Roma, 14 ott. (askanews) – Si è svolto oggi a Milano il primo incontro dell’Osservatorio Assica, promosso dall’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, aderente a Confindustria, con la Grande Distribuzione. Un evento inaugurale che ha coinvolto le insegne nazionali e internazionali della Distribuzione per creare sinergie e definire strategie comuni: focus del confronto le ricerche The European House – Ambrosetti, Rabobank e NielsenIQ, hanno illustrato attraverso analisi ad hoc un comparto il cui impatto complessivo sul PIL è di 16,8 miliardi di euro ma che oggi è a rischio tra aumento e instabilità dei prezzi e incertezza dello scenario mondiale.
Il presidente di Assica, Lorenzo Beretta, ha spiegato: “presentiamo oggi l’Osservatorio, un luogo di analisi, riflessione e studio del settore, non fine a sé stesso, ma capace di alzare lo sguardo verso la filiera e verso la società. Desideriamo condividere con la Distribuzione i punti di forza e le conoscenze del mercato e del consumatore italiano, per creare percorsi costruttivi verso progetti condivisi di sviluppo. L’obiettivo comune deve essere la crescita e la continua valorizzazione dei nostri salumi italiani”.
I dati raccolti da NielsenIQ confermano la centralità del comparto salumi all’interno del reparto del fresco e il suo ruolo decisivo nel trainare le performance complessive del largo consumo. “L’analisi che abbiamo condotto ha evidenziato una categoria particolarmente sana sia in termini di giro di affari (in crescita sul 2024) che di parco acquirenti, e anche strategica per lavorare sulla frequenza delle missioni di spesa in punto di vendita. Parliamo di una categoria che incide fortemente sulla frequenza delle visite in punto vendita, perché il consumatore la percepisce come un acquisto quotidiano, legato alla tradizione e al gusto, ma anche sempre più orientato alla qualità e alla praticità”, ha spiegato Romolo De Camillis (Nielsen IQ).
Accanto ai dati positivi sul fronte dei consumi, dalla analisi di Nielsen IQ emerge anche un messaggio chiaro sul piano strategico: per consolidare il trend di crescita, è necessario un approccio condiviso che coinvolga tutti gli attori della filiera. “Il comparto richiede un vero gioco di squadra tra industria e distribuzione. Lo shopper contemporaneo è più informato, esigente e attento ai dettagli: non basta avere un buon prodotto, serve costruire un’esperienza d’acquisto coerente, valorizzare i diversi canali dal banco servito al libero servizio e formare personale capace di raccontare il prodotto e trasmetterne la qualità”, ha concluso Tiziana Fumagalli (Nielsen IQ).

