriore tempo, è molto alto. Speriamo si pensi a una modalità di avvio più semplice e veloce da realizzare”.
Il bando scade a fine mese, ancora siamo nella fase preliminare: “Ancora non è arrivata nessuna proposta perché è presto, siamo nella fase della manifestazione di interesse .Anche se il bando scade a fine mese, esiste la continuità amministrativa. L’importante è non fermarsi”, assicura Salvatore Requirez, direttore sanitario dell’Arnas Civico.
Pazientemente, quindi, aspettiamo…