Oggi la “Giornata nazionale degli alberi” ma nelle città siciliane sono oasi nel deserto - QdS

Oggi la “Giornata nazionale degli alberi” ma nelle città siciliane sono oasi nel deserto

Rosario Battiato

Oggi la “Giornata nazionale degli alberi” ma nelle città siciliane sono oasi nel deserto

giovedì 21 Novembre 2019

La Legge 10/2013, che prevede una piantumazione per ogni nuovo nato, è rimasta largamente inapplicata. Il modello da seguire è Milano: programmate tre milioni di nuove piante entro il 2030

PALERMO – Si celebra oggi, giovedì 21 novembre, la Giornata nazionale degli alberi, istituita dal ministero dell’Ambiente con la Legge 10 del 2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, con l’obiettivo di promuovere la tutela dell’ambiente, la riduzione dell’inquinamento e la valorizzazione degli alberi in città.

LA LEGGE 2013 N. 10
La legge è un aggiornamento della vecchia legge Rutelli, che risale al 1992 (“Obbligo per il comune di residenza di porre a dimore un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica”). La normativa prevedeva diversi impegni per i Comuni con popolazione al di sopra dei 15 mila abitanti, tra cui l’obbligo della messa a dimora di un albero per ogni nato registrato. Si stabilivano 6 mesi per procedere, tenendo conto del “periodo migliore per la piantumazione” e del differimento in caso di avversità stagionali o per gravi ragioni di ordine tecnico. Inoltre si prevedeva, entro un anno dall’entrata in vigore della norma, che ciascun Comune avrebbe dovuto censire e classificare gli alberi piantati nel rispettivo territorio mentre il sindaco, due mesi prima della scadenza naturale del mandato, avrebbe dovuto rendere noto il bilancio arboreo del comune, indicando il rapporto fra il numero degli alberi piantati in aree urbane di proprietà pubblica rispettivamente al principio e al termine del mandato stesso.

COMUNI INADEMPIENTI
Per monitorare le azioni previste dalla normativa, la legge aveva previsto l’istituzione di un Comitato per lo sviluppo del verde pubblico che si avvale della collaborazione dell’Ispra. Il rapporto del Comitato, risalente al 2019, registra un ritardo abbastanza evidente in tutta Italia anche se “sempre più città piantumano nuovi alberi in seguito alle nuove nascite e adozione di minori”. Nel corso di un triennio, tra il 2014 e il 2017, i comuni sono passati da 31 a 50, anche se a fare da riferimento è sempre il Nord, dove la metà delle città ha effettuato nuove piantumazioni. Soltanto il 15% delle città del Mezzogiorno.

IL MODELLO MILANO
Nell’ambito delle iniziative istituzionali, previste nel corso della V edizione degli Stati Generali del Verde Pubblico che sono cominciate ieri e che si chiuderanno venerdì, si pone il modello di Milano dove “da novembre a marzo arriveranno oltre 20mila nuovi alberi e la prossima settimana, solo in cinque giorni, ne verranno piantati in città oltre 1000”. Nel capoluogo meneghino c’è un piano piantumazioni che ha “l’obiettivo di piantare a Milano e Città Metropolitana tre milioni di nuovi alberi entro il 2030”.

IN SICILIA
Si moltiplicano le iniziative e gli strumenti per il controllo del verde pubblico nei comuni capoluogo, anche se diventa difficile censire il progredire della legge a livello siciliano. Di sicuro Palermo ha realizzato un bilancio arboreo dal 2012 al 2016, registrando che “sono state poste a dimora 30.200 essenze legnose tra alberi (circa il 30%) e arbusti, per una media di circa 1,03 piante per nuovo nato”. Per il resto, secondo il WWF, che ha fatto il punto nel rapporto “Urban nature 2019 Biodiversità urbana: percorsi e proposte in campo” non ci sono stati risultati di rilievo a Catania o a Messina.

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