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Palermo: due strade intitolate al sindacalista Salvatore Carnevale e alla madre

redazione

Palermo: due strade intitolate al sindacalista Salvatore Carnevale e alla madre

venerdì 17 Maggio 2019

Cambiano nome nel quartiere Borgo Ulivia a Palermo due vie ora intestate a Salvatore Carnevale, il sindacalista di Sciara ucciso il 16 maggio del 1955 e alla madre Francesca Serio che al processo contro gli assassini del figlio si costituì parte civile.
Prendono il posto di via dell’Airone e di via del Cigno.
L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito dell’intestazione di 19 “vie dei diritti” a sindacalisti uccisi dalla mafia e a protagonisti dell’antimafia sociale.

Alla cerimonia sono intervenuti il segretario Cgil Palermo Enzo Campo, il segretario confederale Cgil Giuseppe Massafra, il vice sindaco di Sciara Benedetta Patti e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

“Ancora un momento di ricordo e memoria, ancora un importante momento per legare la lotta contro la mafia e la lotta contro il fascismo – ha detto il sindaco – Salvatore Cardinale e la madre Francesca Serio vanno ricordati per il loro impegno per la giustizia e per i diritti”.

Per il quarantesimo anniversario della morte del sindacalista la Cgil produsse un video, realizzato dai giornalisti Giovanni Franco e Tano Gullo, che venne proiettato in piazza a Sciara ed è stato utilizzato come strumento didattico nelle scuole. Carnevale fu assassinato con cinque colpi di lupara, mentre stava organizzando uno sciopero dei manovali che lavoravano in una cava di pietra.
“La memoria di Salvatore Carnevale e di Francesca Serio è patrimonio della Cgil, del mondo del lavoro e della migliore storia d’Italia – ha detto il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo – Abbiamo ricordato oggi gli ideali e l’impegno di Salvatore Carnevale, per rendere più umane le condizioni di lavoro e di vita nelle campagne, e di Francesca Serio, una delle donne che condivisero assieme ai loro figli, mariti e padri la battaglia che in quegli anni si sviluppava nel nostro territorio contro la povertà e per un lavoro dignitoso, che affrancasse le persone dalla schiavitù”.

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