Papa Francesco: "Porte chiuse a migranti per calcoli politici" - QdS

Papa Francesco: “Porte chiuse a migranti per calcoli politici”

redazione

Papa Francesco: “Porte chiuse a migranti per calcoli politici”

sabato 20 Aprile 2019

Nel discorso preghiera per la Via Crucis trasmesso in Mondovisione il Pontefice ha puntato il dito contro i leader dai "cuori blindati", che pure si dicono cattolici, accusati di fomentare la paura e l'odio

“I migranti che trovano le porte chiuse a causa della paura e dei cuori blindati dai calcoli politici”.

La posizione della Chiesa nei confronti di quanto stanno facendo esponenti politici che pure si dicono cattolici emerge chiarissima dalla scelta di Papa Francesco di collocare la questione migranti come la prima delle quattro “croci” del discorso-preghiera trasmesso in Mondovisione in occasione della tradizionale via Crucis pasquale al Colosseo.

Un evidente riferimento, per quanto riguarda l’Italia, a leader come il capo della Lega Nord Matteo Salvini ed esponenti del centrodestra come Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia e Maurizio Gasparri di Forza Italia.

Persone dai “cuori blindati dai calcoli politici” capaci solo di fomentare la paura e l’odio.

Ma Papa Francesco nel suo discorso ha parlato anche di altre tre “croci”: “i piccoli feriti nella loro innocenza e nella loro purezza”, chiaro riferimento agli scandali di pedofilia; l’ambiente vittima di “occhi egoistici e accecati dall’avidità e dal potere”; e “la Chiesa che si sente assalita continuamente, dall’interno e dall’esterno”.

Il Pontefice ha poi citato “tutte le croci del mondo”: “le persone affamate di pane e di amore, le persone sole e abbandonate perfino dai propri figli e parenti”, con un chiaro riferimento al disfacimento delle “famiglie spezzate dal tradimento, dalle seduzioni del maligno o dall’omicida leggerezza dell’egoismo”.

E ancora ha citato “le persone assetate di giustizia e di pace; le persone che non hanno il conforto della fede; gli anziani che si trascinano sotto il peso degli anni e della solitudine”.

La riflessione di Francesco ha riguardato “La croce dell’Umanità che vaga nel buio dell’incertezza e nell’oscurità della cultura del momentaneo”. E il ruolo dei cristiani, “i consacrati che cercano instancabilmente di portare la luce di Dio nel mondo e si sentono rifiutati, derisi e umiliati”.

Una “Chiesa che si sente assalita continuamente dall’interno e dall’esterno” e che “fatica a portare l’amore di Dio perfino tra gli stessi battezzati”.

Infine, la croce più pesante da portare: “la nostra casa comune che appassisce seriamente sotto i nostri occhi egoistici e accecati dall’avidità e dal potere”.

Davanti a tutte queste “croci” Papa Francesco, nella preghiera finale della Via Crucis ha chiesto a Cristo di “ravvivare in noi la speranza della resurrezione e della definitiva vittoria contro ogni male e ogni morte”.

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