Pil, Bce, “Rimbalzo nel terzo trimestre ma restano incertezze” - QdS

Pil, Bce, “Rimbalzo nel terzo trimestre ma restano incertezze”

redazione

Pil, Bce, “Rimbalzo nel terzo trimestre ma restano incertezze”

giovedì 24 Settembre 2020

Nel secondo trimestre del 2020 il PIL in termini reali dell’area dell’euro ha subito una contrazione dell’11,8 per cento sul periodo precedente. Lo evidenzia la Banca Centrale Europea nel Bollettino Economico.
“I dati più recenti e i risultati delle indagini congiunturali indicano il procedere della ripresa economica dell’area dell’euro, nonché un rimbalzo del PIL nel terzo trimestre, seppure verso livelli più bassi rispetto a quelli antecedenti la crisi – sottolinea la Bce -. Oltre al significativo rafforzamento della produzione nel settore industriale e in quello dei servizi, vi sono segnali di una netta ripresa dei consumi. Di recente il comparto dei servizi ha fatto osservare un rallentamento rispetto a quello manifatturiero, come emerge anche dai risultati delle indagini congiunturali per il mese di agosto. Gli incrementi dei tassi di contagio da coronavirus nei mesi estivi rappresentano un fattore sfavorevole per le prospettive a breve termine. Guardando al futuro, un’ulteriore e durevole ripresa continua a dipendere in larga misura dall’evoluzione della pandemia e dal buon esito delle politiche di contenimento”.

“L’incertezza riguardo l’evoluzione della pandemia attenuerà verosimilmente il vigore della ripresa nel mercato del lavoro, nonché nei consumi e negli investimenti; d’altro canto, l’economia dell’area dell’euro dovrebbe ricevere sostegno dalle favorevoli condizioni di finanziamento, dall’orientamento espansivo delle politiche di bilancio e dal rafforzamento dell’attività e della domanda a livello mondiale – spiega ancora la Banca Centrale Europea -. Questa valutazione trova sostanzialmente riscontro nelle proiezioni macroeconomiche formulate dagli esperti della Bce per l’area dell’euro a settembre 2020. Le proiezioni indicano una crescita annua del PIL in termini reali pari al -8 per cento nel 2020, al 5,0 per cento nel 2021 e al 3,2 per cento nel 2022”. Rispetto all’esercizio condotto a giugno dagli esperti dell’Eurosistema le prospettive per l’espansione del Pil in termini reali sono state riviste al rialzo per il 2020, mentre rimangono pressoché invariate per il 2021 e il 2022.

I differenziali fra i rendimenti dei titoli di Stato dell’area dell’euro e il tasso OIS (overnight index swap) hanno subito un’ulteriore contrazione in un contesto di politiche di sostegno monetario e fiscale. Una combinazione di misure di politica monetaria e di bilancio adottate a sostegno dell’economia (compreso lo strumento Next Generation EU) ha contribuito a ridurre ulteriormente i differenziali di rendimento dei titoli sovrani durante tutto il periodo in esame.
I differenziali sui titoli di Stato a dieci anni tedeschi, francesi, italiani, spagnoli e portoghesi sono diminuiti di 6, 12
41, 22 e 17 punti base, raggiungendo -0,18, 0,12, 1,37, 0,63 e 0,65 punti percentuali, rispettivamente. Pertanto, il differenziale dei rendimenti ponderato per il PIL dei titoli di Stato decennali dell’area dell’euro è diminuito di 17 punti base, raggiungendo 0,29 punti percentuali e collocandosi quindi solo lievemente al di sopra del suo livello di inizio d’anno.

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