Draghi al leader ungherese: "Spetta a Ue stabilire se violate trattati". A gamba tesa entra anche Rutte, premier olandese.
Scontro con Orban al Consiglio europeo di Bruxelles sulla legge anti-Lgbt adottata dall’Ungheria. Un testo “inaccettabile, così è fuori dall’Europa”, dicono molti capi di Stato e di governo.
Draghi e altri 15 firmano una lettera-denuncia per chiedere l’intervento della Commissione. Duro intervento del premier olandese Rutte, che ha sfidato Orban: “se i valori dell’Ue non gli si confanno – ha detto – può attivare l’articolo 50 dei trattati, creato per quanti vogliono lasciare l’Unione, come hanno fatto i britannici”.
Il monito di Draghi: “Guarda che questo trattato, sottoscritto anche dall’Ungheria, è lo stesso che nomina la Commissione guardiana del trattato stesso, spetta alla Commissione stabilire se l’Ungheria lo viola o no”. Ma il premier magiaro non arretra: ‘Quel testo non è contro i gay, non lo ritiriamo”, dice.
“La dichiarazione odierna di Mark Rutte non è che un altro episodio della serie di ricatti politici. L’Ungheria non vuole lasciare l’Ue. Al contrario, vogliamo salvarla dagli ipocriti”, ha dichiarato dal canto suo su Twitter la ministra ungherese della Giustizia, Judit Varga, commentando le parole del premier olandese, secondo cui non c’è più posto per l’Ungheria nell’Ue dopo l’approvazione della controversa legge ungherese che limita l’accesso dei minori alle informazioni riguardanti tematiche omosessuali e transgender.