Pescatori Mazara, "Ora una vera politica economica in area Med" - QdS

Pescatori Mazara, “Ora una vera politica economica in area Med”

redazione web

Pescatori Mazara, “Ora una vera politica economica in area Med”

martedì 22 Dicembre 2020

La concreta richiesta viene dal sindaco Salvatore Quinci, che ha sollecitato un intervento europeo e italiano. Continuano intanto le strumentali polemiche di alcuni esponenti della destra su presunti scambi nella liberazione dei pescatori

“Adesso si deve aprire una seconda fase, con una vera politica economica nell’area del Mediterraneo che guardi non solo a innovativi modelli produttivi, ma soprattutto tuteli i pescatori”.

Il sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci, mentre l’opposizione al governo Conte prosegue improbabili battaglie di retroguardia, concretamente chiede “l’intervento dell’Unione europea per una vera politica economica del Mediterraneo”.

Sì, perché come sottolineato negli interrogatori ai Carabinieri da parte dei comandanti dei quattro pescherecci coinvolti nel sequestro – due riuscirono poi a scappare – , il problema che rimane è quello di una trattativa internazionale che conduca alla soluzione delle controversie che non rendono sicuro il Mediterraneo.

“La Città di Mazara del Vallo – ha detto Quinci – continua a vivere la gioia della liberazione dei diciotto pescatori e dei pescherecci Antartide e Medinea dopo centootto giorni di prigionia in Libia. È stato un susseguirsi di emozioni che la nostra comunità mazarese ricorderà per tutta la vita”.

“Ma la Marineria mazarese – ha aggiunto – non può pensare di lavorare in queste condizioni. Ho ascoltato molti imprenditori del settore della pesca e conosco bene le loro preoccupazioni”.

“La pesca – ha spiegato il Sindaco – rimane la principale forza economica di Mazara del Vallo; abbiamo tantissimi lavoratori che operano direttamente sui pescherecci di altura e migliaia di persone che lavorano nell’indotto”.

“Per far sì che il futuro di questa attività economica possa continuare a svilupparsi – ha concluso Quinci – è necessario e indispensabile l’intervento proficuo del Governo italiano e dell’Unione Europea”.

Continuano intanto le strumentali polemiche di alcuni esponenti della destra sulla liberazione dei pescatori.

Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha affermato che “Prosegue il silenzio degli organi ufficiali del governo rispetto alla vicenda della giusta e tardiva liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo. Ho chiesto pubblicamente e con una interrogazione urgente che siano il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri a rispondere su quanto ha riportato il quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat, che ha parlato di uno scambio di prigionieri con alcuni scafisti condannati in Italia. Non vogliamo le veline anonime passate a qualche amico giornalista a smentire eventuali accordi con Haftar. Vogliamo che sia il governo a dirci che i nostri pescatori, liberi e onesti lavoratori, non sono stati merce di scambio con trafficanti di persone senza scrupoli”.

La polemica è del tutto strumentale perché Di Maio aveva parlato di queste circostanze già il quattordici dicembre scorso. E lo stesso avvocato difensore dei quattro scafisti condannati a Catania per traffico d’uomini, ha smentito che i suoi assistiti siano stati liberati.

L’impressione è quella che la destra si sia vista sfuggire l’occasione di martellare quotidianamente il Governo Conte e che adesso, da Salvini a Berlusconi – che ha addirittura chiamato l’armatore dei pescherecci per comunicargli che a salvare i pescatori sarebbe stato il suo amico Putin – cerchino di recuperare.

Tra questi il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché che ha attribuito il “rapimento” a un “problema diplomatico”, ossia “la visita fatta dal ministro degli Esteri a una parte della Libia e non ad altri” che “aveva creato questo disagio durato fin troppo”.

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