PALERMO – Finalmente potranno partire anche i secondi, terzi e quarti anni dei percorsi di istruzione e formazione professionale. È stata approvata la graduatoria definitiva, l’ammissione a finanziamento e l’impegno per le proposte progettuali presentate, con un impegno di spesa complessivo di 10 milioni e mezzo di euro.
A questo punto al massimo nei primi giorni del nuovo anno, il tempo di stabilire gli ultimi adempimenti burocratici, e i corsi potranno partire. Si tratta di 116 attività progettuali inserite in maniera utile in graduatoria, mentre in 20 sono rimaste fuori per non aver ottenuto l’accreditamento o non aver presentato un numero di allievi con i requisiti validi tali da poter formare una classe.
Al decreto è allegato lo schema dell’atto di adesione che dovrà essere sottoscritto dagli enti per poter avviare le attività. In questa tranche sono circa 3 mila gli allievi che saranno coinvolti. Già a luglio scorso gli enti si erano raccolti lamentando la gestione “temeraria” dei percorsi di Iefp (istruzione e formazione), seconda, terza e quarta annualità, da parte della Regione Siciliana.
Gli enti avevano già fatto richiesta di un incontro con le istituzioni, rimasta inascoltata, e, in una lettera agli uffici coinvolti e alle organizzazioni sindacali, hanno ribadito come nell’avviso 28, per l’avvio delle diverse annualità dell’Iefp, siano presenti delle contraddizioni, in quanto si afferma che “il Sistema Regionale dell’Istruzione e Formazione Professionale è offerto formativa parallela al sistema dell’Istruzione”, e, come tale, quindi, deve garantire in via ordinaria le relative attività, in particolar modo in quanto regione a statuto speciale.
L’ordinarietà dichiarata nell’avviso è invece in contraddizione, secondo gli enti, con lo strumento finanziario comunitario adottato che dovrebbe essere dedicato, invece, a obiettivi specifici e pertanto contingenti o quantomeno, dovrebbe essere adattato e mitigato con avvisi che lo rendano più duttile e, innanzitutto, frutto di concertazione con le parti sociali, per valutarne la sostenibilità.
Una soluzione potrebbe essere il finanziamento regionale a integrazione di quello nazionale o un sistema misto che non ne stravolga l’ordinarietà invocata. Per risolvere il problema, le organizzazioni datoriali si erano rese disponibili per la convocazione urgente di un incontro tecnico per un confronto aperto e costruttivo, richiesta purtroppo ignorata.
Una scelta poco oculata, vista la necessità di avviare le attività il prima possibile e l’importanza dei percorsi di Iefp, una realtà importante e nuova per la formazione professionale, che si svolgono su 3 o 4 anni di studi, e hanno lo scopo di assolvere all’obbligo dell’istruzione, offrendo agli allievi, in relazione alle loro attitudini.
Il percorso formativo, deve avere una strutturazione modulare, costituita in modo da favorire l’interdisciplinarietà e rispettare la propedeuticità di argomenti ed esercitazioni. Il monte ore complessivo del percorso annuale dovrà essere di 1.056 ore di cui almeno 200 ore per la realizzazione degli standard minimi relativi alle competenze di base, erogato dai docenti dell’Istituto Professionale di Stato presso la sede accreditata dell’Ente di Formazione.
L’età massima per accedere al primo anno dei percorsi Iefp è di 18 anni non compiuti alla data del primo settembre 2019, e ogni classe di primo anno dovrà comprendere almeno 22 unità.
Al termine dei percorsi triennali i giovani conseguono l’attestato di qualifica professionale e la certificazione e riconoscimento dei crediti, per l’eventuale rientro nel sistema di istruzione, oppure possono scegliere di svolgere il quarto anno e concludere il percorso formativo.