PET SEMATARY
Regia di Kevin Kölsch e Dennis Widmyer, con Jason Clarke (Louis Creed), Amy Seimetz (Rachel Creed), John Lithgow (Jud Crandall).
Usa 2019, 101’.
Distribuzione: 20th Century Fox
Louis e Rachel Creed si trasferiscono nel Maine con i figli piccoli Ellie e Gage. Scoprono che la loro nuova proprietà include un terrificante cimitero per animali domestici e, un po’ più distante, un altro cimitero, ancor più terrificante. A proprie spese.
Già adattato per lo schermo nel 1989, il romanzo di Stephen King di qualche anno prima, unanimemente riconosciuto come una delle vette del maestro dell’horror, viene ritradotto per il cinema dai registi Kevin Kölsch e Dennis Widmyer, che realizzano un’opera tutto sommato canonica, sicuramente ben più convenzionale del film di Mary Lambert.
Perturbante quanto basta nelle parti in cui lo script si allinea pedissequamente al romanzo, il film – comunque ben interpretato – mostra invece un controproducente sovraccarico di effetti e momenti di tensione, e sostituisce il tragico finale originale con uno alquanto disinvolto.
Elementare sia dal punto di vista linguistico che da quello scenografico, “Pet Sematary” risulta a tratti meccanico, più funzionale a vendere popcorn che a generare un profondo sentimento di inquietudine. Il profilo psicologico dei protagonisti è solamente accennato, lo scavo nell’orrore familiare mai portato oltre il limite del tollerabile. Persino il celebre tema musicale del primo film, l’omonima canzone dei Ramones, qui viene reinterpretato da un gruppo, gli Starcrawler, con un sound che vira verso un pop patinato senza nerbo.
Voto: ☺☺☻☻☻