Palermo, a Onlus e associazioni i banchi dismessi dalle scuole - QdS

Palermo, a Onlus e associazioni i banchi dismessi dalle scuole

redazione

Palermo, a Onlus e associazioni i banchi dismessi dalle scuole

martedì 10 Novembre 2020

PALERMO – Il Comune di Palermo assegnerà ad associazioni e onlus che ne faranno richiesta i banchi dismessi dalle scuole cittadine in seguito alla fornitura di sedute monoposto disposta dal commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 con l’obiettivo di garantire il distanziamento e la didattica in presenza. L’area Educazione, formazione e politiche giovanili ha emanato un avviso pubblico per supportare le istituzioni scolastiche cittadine nella gestione della sostituzione degli arredi in buono stato ma non più utilizzati, destinandoli, gratuitamente, a organizzazioni senza scopo di lucro che lavorano sul territorio comunale, regionale e nazionale a fini di utilità sociale.

Possono presentare domanda associazioni di promozione sociale, culturali e ricreative, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, fondazioni, organizzazioni militari, enti ecclesiastici e religiosi purché non abbiano contenziosi in corso con il Comune. La partecipazione all’avviso può essere effettuata singolarmente oppure in raggruppamento, individuando tra i soggetti partecipanti un unico interlocutore con l’amministrazione. Le domande di adesione vanno inviate esclusivamente via e-mail, entro le 12 del 13 novembre 2020, all’indirizzo serviziscuole@pec.comune.palermo.it, inserendo nell’oggetto “Riuso arredi scolastici”.

“Attraverso questo avviso pubblico – dice l’assessore comunale alla Scuola, Giovanna Marano – intendiamo assicurare il nostro sostegno, nei limiti delle competenze del Comune, alle istituzioni scolastiche che da più parti stanno segnalando difficoltà nella gestione dei banchi messi da parte dopo la consegna delle sedute monoposto. Ma speriamo soprattutto di evitare che questo patrimonio vada perduto, offrendo un’opportunità gratuita di riutilizzo degli arredi in buono stato ad alcune delle tante realtà dell’associazionismo che lavorano quotidianamente tra mille difficoltà”.

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