Pirovano: «Quell’idea che in quarant’anni è diventata "Banca significativa"» - QdS

Pirovano: «Quell’idea che in quarant’anni è diventata “Banca significativa”»

Valerio Barghini

Pirovano: «Quell’idea che in quarant’anni è diventata “Banca significativa”»

martedì 19 Luglio 2022

Forum con Giovanni Pirovano, presidente Banca Mediolanum

Intervistato dal direttore Carlo Alberto Tregua e dal vice direttore Raffaella Tregua, il presidente di Banca Mediolanum, Giovanni Pirovano, risponde alle domande del QdS.

Partiamo dalla lettera che la settimana scorsa l’amministratore delegato di Banca Mediolanum, Massimo Doris, figlio del fondatore di quello che in soli quarant’anni è diventato un colosso bancario, ha indirizzato ai risparmiatori. Un testo che racchiude insieme saggezza e sentimento…
“Rispondo a questa prima riflessione partendo dalla figura del fondatore, Ennio Doris a cui oggi, con questo forum, è doveroso rendere omaggio. Ennio Doris è stato, senza ombra di dubbio, il più grande banchiere dell’Italia moderna, perché ha creato da zero una banca, per l’epoca avveniristica. Senza però mai perdere di vista le sue origini. Come ha ricordato il figlio Massimo durante i funerali, ‘sei nato in un quartiere povero di un paese povero, una casa di sei stanze con quattro camere da letto per quindici persone e senza bagno’. Osservazioni cui Ennio Doris rispondeva: ‘È vero. Ma non avete idea di quanto fossimo felici’. Con un fondatore così, dunque, come non mettere ‘sentimento’ nel fare banca? Una filosofia portata avanti dal figlio Massimo, oggi amministratore delegato ma proveniente anche lui dalla gavetta: dopo le prime esperienze all’estero è entrato in Mediolanum, partendo dalla base, facendo il promotore finanziario. E ricevendo anche qualche ‘No’”.

Di solito le banche hanno storie secolari. Come si può invece condensare tutto il vostro universo in soli quarant’anni?
“Ancora una volta grazie all’intelligenza visionaria di Ennio Doris. Lui aveva un grande intuito e una capacità unica di guardare oltre. Un po’ di tempo fa lo sentii affermare: ‘Nel 2030, in Italia ci saranno solo alcune dozzine di banche’. Un suo amico replicò: ‘Alcune dozzine, quante? Una, due, tre?’. E lui: ‘Ce ne fosse anche solo una, Banca Mediolanum sarà di sicuro al suo interno’. Ennio Doris ha iniziato a lavorare in Banca Antoniana, divenuta poi Antonveneta. All’epoca tutto era molto settorializzato: c’era chi lavorava in banca e si considerava un po’ un eletto; chi faceva l’assicuratore; chi, infine, vendeva prodotti finanziari. Doris, invece, aveva in mente una banca che racchiudesse tutte e tre le funzioni. Se vogliamo, un po’ come il medico condotto di una volta che faceva da otorino, pediatra, financo psicologo. Finché, nel 1981, il famoso incontro di Portofino con Silvio Berlusconi, il quale sposò l’idea imprenditoriale di Doris e dava vita alla nascita di Programma Italia, nel 1982”.

Lei quando ha fatto il suo ingresso in Banca Mediolanum?“Era il 1995 e lavoravo alla Popolare di Novara. Mi contattò Ennio Doris e mi propose il suo progetto di banca innovativa, all’epoca snobbato da molti. Ne rimasi affascinato e lo seguì. Nel 1997, quando vide ufficialmente la luce Banca Mediolanum, potevamo solo immaginare che oggi avremmo avuto una struttura di Gruppo radicato in Spagna, Germania e Irlanda, dove abbiamo la società di asset management che, grazie al ‘passaporto’ europeo, realizza i prodotti che poi collochiamo sul mercato. Una banca, la nostra, che da quest’anno si fregia anche dell’importante riconoscimento di ‘Banca significativa’ nel panorama europeo”.

Un attivo di bilancio di quaranta miliardi

Cos’è una “banca significativa”?
“Ogni singolo Stato europeo ha una propria Banca centrale. Tutti, però, facciamo capo a un’unica realtà superiore, che è la Bce. Le ‘banche significative’, 111 in Europa, di cui undici in Italia, e Mediolanum è una di queste, sono poste sotto la diretta vigilanza della Bce. Ovviamente, per quanto ci concerne, la Banca d’Italia continua a svolgere un’importante funzione: la trasparenza, per esempio, è materia di gestione locale”.

Quali caratteristiche deve avere una “banca significativa”?
“Uno è il raggiungimento di un attivo di bilancio di almeno trenta miliardi, cifra che Banca Mediolanum ha conseguito al 31 dicembre 2020, oggi incrementato a quaranta. A fine 2021, poi, è arrivata la comunicazione che da gennaio di quest’anno saremmo diventati ‘banca significativa’. Altro aspetto che la Bce valuta, è l’ammontare dei risparmi affidati: nel nostro caso, 108 miliardi per due milioni e settecentomila clienti al 31 dicembre 2021”.

E i siciliani?
“In Sicilia, guidata a Palermo da un responsabile regionale per 55 uffici dove operano circa 420 consulenti, gestiamo capitali per quasi sei miliardi di euro. Tra l’altro proprio in Sicilia siamo in prima linea alla lotta contro l’usura, lavorando con la Fondazione Santissimi Mamiliano e Rosalia Onlus, in collaborazione con alcune Diocesi. In pratica, alla Fondazione si rivolgono persone con forti esposizioni debitorie (molto prossime all’usura), che non riescono più a fronteggiare. Persone che corrono il rischio di finire protestate e, dunque, di non potere nemmeno aprire un conto corrente. A loro favore, Banca Mediolanum mette a disposizione somme di denaro, senza garanzie e da restituire a tasso zero, senza interessi. Con questa modalità, in Sicilia, finora abbiamo aiutato una quarantina di famiglie che, una volta risolto il problema, si sono fidelizzate, rimanendo nostre clienti”.

Un istituto bancario solido a livello italiano ed europeo

Quali sono i parametri da prendere in considerazione quando si “classifica” la solidità una banca?
“Ce ne sono quattro. Il primo riguarda la solidità patrimoniale, il CET1, che mira a verificare che la banca abbia un capitale sufficiente per far fronte a eventuali periodi di stress. Per calcolarlo, occorre prendere in considerazione, nell’ultimo bilancio di esercizio, il Common Equity Tier1 Ratio, un indice che misura il rapporto tra la somma di capitale versato, più riserve, più utili non distribuiti e gli impieghi ponderati per il rischio. Tradotto, la somma delle attività di una banca per il rischio implicito. Questo valore più è alto e più la banca è solida. Il secondo elemento è la liquidità, cioè quanto e con che rapidità il denaro investito è trasformabile in denaro liquido. Terzo aspetto, la redditività, che è il parametro dato dal rapporto fra reddito prodotto e capitale investito e che, sostanzialmente, dà l’indicazione di quanto crescerà la banca in futuro. Infine, la rischiosità, cioè il rapporto tra i crediti ‘buoni’ e quelli deteriorati, i famosi NPL (Non Performing Loans), quelle somme di cui la banca vanta la restituzione, ma il cui recupero è incerto sia per quanto concerne la scadenza che per l’ammontare dell’esposizione debitoria”.

E Mediolanum soddisfa tutti questi requisiti?
“Sono tutti aspetti in cui Banca Mediolanum svetta sia a livello italiano sia europeo. Molto importanti, poi, sono i giudizi assegnati alle banche dalle agenzie di rating, che prendono in esame diversi aspetti sia a livello micro che macroeconomico. Proprio in questi giorni Standard & Poor’s ci ha assegnato il rating BBB con outlook positivo, in quanto la banca beneficia di un modello di business agile e diversificato”.

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