Partite Iva, più diritti e più welfare, la proposta del Cnel - QdS

Partite Iva, più diritti e più welfare, la proposta del Cnel

redazione

Partite Iva, più diritti e più welfare, la proposta del Cnel

sabato 01 Agosto 2020

Maternità, contribuzione figurativa e continuità reddituale per i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata dell'Inps. Lo prevede la proposta di legge approvata ieri dal Consiglio nazionale dell'Economia e del Lavoro. Il presidente di Confprofessioni, Stella: "Passo importante verso l'universalità delle tutele"

Più diritti e più welfare per il popolo delle partite Iva. È quanto prevede la proposta di legge “Tutele delle lavoratrici e dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps”, approvata dall’Assemblea del Cnel nell’ultima seduta prima della pausa estiva.

La proposta di legge, relatore il consigliere Gaetano Stella, coordinatore della “Consulta per il lavoro autonomo e le professioni” del Cnel e presidente di Confprofessioni, introduce un incremento dell’indennità di maternità e paternità per i professionisti lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata Inps; una contribuzione figurativa per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata che abbiano contratto malattie di particolare gravità, che prevedano lunghe interruzioni dell’attività lavorativa, e l’introduzione di un ammortizzatore sociale generale – un’indennità straordinaria di continuità reddituale collegata alla partecipazione a percorsi di aggiornamento e riqualificazione professionale –  finanziato dalla gestione separata Inps, per i professionisti lavoratori autonomi suoi iscritti, al fine di salvaguardare l’attività professionale in caso di flessione dell’attività economica. 

«L’iniziativa legislativa del Cnel giunge in un momento cruciale per i lavoratori autonomi, messi a dura prova dall’emergenza sanitaria da Covid-19», afferma Stella. «L’assenza di una moderna rete di protezione sociale e di welfare, insieme a interventi normativi parziali e non pienamente attuati, hanno determinato una profonda disuguaglianza sociale che si è manifestata in maniera acuta proprio durante la pandemia. Oggi, grazie alla sensibilità del presidente Tiziano Treu e al costante confronto con le parti sociali e con tutti gli organismi associativi del lavoro autonomo, abbiamo in mano uno strumento legislativo che ci permette di colmare questo squilibrio rispetto al lavoro subordinato-dipendente e di compiere un passo importante verso l’universalità delle tutele».

In Italia, secondo il Rapporto 2019 sulle libere professioni, a cura dell’Osservatorio delle Libere Professioni di Confprofessioni, il numero dei lavoratori autonomi e professionisti si attesta su 1 milione e 430 mila unità nel 2018 rispetto a 1 milione e 148 mila unità nel 2009, con un aumento di circa 280 mila professionisti indipendenti nell’arco di un decennio. 

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