Sanità

Palermo Bronx?

I fatti dello stupro di Palermo, non solo il fatto in sé ma ciò che c’era prima ed intorno, potrebbero essere isolati ad episodio di un mondo complessivo che si sta velocissimamente degradando. Non solo Palermo.

Ma se colleghiamo questo fatto eclatante, se non fosse così non avrebbe diviso i media ed i social del Paese, ad altri abbiamo un quadro più nitido. Quali?

Ad esempio l’arresto della Preside dello Zen, insignita della carica per meriti di frontiera di Cavaliere della Repubblica, la quale rubava la spesa, oltre ad altro, dalla mensa scolastica di uno dei quartieri più poveri d’Italia. O la famosa “arrostuta in terrazza” di massa allo Sperone, altro quartiere simbologico, durante i giorni di look down strettissimo. O l’enorme, inumano in una società mediamente civile, cumulo di immondizie ingombranti che scarichiamo in ogni dove, fregandosene dei punti di raccolta.

Oppure la specialissima classifica che mette Palermo al primo posto di coloro che non indossano il casco in moto, con il corollario tremendo di tantissimi morti sulla strada, fondamentalmente ragazzi, e gli insostenibili costi sanitari dei feriti. Spesso si vedono intere famiglie in moto senza protezione. Si stima da un’apposita ricerca che il 14% della popolazione gira senza casco. Questo dato cosi stratificato fa riflettere sul fatto che i palermitani non vogliono stare, o non vogliono stare più, in un sistema codificato.

A Palermo il famoso contratto sociale di Hobbes che a scuola ci hanno fatto studiare è andato a farsi benedire. Regole, law&order, perfino i regolamenti condominiali, sono carta straccia.

In questo contesto registriamo il fallimento di tutti gli attori sociali, sia quelli privati, come la famiglia, sia quelli istituzionali. Palermo non è maleducata, rifiuta proprio il concetto. Se uno ti guarda al semaforo  può scattare un “che ci talìi”, che ci guardi, per i non avvezzi. E la rissa, in alcuni casi con conseguenze nefaste, può innescarsi in un batter d’occhio. Qualche tempo fa un condomino scese per sparare al vicino perché gli dava fastidio il fumo del barbecue. I roghi dei cassonetti, gli incendi innescati dolosamente, sa tutto di 1997 fuga da New York, senza un giustiziere alla Jena Pliskin. Coloro che hanno mezzi intellettuali emigrano? Puoi farli valere in un mondo in cui le regole non valgono e conta sola la legge del più forte?

L’Italia sul piano del rispetto di regole e diritti non è messa bene, ma a Palermo la situazione è già scappata di mano. Palermo sta all’Italia come il Bronx sta a New York. Se la deriva non viene fermata, in un contesto in cui tutti hanno colpe e nessuno è esente, tranne quelli che ci marciano sullo scaricabarile, Palermo sarà la capitale del Nuovo Mondo. Il Mondo della Giungla.

Così è se vi pare