Sicilia, la querelle sull'ordinanza di Musumeci, risponde l'Asp - QdS

Sicilia, la querelle sull’ordinanza di Musumeci, risponde l’Asp

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Sicilia, la querelle sull’ordinanza di Musumeci, risponde l’Asp

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domenica 17 Gennaio 2021

Ancora polemiche sulla validità delle misure di sicurezza adottate da Musumeci. La risposta del dipartimento di Prevenzione dell'Asp di Palermo: "Aprire le scuole non è un rischio"

La Sicilia è zona rossa da oggi, ma la polemica sulla validità delle restrizioni imposte dal governatore Musumeci non sembra cessare. Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha già firmato un’ordinanza maggiormente restrittiva che entrerà in vigore nella sua città da giorno 20. Per Vincenzo Figuccia, della Lega, non c’è da perdere altro tempo per chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado. Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, ha chiesto a gran voce i dati scientifici sui rischi connessi alla frequentazione scolastica e proposto un lockdown totale per due settimane. Ma adesso arriva la risposta del dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Palermo: l’apertura delle scuole non rappresenta un rischio.

Orlando: “Sicilia zona rossa? No, rosa pallido”

Leoluca Orlando

Il primo cittadino di Palermo non reputa sufficienti le misure restrittive adottate da Musumeci: “Quella disposta in Sicilia più che una zona rossa è una zona rosa pallido, per altro più pallido che rosa. Faccio appello al senso di responsabilità dei cittadini, più che a quello delle istituzioni, l’impianto del sistema è debole – ha aggiunto -. Chiedo al Ministro Speranza e al presidente della Regione di valutare con molta attenzione se i recenti provvedimenti adottati per la Sicilia ed entrati in vigore oggi siano adeguati a fronteggiare l’emergenza sanitaria e garantire adeguata tutela e sostegno alle nostre comunità – . Dal punto di vista delle restrizioni, una ‘chiusura’ che però obbliga alla chiusura praticamente nessuno, tranne le gioiellerie, gli antiquari e pochi altri. Costringendo bar, ristoranti e locali pubblici a una apertura azzoppata che non garantisce adeguati introiti e allo stesso tempo non apre la possibilità di adeguati indennizzi“.

Orlando ha deciso di applicare ulteriori misure di sicurezza nella sua città: “In questo quadro, il dibattito concentrato unicamente sull’apertura o chiusura delle scuole è del tutto fuorviante. Per quanto di mia competenza, estenderò il divieto di stazionamento a tutta la città, soprattutto in prossimità dei plessi scolastici dove si è deciso, governi nazionale e regionale hanno deciso, che riprenda l’attività in presenza – ha sottolineato il sindaco di Palermo -. Mentre continuo a chiedere all’Asp di fornire ufficialmente, formalmente e tempestivamente a me, quale autorità sanitaria, ogni informazione di carattere epidemiologico e considerazione sullo stato di sicurezza sanitaria della città. Non posso che ribadire quanto detto nei giorni scorsi. Io chiedo un lockdown totale di due settimane, che permetta davvero di combattere il contagio e allo stesso tempo permetta davvero a chi ha diritto di poter chiedere adeguati aiuti economici. Con queste mezze misure rosa pallido rischiamo di avere altri mesi e mesi di agonia, rischiamo di arrivare all’estate in questa situazione di assoluta incertezza”.

De Luca provoca anche il primo cittadino di Palermo

cateno de luca
Cateno De Luca

A Cateno De Luca, sindaco di Messina, non bastano le provocazioni in diretta Facebook inviate al presidente della Regione, Nello Musumeci. E nemmeno l’ordinanza appena firmata che da giorno 20 farà iniziare un “vero” lockdown nella città di Messina.
“Dimettiti come me per chiedere il lockdown totale”, ha detto su Facebook al collega di Palermo, anche in qualità di presidente nazionale dell’ANCI (Associazione nazionale dei Comuni italiani). “Orlando si è lamentato della debolezza dei provvedimenti regionali – ha spiegato De Luca – ma dovrebbe fare come me, cioè mettere sul piatto della bilancia la propria posizione politica e istituzionale e minacciare le dimissioni“.

Il sindaco ha poi approfondito alcuni dubbi sull’ordinanza del Comune di Messina emessa ieri, definita zona “profondo rosso“, urlando a Orlando che potrebbe prenderla come fonte di ispirazione contro quella emanata da Musumeci, definita “una follia”, un “rosa pallido”, soprattutto per il ritorno a scuola dei più piccoli e perchè consente troppa circolazione di persone. “Alle insegnanti dico che stare a casa è un atto d’amore nei confronti dei vostri ragazzi, alla luce dell’enorme numero di contagi in città e provincia e allo spaventoso aumento dei morti nel nostro territorio negli ultimi due mesi”, ha aggiunto.

La risposta ufficiale del dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Palermo

La direttrice del dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Palermo, Loredana Curcurù, ha inviato una nota al sindaco del capoluogo, Leoluca Orlando, sulla “Valutazione dati sulla indagine epidemiologica effettuata su campione della popolazione studentesca sull’area di Palermo”, in cui la dirigente spiega che “allo stato attuale, considerata l’adesione allo screening, i dati raccolti e la tendenza attuale, non si ritiene l’apertura delle scuole un’attività di rischio, se mantenute tutte le precauzioni e normative ministeriali e assessoriali in merito alle norme da attuare per limitare la diffusione del SARS-CoV2 in ambiente scolastico e lavorativo”.

Intanto proseguono gli screening su studenti e docenti e personale scolastico di Palermo e provincia e sono 6.771 i tamponi effettuati in tre giorni (dal 15 al 17 gennaio) dall’Asp. I positivi sono complessivamente 23, lo 0,34% delle persone che hanno aderito su base volontaria allo screening. Oggi sono stati 2.175 i tamponi effettuati e 12 i positivi (0,55%). Lo screening, che proseguirà anche nei prossimi giorni, è rivolto a scuole elementari e medie.

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