Paragone presenta "Italexit" e spara a zero su Europa e M5s - QdS

Paragone presenta “Italexit” e spara a zero su Europa e M5s

Patrizia Penna

Paragone presenta “Italexit” e spara a zero su Europa e M5s

giovedì 23 Luglio 2020

Il senatore ex M5s ha presentato la sua nuova creatura politica sovranista: "Il processo Ue andrà a consunzione". E non risparmia critiche al suo ex partito: "C'è chi la pensa come me e non ha il coraggio di uscire"

“Io sarei stato buttato fuori anche nel governo giallo verde, perché Tria sarebbe stato dentro la stessa politica comandata da Bruxelles. Nel M5S c’è qualcuno che ragiona come ragiono io ma non ha la forza di uscire, e anche nella Lega ci sono persone di livello che sanno benissimo cosa accade”. Gianluigi Paragone, senatore ex M5S, non ha mai avuto peli sulla lingua. Men che meno nel giorno della presentazione della sua nuova creatura politica sovranista, Italexit che ha come obiettivo quello di traghettare l’Italia fuori dall’Unione europea.

Paragone non ha risparmiato critiche al suo ex partito: “Il M5S – ha detto in conferenza stampa – senza sapere cosa vuol dire è diventato neoliberista. Se si dovesse scegliere Mario Draghi non c’è nessun campione di neo-liberismo politico come lui”.

L’ex grillino se l’è presa anche con l’Unione europea, spiegando le ragioni di Italexit: “I flussi migratori – ha detto – sono funzionali ai disegni neoliberisti: quando guardi la morte in faccia nella traversata puoi affrontare il lavoro in nero, qui c’è la responsabilità di un’Europa che non ha saputo usare i mezzi a disposizione per fermare i flussi migratori. Vuol dire che ti sta bene non fermare i flussi per creare una situazione di continuo allarme sociale. Ti danno un po’ di soldi e tu ti gestisci il problema, ecco la visione miope dell’Europa, ti danno mance per gestire i campi.

Invece dentro le ondate migratorie, quando l’economia gira, c’è integrazione e gli stranieri non sono stranieri”. “Come primo segnale – ha aggiunto – occorre uscire dall’Unione, sono convinto che il processo dell’Ue andrà a consunzione. Non hanno mai considerato la possibile ribellione del popolo. Noi crediamo fermamente nell’uscita dall’Ue e dall’Eurozona. La scommessa che gioco è politica, l’Europa invece non vuole ragionare politicamente ma tira fuori meccanismi di tipo finanziario”.

“I Paesi devono riappropriarsi della politica monetaria – ha aggiunto Paragone – e a proposito dei tanti soldi che si stanziano negli scostamenti di bilancio, ci sarà il problema delle banche e di come rientrare nel debito. I governi dovranno riparare al malanno bancario, perché a fine anno il problema saranno le banche piene di Npl. Qui verrà veramente giù tutto. Il Paese non è abituato a subire uno stress sociale, e quando ci sarà una somma di disperazione di disoccupati schiereranno l’esercito per fermarli? Chiameranno la Lamorgese?”, ha concluso.

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