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No vax siciliani bloccano la corsa al vaccino e l’Isola vede giallo

La Sicilia è oggi la regione più indietro con le vaccinazioni contro il Coronavirus. Secondo i dati del ministero della Salute il 55,63% dei siciliani over 12 (2.467.221 persone) risulta immunizzato con le due dosi. La Sicilia è dietro solo alla Provincia autonoma di Trento (55,61%). Lontana da regioni virtuose, in cui si crede nelle potenzialità della vaccinazione, come la Puglia (64,28% di vaccinati), la Lombardia (63,66%), l’Emilia Romagna (61,7%). Ma anche dietro a Calabria (57,29%), Campania (oltre il 64%) e Sardegna (58,70%).

Ricordiamo che oggi in Italia sono completamente vaccinate poco più di 33 milioni di persone, il 61,44% della popolazione over 12.

E intanto la variante Delta infuria, continua a contagiare e mietere vittime. E se non troverà una barriera (i vaccinati) continuerà a farlo o magari troverà il modo di evolversi, mutare e diventare ancora più insidiosa.

L’obiettivo del Governo e l’immunità di gregge

Ma quante persone dovrebbero essere vaccinate per produrre la cosiddetta immunità di gregge?

All’inizio della pandemia molti epidemiologi avevano ipotizzato una copertura del 60-70% della popolazione, come peraltro sostenuto anche dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Ma in principio non si erano ancora diffuse le varianti (prima l’inglese e poi la Delta) e si sapeva ancora poco del Covid.

In Italia oggi la corsa è vaccinare l’80% della popolazione. In Sicilia, stando agli attuali ritmi di vaccinazione (in calo, vuoi per le vacanze, vuoi perché restano da convincere i cosiddetti “No Vax) il traguardo dell’80% di vaccinati verrebbe raggiunto il 2 ottobre.

Le stime del dottor Anthony Fauci

Ma, come scritto dal New York Times  il dottor Anthony Fauci, immunologo statunitense di fama mondiale facente parte della task force per affrontare l’emergenza, ha cominciato ad alzare l’asticella in varie interviste televisive, sostenendo che per ottenere l’immunità di gregge bisogna vaccinare fino all’80-85%. Addirittura Fauci è arrivato ad ammettere che potrebbe essere necessario vaccinare il 90% della popolazione per arrestare la circolazione del virus.

Non saremmo dunque così lontani dal 95% di immunizzazioni che servono per bloccare il morbillo, malattia altamente contagiosa se si pensa che sia la malattia più contagiosa al mondo perché il virus può rimanere nell’aria per ore. Un traguardo raggiungibile (e anche in tempi brevi, fine anno) se non si scontrasse con le convinzioni dei No Vax.

Eppure tutte le statistiche continuano a sostenerlo: ad ammalarsi e finire in ospedale ormai sono soprattutto loro. A morire sono praticamente solo loro. Ma, con le eventuali nuove restrizioni a cui si va inevitabilmente incontro, a morire sarà anche l’economia dell’intera Isola.

Dario Raffaele