Neutroni a caccia di perdite d'acqua per ridurre gli sprechi - QdS

Neutroni a caccia di perdite d’acqua per ridurre gli sprechi

redazione

Neutroni a caccia di perdite d’acqua per ridurre gli sprechi

sabato 11 Luglio 2020

L’idea della start-up premiata da Esa che sfrutta i raggi cosmici

ROMA – Sfruttare i raggi cosmici che colpiscono la Terra per individuare le perdite di acqua lungo le condotte idriche e ridurre così lo spreco di una risorsa preziosa per la vita. È questa l’idea sviluppata dalla startup italiana Cosmic che ha conquistato il primo premio nella competizione dell’Agenzia spaziale europea dedicata alle imprese innovative, a cui hanno partecipato 101 progetti, aggiudicandosi un pacchetto di servizi di mentoring del valore di 100mila euro.

Al secondo posto si è piazzata la tedesca Hawa Dawa (che ha creato una piattaforma globale di gestione della qualità dell’aria), al terzo posto, a pari merito, la spagnola Orbital Eos (che ha sviluppato una piattaforma commerciale per rilevare e caratterizzare le fuoriuscite di petrolio nei mari) e la tedesca Constelir (per l’idea di una costellazione di CubeSat a infrarossi termici che integrerà i dati del programma Copernicus per fornire un servizio di monitoraggio a basso costo delle colture a livello globale, quotidiano e a livello di singolo campo).

“Passare la selezione ed entrare quindi nella top ten per noi era già stata una bella soddisfazione, ma quando la settimana scorsa ci hanno comunicato che eravamo arrivati primi è stato incredibile! Un’emozione fantastica quanto inaspettata, visti anche i prodotti interessanti presentati dagli altri finalisti”. A parlare è Riccardo Marchetto, 43 anni, un master in politiche spaziali, fondatore della startup Cosmic insieme a Luca Stevanato, 35 anni, fisico nucleare.

Cosmic è nata a Latina nel gennaio di quest’anno – racconta Marchetto – ma l’idea dal cuore veneto è in fase di sviluppo da circa due anni da parte del team di Neptune Srl, un’altra start up innovativa incubata dall’Esa tramite il Bic Lazio (ora LazioInnova), che nel 2014 ha introdotto e brevettato sul mercato la ricerca delle perdite idriche attraverso l’analisi di immagini satellitari. Un bel passo avanti se si pensa che prima, per ricercare le perdite, si doveva percorrere a piedi la strada lungo tutta la rete (parliamo di reti di migliaia di km) e normalmente si riuscivano a coprire 5-6 km/giorno. L’introduzione del satellite ha permesso di indagare oltre 40 km/giorno in quanto l’operatore deve recarsi solo dove il satellite rileva l’umidità nel sottosuolo. Neptune è cresciuta velocemente e la ricerca satellitare è diventato uno standard sempre più apprezzato. Abbiamo quindi investito i primi 3 anni per migliorare questa tecnica con risultati soddisfacenti, ma volevamo qualcosa in più. è iniziato quindi lo studio dei neutroni per testarne la fattibilità nell’individuazione delle perdite idriche”.

“Abbiamo fatto tutto in casa – aggiunge – sicuramente in maniera artigianale ma veloce e fortunatamente siamo riusciti a sviluppare il prodotto anche nel periodo di lockdown senza ritardi significativi nella timeline del progetto”.

Come funziona il sistema che avete sviluppato? “Cosmic – spiega Marchetto – rileva l’umidità del terreno in base ai neutroni liberi che vi si trovano. Ogni minuto noi siamo investiti da migliaia di raggi cosmici, particelle radioattive che provengono dallo Spazio e ci colpiscono continuamente. Non sono dannose in quanto la nostra atmosfera le filtra e ne riduce l’energia ma sono ben conosciute dalle agenzie spaziali per i problemi che causano all’elettronica dei satelliti e ai possibili rischi a cui sono sottoposti gli astronauti. Questi raggi sono composti da varie particelle e quelle utili per il nostro obiettivo sono i neutroni che vengono ‘rallentati e assorbiti’ dall’idrogeno. Una molecola d’acqua è composta da 2 atomi di idrogeno e 1 di ossigeno, per cui in una perdita idrica abbiamo molte molecole di idrogeno che assorbono questi neutroni determinando un calo nel punto della perdita”.

“Il nostro strumento di rilevazione – sottolinea – può essere montato su qualsiasi mezzo e portato così lungo le strade, rilevando l’eventuale perdita nei tubi della distribuzione idrica che si trovano in gran parte sotto le strade, ad una velocità di 40-50 km/ora controllando così una quantità di rete di oltre 300 km/giorno rispetto ai 5 delle tecniche tradizionali. Montato, ad esempio, sui mezzi di raccolta della nettezza urbana che quotidianamente percorrono le strade in maniera capillare, il dispositivo Cosmic si traduce per il gestore idrico in un doppio vantaggio: riduzione dei costi e sorveglianza continua che consente di intervenire subito sulle perdite”..

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