Tre ragazzi spagnoli impegnati a Palermo per un progetto Erasmus hanno raccontato di essere stati accerchiati da alcuni giovani e picchiati venerdì scorso nei pressi di piazza Sant’Anna.
Ben due gli episodi di violenza nella stessa notte, il primo intorno alle ore 22 e poi in un secondo momento all’una e mezza.
I giovani non hanno presentato denuncia.
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI, DA PARTE DI CHI HA SUBITO IL PESTAGGIO
A essere colpito all’inizio del raid è stato un ricercatore universitario che ha ricevuto un pugno in faccia mentre aveva una birra in mano.
Attorno all’una e mezza tornando verso casa in via Roma, i tre hanno incrociato di nuovo il giovane aggressore che “stavolta non era solo ma insieme a un gruppo di ragazzi dai 20 ai 25 anni – afferma uno degli studenti – Siamo stati circondati e picchiati con calci e pugni.
Dopo il danno anche la beffa.
“Poco dopo sono arrivati gli agenti di polizia che ci hanno identificati e multati perché trovati per strada oltre l’orario del coprifuoco. Abbiamo indicato gli aggressori ma non li hanno inseguiti”.
Attraverso il tutor dell’Esn, l’Erasmus student network, e un legale gli studenti impugneranno la multa.
Gli studenti, però, ancora non hanno presentato denuncia per l’aggressione subita.
“Uno dei miei amici picchiato è tornato in Spagna. Non se l’è sentita di restare qui – aggiunge il giovane universitario -. L’altro mio amico è ancora qui.
Ho deciso di raccontare quanto successo perché sto qui da due anni e mezzo e ho visto che queste cose purtroppo negli ultimi tempi si verificano con molta più frequenza.
Ho raccontato la mia disavventura perché i giovani che escono la sera devono sapere che a Palermo queste cose possono succedere”.
LA QUESTURA DI PALERMO CHIARISCE SUL CASO E SULLE FASI DELL’INTERVENTO NELLA NOTTE DELLA PRESUNTA AGGRESSIONE AI TRE RAGAZZI SPAGNOLI
Sulla presunta aggressione di ignoti nei confronti di tre spagnoli, la Questura di Palermo precisa le modalità e il contenuto dell’intervento di una sua pattuglia “il cui operato risulta, come sempre, essere stato consono alla legge”.
Durante le fasi dell’intervento “e sin da subito, la cortesia e la solerzia degli agenti – spiega una nota della questura – hanno affrontato un atteggiamento non collaborativo e ostile dei giovani, oltreché provocatorio, tanto da firmare inizialmente il verbale di contestazione dell’addebito con una svastica, poi parzialmente corretta sotto lo sguardo degli stessi poliziotti”. I giovani sono stati multati per il mancato rispetto dell’orario del “coprifuoco”.
La questura descrive le fasi dell’intervento: “Intorno alla mezzanotte, tra il 5 ed il 6 giugno scorsi, una pattuglia ha notato, a distanza di alcune centinaia di metri, la presenza di numerosi giovani assiepati in un orario che andava ben oltre quello stabilito dalla legge.
L’imminente arrivo della vettura della Polizia di Stato ha consigliato ai giovani di abbandonare in gran fretta il capannello. Soltanto tre, poi identificati come cittadini spagnoli, sono rimasti sul posto ed a loro gli agenti hanno chiesto cosa fosse successo.
E’ stata in questa fase che i poliziotti hanno raccolto la versione di una aggressione subita in precedenza dai tre ad opera di ignoti“. Il primo adempimento degli agenti – continua la nota – è stato quello di chiedere ai giovani se stessero bene”.
I ragazzi “hanno manifestato l’intenzione di denunciare l’accaduto, denuncia genericamente rinviata ad altro momento. A corredo dell’intervento, i poliziotti hanno dovuto procedere alla contestazione della sanzione connessa alla violazione dell’orario del ‘coprifuoco”.
Per ciò che concerne l’aggressione, pur nell’impossibilità di procedere, sul momento, all’inseguimento dei tanti giovani allontanatisi in più direzioni di fuga, sono stati raccolti indizi e riscontri attualmente al vaglio degli investigatori“.