Omotransfobia a Palermo, la denuncia e le richieste di Arcigay - QdS

Omotransfobia a Palermo, la denuncia e le richieste di Arcigay

redazione web

Omotransfobia a Palermo, la denuncia e le richieste di Arcigay

giovedì 24 Settembre 2020

Il presidente Marco Ghezzi parla delle aggressioni nel centro storico e del clima di violenza puntando l'indice su "una mentalità tossica già presente nel resto d'Italia" e sottolineando l’importanza di risposte immediate da parte delle istituzioni

Sono state sei le richieste di aiuto arrivate ad Arcigay Palermo e alla Gay Help Line (numero verde nazionale 800 713 713) da parte di persone Lgbt+ in meno di una settimana: due aggressioni in centro storico, due persone allontanate da casa dalle stesse famiglie e due casi di violenza domestica.

“Sono i numeri – afferma Marco Ghezzi, Presidente di Arcigay Palermo – dell’odio omo-lesbo-bi-transfobico a Palermo, città sulla carta aperta e accogliente nei confronti delle persone Lgbt+ e non solo ma che evidentemente sta cambiando: le aggressioni per strada sono un segnale estremamente grave”.

“Con il ritmo di una segnalazione al giorno – ha aggiunto -, questa settimana è la più nera degli ultimi anni ed è importante considerare la visione di insieme: le segnalazioni di aggressioni omolesbobitransfobiche, di abusi e rifiuti da parte dei familiari a Palermo non sono casi isolati ma parte del terribile clima che ha dato come frutti i fatti che nelle ultime settimane hanno imposto una riflessione a tutta Italia. Casi che ci restituiscono un’idea chiara e allarmante dell’emergenza che stiamo vivendo”.

L’Arcigay sottolinea in una nota che, mentre a Roma in Parlamento si continua a tergiversare lasciando in stallo l’approvazione della legge contro l’Omotransbifobia e la misoginia, si aggiunge la preoccupazione per la crisi sanitaria, una preoccupazione legittima ma che non può distogliere l’attenzione dalla crisi sociale.

“Ci aspettiamo che la situazione venga trattata come emergenza – continua Ghezzi – perché due crisi, sanitaria e sociale, non si annullano tra loro ma si sommano producendo enormi danni a tutta la collettività”.

Con evidente dospiacere Ghezzi sottolinea che “È evidente come anche tra i cittadini e le cittadine di Palermo si stia facendo largo una mentalità tossica e violenta già presente nel resto di Italia”.

Per questo chiede con urgenza “alle amministrazioni regionale e comunale risposte immediate e azioni concrete”.

Il presidente di Arcigay Palermo chiede “misure emergenziali per far fronte alla violenza che sta diventando ordinaria in tutto il Paese e che adesso coinvolge anche la nostra città”.

Ma auspica anche la creazione in città di “strutture d’accoglienza per persone Lgbt+ vittime di abusi e violenze familiari” e l’attivazione di “percorsi di formazione negli uffici pubblici, iniziative di sensibilizzazione e contrasto all’odio nelle scuole e creando servizi che siano in grado di dare risposte concrete a chi ne è vittima”

“È necessario – ha concluso Ghezzi – restituire dignità, sicurezza e prospettive a chi è marginalizzato/a, abusato/a, respinto/a dalle famiglie e costretto/a a vivere un’esistenza precaria ed è necessario farlo nel più breve tempo possibile”.

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