Palma di Montechiaro, arresti per una faida familiare - QdS

Palma di Montechiaro, arresti per una faida familiare

redazione web

Palma di Montechiaro, arresti per una faida familiare

martedì 21 Luglio 2020

Ordini di custodia per nove persone eseguiti da Polizia e Carabinieri dopo un'ordinanza del Gip di Agrigento. Svelati i retroscena delle uccisioni di Enrico Rallo e di Salvatore Azzarello, avvenute rispettivamente nel 2015 e nel 2017. IN AGGIORNAMENTO

I Carabinieri di Licata e i Poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento hanno eseguito una ordinanza cautelare nei confronti di nove indagati emessa dal Giudice per le indagini preliminari Stefano Zammuto su richiesta del procuratore della Repubblica agrigentino Luigi Patronaggio e del sostituto Alessandra Russo, nell’ambito di una inchiesta che ha permesso di fare luce su due omicidi.

Si tratta degli assassinii quello di Enrico Rallo e di Salvatore Azzarello, avvenuti a Palma di Montechiaro il nove novembre del 2015 il primo e il 18 settembre del 2017 il secondo.

Delitti attribuibili a due gruppi familiari contrapposti, strutturati in organizzazioni criminali distinte con disponibilità di armi e munizioni.

Tutti i nomi degli indagati

Tre indagati sono finiti in carcere, due ai domiciliari e per gli altri quattro è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

I reati contestati, a vario titolo, vanno dall’omicidio all’illecita detenzione di armi, alla ricettazione al favoreggiamento personale.

In carcere sono finiti Ignazio Rallo di 39 anni, Roberto Onolfo, di 28, e Angelo Castronovo di 63.

Ai domiciliari Pino Azzarello, 39 anni e Carmelo Pace, di 58.

Obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria per Giacomo Alotto, Gaetano Gioacchino Burgio, Giuseppe Giganti e Giuseppe Rallo.

Indagini con l’uso di “mezzi tecnici”

Le indagini, particolarmente complesse, si sono avvalse “dell’uso di mezzi tecnici e della particolare conoscenza del territorio da parte della polizia giudiziaria” dicono gli investigatori.

L’ ordinanza cautelare ha permesso inoltre di disarticolare due clan familiari dediti a reati contro la persona e il patrimonio.

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