PALERMO – Gli uffici comunali del capoluogo siciliano soffrono per i centosessantuno pensionamenti anticipati dovuti a Quota 100. È allarme, quindi, per la macchina organizzativa del territorio, messa a dura prova dalla mancanza di ricambi e ora a rischio per un ulteriore problema di personale.
“Circa 800 dipendenti andranno via dagli uffici municipali per gli effetti dei pensionamenti ordinari e della quota 100″, a dirlo sono Margherita Amiri e Mario Basile, segretario provinciale e responsabile dipartimento Enti Locali Cisl Fp Palermo Trapani, insieme al gruppo Rsu della federazione al Comune di Palermo. “I vuoti in organico rischiano di diventare allarmanti – continuano – e a oggi non si sa come i vertici comunali intendano far fronte a questo problema”. Per la Cisl Fp Palermo Trapani, “vanno fatti investimenti sul personale e programmati interventi solidi e duraturi”.
Una risposta dal Comune arriva dal consigliere di Sinistra Comune, Marcello Susinno: “Ho presentato una interrogazione per conoscere le intenzioni dettagliate dell’amministrazione. È utile incrementare l’orario di lavoro degli impiegati part-time per attenuare l’impatto”. Susinno scrive di “uffici comunali al collasso” e sollecita “interventi strutturali”.
“Non serve spostare il personale da un settore all’altro – spiega – com’è successo recentemente all’ufficio Tributi di piazza Giulio Cesare, col risultato di lasciare sportelli scoperti o chiusi”. Abbastanza diretto con i termini il consigliere comunale Susinno che, dopo un incontro con alcuni lavoratori, evidenzia i meccanismi della macchina comunale in evidente affanno per carenza di personale, a soffrire vari comparti statali: dalla polizia municipale al settore scuola, passando per l’edilizia privata.
“Con questa interrogazione – prosegue Susinno – chiedo di conoscere gli intendimenti dell’amministrazione e sull’opportunità di incrementare l’orario di lavoro delle 2.256 unità attualmente in servizio con contratto part-time, utilizzando le economie scaturite dai prepensionamenti avvenuti nel 2019. La questione proposta di intervenire sul personale part-time troverebbe non solo apposita tutela legislativa rispetto a nuove assunzioni, ma anche copertura economica per effetto dei contenimenti della spesa dovuti ai pensionamenti anticipati. Il rischio – conclude Susinno – è che un mancato intervento entro il 31 dicembre 2019 possa comportare una riduzione di spesa per il personale, mandando in fumo le economie maturate”.
La Quota 100 è una misura cardine della Legge di Bilancio 2019, volta a contrastare gli effetti della Riforma delle Pensioni 2011 del Governo Monti (Riforma Fornero). La Quota 100 è operativa dal 2019 (sperimentale fino al 2021), consente l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per tutti coloro che vantano almeno 38 anni di contributi con un’età anagrafica minima di 62 anni (es.: un lavoratore con 39 anni di contributi e 61 anni di età dovrà attendere un anno per presentare domanda).
Il tutto, senza penalizzazioni sull’assegno (se non quella dovuta al minore montante contributivo). “Pensione a Quota 100? Se sarà attuata senza permettere ai comuni e agli enti pubblici di fare velocemente nuove assunzioni di giovani, molti servizi essenziali potrebbero entrare in crisi. Ben vengano provvedimenti utili a ringiovanire la forza lavoro nella pubblica amministrazione, ma serve anche rendere più facile e veloce l’assunzione di nuovo personale”, questo quanto dichiarato dal sindaco Orlando lo scorso 5 novembre 2018 e sembra essere adesso di grande attualità.