Uno stato di agitazione dettato anche dal taglio nel primo bimestre di quest'anno di circa il 10 per cento del contributo che il Comune del capoluogo versa all'Azienda Trasporti.
“Siamo molto preoccupati per le sorti della tenuta economico-finanziaria dell’Azienda, il Comune di Palermo, socio unico, intervenga per salvare il futuro dei lavoratori e di un servizio fondamentale per la città”.
Cosi con queste motivazioni i sindacati di Amat, Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Faisa Cisal, Cobas Trasporti e Orsa Trasporti, hanno proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti dell’Azienda Trasporti di Palermo a partire da oggi, anche alla luce della conferma del taglio nel primo bimestre di quest’anno di circa il 10 per cento del contributo che il Comune versa ad Amat (da 4,6 milioni a circa 4,1), per via del contenzioso fiscale fra l’ente locale e l’Azienda.
“Tale condizione di instabilità economica è aggravata dalle continue determine dell’Amministrazione comunale, e che hanno portato ripetutamente l’azienda nelle condizioni di non poter nemmeno pagare gli stipendi di marzo ai lavoratori. A rischio – concludono i sindacati – non solo il posto di lavoro dei dipendenti Amat, ma anche il diritto alla mobilità dei cittadini palermitani, così l’Azienda non potrà garantire il servizio”