La parità di genere “entra” nei Cda di enti e società regionali - QdS

La parità di genere “entra” nei Cda di enti e società regionali

Raffaella Pessina

La parità di genere “entra” nei Cda di enti e società regionali

mercoledì 24 Febbraio 2021

Dall’Ars ok al ddl n. 893: un terzo dei componenti al genere meno rappresentato. La deputata Caronia (Fi) al Qds: “Un primo passo nella giusta direzione”

Primi passi in Sicilia per un’equa rappresentanza di genere nelle istituzioni. L’Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge “Disposizioni finanziarie e per il sostegno ai processi di crescita e ripartenza del sistema produttivo regionale. Disposizioni varie” che prevede, tra l’altro, anche la presenza di genere nei Cda di enti e società regionali. In particolare si mira a garantire “il rispetto del principio di parità di genere nell’accesso alla carica di componente del consiglio di amministrazione dell’IRCA, richiedendo ai soggetti titolati alla proposta di nomina una doppia designazione di genere”.

Nella disposizione si rinvia alla normativa nazionale per cui è previsto che “il genere meno rappresentato ottenga almeno un terzo dei componenti di ciascun organo e che per il primo mandato la quota riservata al genere meno rappresentato è pari ad almeno un quinto del numero dei componenti dell’organo”.

Lo stesso principio del rispetto della normativa nazionale sulla parità di genere viene ribadito all’articolo 9 “Dal rinnovo successivo dalla data di entrata in vigore della presente legge, nell’ambito delle designazioni dei componenti dei consigli di amministrazione degli enti sottoposti a controllo e vigilanza della Regione e delle società partecipate è assicurato il rispetto delle disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre 2012 n. 251”.

Soddisfatta Marianna Caronia di Forza Italia. “Un passo nella giusta direzione sul quale mi batterò molto – ha detto -. Un primo passo cui speriamo ne seguano altri”. La rappresentanza di genere nelle istituzioni è una battaglia che il Quotidiano di Sicilia da sempre porta avanti. Prendendo spunto dalla vicenda che ha visto sparire dall’esecutivo regionale l’unica rappresentante femminile dalla giunta, recentemente ha dedicato diverse pagine su questo argomento, con l’intento di stimolare l’opinione pubblica nonché il legislatore ad intervenire su un diritto che in altre nazioni è riconosciuto da anni. Il movimento “Le Siciliane”, nato dopo l’esclusione delle donne dalla giunta di Nello Musumeci, ha chiesto all’Ars di cambiare la legge elettorale introducendo la doppia preferenza di genere anche alle Regionali. In verità in questa direzione ci sono stati dei disegni di legge depositati all’Ars, Il primo è stato presentato nel 2019 dal Pd (n.548) e l’altro nel 2020 da Marianna Caronia.

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