Ospedali intasati, Cimo-Nursind: “Potenziare l’assistenza domiciliare” - QdS

Ospedali intasati, Cimo-Nursind: “Potenziare l’assistenza domiciliare”

redazione

Ospedali intasati, Cimo-Nursind: “Potenziare l’assistenza domiciliare”

mercoledì 11 Novembre 2020

PALERMO – Medici e infermieri chiedono di potenziare la medicina del territorio per filtrare l’accesso indiscriminato di pazienti negli ospedali. È la proposta dei sindacati Nursind e Cimo che chiedono al governo regionale “l’istituzione di task force specifiche di medici e infermieri territoriali, parametrata al numero di contagi, al fine di trattare i pazienti direttamente a domicilio evitando così il continuo ricorso al ricovero ospedaliero per i pazienti che non necessitano di assistenza intensiva o sub-intensiva e iniziare tempestivamente la terapia appropriata”.

Secondo Salvo Vaccaro, vicesegretario nazionale del Nursind, “potenziare la medicina territoriale è un intervento urgente da mettere in atto se vogliamo superare l’inverno”.

I due sindacati di medici e infermieri evidenziano il continuo aumento dei contagi e ricordano come gli ospedali non riescano a reggere l’onda d’urto che sta investendo la regione, con chiusure e accorpamento di unità operative che mandano in sofferenza il sistema già carente.

Per Riccardo Spampinato, segretario regionale di Cimo in Sicilia, “è necessario cambiare rapidamente il modello ospedalocentrico della sanità siciliana che si è rivelato estremamente fallimentare e potrebbe determinare, a breve scadenza, l’impossibilità da un lato di ricevere pazienti Covid positivi, dall’altro di curare pazienti con altre patologie che non troverebbero posto nelle nostre strutture sanitarie”.

Questo perché non solo i pazienti non ricevono risposte dal territorio, ma spesso vengono ricoverati causando la continua crescita dei degenti. “Una soluzione enormemente vantaggiosa a costi contenuti – dicono i sindacati – è quella di potenziare drasticamente l’assistenza territoriale, in modo da creare strutture intermedie, seguite da medici e infermieri anche se dipendenti pubblici e privati che potrebbero curare tempestivamente e con migliori risultati i pazienti affetti da Coronavirus, che necessitano di assistenza, ma non di cure intensive”.

Il potenziamento della medicina territoriale è stato da sempre il grande gap della sanità siciliana, ma in questa fase di gravissima emergenza è giunto il momento di colmare con ogni mezzo questo ritardo.

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